Nel corso dell’ultimo incontro tra giocatori ATP e rappresentanti dei vari tornei, Novak Djokovic ha chiesto a tutti i non giocatori di lasciare la stanza.
Con il supporto di un avvocato, il serbo ha sostenuto che i giocatori dovrebbero fondare un sindacato ben distaccato da quello dell’ATP, che possa difendere esclusivamente i tennisti.
Attualmente il sindacato ATP comprende sia i giocatori che i tornei, ed è per tale motivo che le richieste sono fondamentalmente opposte e non è possibile soddisfare entrambi.
La lamentela di Nole sorge a causa della distribuzione errata del prize money.
Secondo quanto ha affermato Djokovic, solamente il 7% degli incassi ottenuti dal torneo sarebbero riversati nel prize money, una percentuale troppo bassa soprattutto se paragonata ad altri sport come il basket americano. Nell’NBA infatti questa percentuale sale vertiginosamente a circa il 50%.
La soluzione per il serbo, che riveste la carica del presidente del consiglio dei giocatori, sarebbe quindi la creazione di un nuovo sindacato, che pensi solamente al benessere dei giocatori.
Djokovic ha ottenuto l’approvazione di Andy Murray, mentre Roger Federer appare più distaccato; l’elvetico sostiene che l’esistenza di un solo sindacato sia conveniente, sia per i tornei che per i giocatori stessi.
Anche Kevin Anderson, vicepresidente del consiglio, spera che in futuro siano sempre di più i tennisti in grado di poter vivere di tennis, non solo i top 50-100: “La situazione è migliorata rispetto a 5 anni fa, ma vogliamo che anche i top 150-200 possano avere una vita agiata. Capisco però che le esigenze degli organizzatori siano diverse dalle nostre, quindi cercheremo di trovare una soluzione insieme.”
Anche altri giocatori hanno concordato con la proposta dell’ex numero uno al mondo, come Ryan Harrison e Viktor Troicki, grande amico di Djokovic, che non ha avuto problemi nell’affermare come molti soldi vadano nelle casse degli organizzatori: “Loro aumentano di anno in anno il montepremi, è vero, ma anche loro stanno guadagnando di più rispetto a prima, quindi c’è un problema.”
Nonostante questo dibattito, Djokovic non ha perso la concentrazione durante il suo primo match ufficiale da Wimbledon 2017. Dopo la vittoria in 3 agili set contro Donald Young, il serbo ha dichiarato: “Mi mancava stare in campo, è fantastico poter giocare di nuovo. Solo tre settimane fa la mia partecipazione agli Australian Open era in dubbio, ho provato emozioni molto forte ma sono stato bravo a controllarle.”
Nell’ultimo periodo Novak è stato costretto a modificare il movimento del servizio per i noti problemi al gomito, ma i risultati sono stati soddisfacenti: “Sono molto contento per come è andato il match sulla mia seconda di servizio. La prima invece ha avuto alti e bassi, è stata meno costante ma so che avrò bisogno di tempo per abituarmi. Il dolore non è ancora andato via al 100%, ma è sopportabile.”
Nel prossimo match Djokovic affronterà il francese Gael Monfils, in quello che potrebbe essere un secondo turno da paura. Il tabellone del serbo, nonostante sia testa di serie numero 14, sembra piuttosto accessibile. Il primo possibile avversario ostico, in caso di vittoria contro Monfils, potrebbe essere Alexander Zverev.
La possibilità di andare avanti nel torneo è molto alta, ammesso che i problemi fisici non si ripresentino.