Berrettini in finale a Quanzhou

Il giovane tennista romano supera tre giocatori top 200 e si garantisce l'ingresso in finale nel challenger cinese da 50.000 dollari. Affronterà l'altro italiano Thomas Fabbiano in una finale azzurra.

Passano gli anni e il problema del ricambio generazionale è sempre in evidenza. Ma se assume dimensioni quasi tragiche tra le ragazze, per quanto riguarda i maschi qualche giocatore di prospettiva si intravede. E non si parla soltanto della sempre eterna promessa Gianluigi Quinzi, che, oberato dalle pressioni dovute alle aspettative, è ancora lontano (ma neanche troppo…) dall’essere un top 200. Ci sono infatti altri tennisti che ormai si stanno affacciando alle piazze che contano: Napolitano e Donati su tutti, ma anche Berrettini.

FINALE CHALLENGER – In realtà non è la prima volta che il ventenne tennista romano raggiunge una finale a livello challenger: già c’era riuscito ad Andria nel novembre scorso, ribaltando una stagione che era iniziata nel peggiore dei modi con un grave infortunio al ginocchio. Allora il giovane Matteo, che era entrato nei top 500, era sceso nuovamente di quasi trecento posizioni. Ma, tenace e combattivo, a rientro è riuscito ad inanellare una serie di risultati utili culminati nella finale del torneo pugliese, persa dal connazionale Luca Vanni. Si è quindi entrati nel 2017 con un discreto sprint: un Future vinto in Svizzera e poi di nuovo immersione nel mondo challenger, dove è arrivato in Cina questo risultato inaspettato. Infatti il ventenne è riuscito a infilare ben tre scalpi top 200 nel corso di questo torneo: lo spagnolo Lopez-Perez (battuto con doppio tie-break), il coreano Lee (6-2 al terzo set), e il tedesco Marterer (sempre in tre set). Ora in finale affronterà Thomas Fabbiano, per una Quanzhou che si colora di un tricolore difficilmente pronosticabile alla vigilia.

Berrettini

 

TOP 300 – Ma non è finita qua, perché Matteo Berrettini con questo risultato entrerà abbondantemente dentro i top 300, andando ad occupare una posizione intorno alla 265°. Peraltro, qualora dovesse vincere il torneo, sicuramente entrerebbe addirittura nei primi 240, per un best ranking che potrebbe soloche migliorare. Infatti va anche ricordato che Matteo non difende punti fino ad agosto, di conseguenza per i prossimi mesi ha soltanto da guadagnare. La prima cambiale pesante arriverà soltanto a settembre (finale al Future di Reggio Emilia): di conseguenza se ai miglioramenti di gioco seguiranno anche degli incrementi otto il profilo dei risultati, chissà che non si possa vedere già verso fine stagione Berrettini in una posizione di classifica assolutamente imprevedibile sino a pochi mesi fa. A ciò si aggiunge anche un incoraggiamento ulteriore: l’ottimo risultato in Cina arriva anche su una superficie veloce, a testimonianza ulteriore di un rendimento crescente che tocca anche superfici meno consone. Un dato curioso emerge anche andando a vedere la Race dell’ATP: vincendo il challenger Berrettini entrerebbe nei primi 100 con un numero di punti pari a tennisti di altra caratura (ad esempio Del Potro). Insomma, teniamo d’occhio questo ragazzo, che potrebbe darci enormi soddisfazione ma al contempo, per favore, non mettiamogli addosso quelle pressioni mediatiche che solo noi italiani sappiamo creare. Non bruciamolo anzitempo, diamogli tempo di crescere, migliorarsi e anche di sbagliare. Ma intanto godiamoci questo bel derby azzurro in finale: vinca il migliore!

 

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