In questi giorni sono in corso gli Australian Open e la sorpresa che ha sconvolto tutti è stata senza dubbio la sconfitta di Djokovic. Proprio di questo raro evento, ha voluto parlare Boris Becker, ex allenatore del serbo ed attuale commentatore per Eurosport.
Il tedesco ha subito esordito affermando che ad un giocatore del calibro di Nole può capitare di perdere da Nadal, Wawrinka o Murray, può perdere giocando bene, nessun problema; però non può perdere da Denis Istomin, per di più in un match che stava vincendo due set a uno e dove apparentemente non era infortunato. Per Boris si tratta di un risultato incredibile che non corrisponde per nulla all’immagine che ha del suo ex-allievo. Successivamente Becker ha voluto evidenziare le cause di questa sconfitta, la quale si può definire storica, visto che il serbo non aveva mai perso in uno slam da un giocatore fuori dalle prime 100 posizioni. Secondo il 49enne di Leimen, la causa della rottura del suo rapporto con Nole, può essere rispecchiata nel match contro l’uzbeko, dove è parso che la priorità principale per Djokovic non fosse il tennis, il quale ha giocato 5 set per un totale di quattro ore e mezza senza voglia di vincere, senza intensità e senza una follia mentale che spesso lo ha caratterizzato, non a caso Becker ha dichiarato di preferire quando Nole rompeva una racchetta o si strappava la maglietta, ma almeno dimostrava un attaccamento alla partita che evidentemente non c’è stato in Australia. Infine il tedesco ha detto che, il giocatore di Belgrado dovrà cercare di ricordarsi cosa lo ha fatto diventare un campione in un primo momento, in modo da poter ritornare nuovamente a vincere tornei importanti, sempre se vorrà concedere la priorità al tennis. Successivamente, Becker ha affermato di pensare che la sconfitta di Novak Djokovic abbia acceso un barlume di speranza per i tennisti che si trovano in secondo piano, i quali hanno quindi una porta aperta e proprio in questi casi, la Next Gen, ovvero i ragazzi tra i 19 e 21 anni, deve approfittare e procurarsi le occasioni.