Dopo un 2018 da dimenticare, nulla di nuovo sul fronte Garbine Muguruza: dopo il ritiro a Sydney, la cocente sconfitta rimediata a Melbourne per mano di Karolina Pliskova e la batosta incassata a Hua Hin da Dayana Yastremska. A pesare come un macigno nell’economia del match dell’iberica i 30 gratuiti su 19 giochi disputati (più il tie-break perso nel primo set). Come se non bastasse, a Hua Hin è andato in scena l’ennesimo atto del rapporto conflittuale tra la Muguruza e il coach Sam Sumyk. Svogliata e disinteressata dall’andamento della partita che scivolava via, la ex numero 1 è stata duramente apostrofata durante un coaching da un indispettito Sumyk: “Mi stai ascoltando, si o no?” E’ quanto si è sentito chiaramente in quella che non si può definire una conversazione, perché a parlare è stato il tecnico francese. Lo scorso 14 novembre avevamo dedicato al logoro rapporto professionale tra la due volte campionessa Slam e il coach questo articolo intitolato Muguruza e Sumyk, che senso ha andare avanti così? . L’interrogativo rimane sempre attuale e nel frattempo Dayana Yastremska fila come un treno: prova del nove contro Magda Linette superata a pieni voti e finale centrata a Hua Hin. Torneo impreziosito dalla soddisfazione di aver battuto per la seconda volta in carriera l’atleta spagnola. In Thailandia l’ucraina ha concesso il bis dopo l’affermazione di Lussemburgo, dove ha raggiunto le semifinali. Ai giornalisti che le hanno domandato se i due successi sono anche frutto dell’aver decifrato il gioco della Muguruza, la diciottenne di Odessa ha così risposto: “Penso che la chiave fosse proprio quella di non pensare al precedente confronto diretto. Certo, prima di scendere in campo ne ho rivisto i punti salienti per preparare un piano tattico. Mentalmente ho avuto un atteggiamento positivo e ho affrontato l’incontro come se io e Garbine ci stessimo sfidando per la prima volta”. Un modo per non farsi condizionare e pensare di avere la partita in tasca proprio in virtù della lezione impartita alla Muguruza a Lussemburgo: un severo 6-2, 6-3. I numeri di Hua Hin raccontano una prestazione ineccepibile di Dayana Yastremska: 27 vincenti, appena 5 non forzati, 7 palle break su 9 cancellate e il 70% dei punti conquistati con il servizio.
DA OTTOBRE L’ASCESA INARRESTABILE DI DAYANA YASTREMSKA – Ottobre 2018, in quel di Hong Kong la giocatrice di Odessa più attesa era Elina Svitolina. Ma mentre la numero 1 ucraina è stata strapazzata da Qiang Wang a prendersi meritatamente il tributo del mondo del tennis è stata una sua concittadina: Dayana Yastremska, 18 anni compiuti lo scorso 15 maggio che, fino ad allora in stagione, aveva centrato una sola vittoria in un main draw del circuito maggiore. A farne le spese, a New Haven era stata Danielle Collins. La giovanissima ucraina in finale ha spazzato via Qiang Wang: tre soli giochi concessi, 33 vincenti in 15 games disputati, accelerazioni devastanti che hanno lasciato immobile la malcapitata cinese. Dayana Yastremska è così diventata la seconda tennista del nuovo millennio ad aggiudicarsi un titolo Wta. Una impresa che era riuscita soltanto a Olga Danilovic e ai danni della coetanea Anastasia Potapova. Nemmeno il tempo di disfare i bagagli e la Yastremska 48 ore dopo aver sollevato il trofeo di Hong Kong era già in campo a Lussemburgo: in tre giorni ha fatto cadere come birilli Varvara Lepchenko, Garbine Muguruza, Margarita Gasparyan, prima di arrendersi in semifinale alla stanchezza e a Belinda Bencic al tie-break del terzo set. Domani la finale di Hua Hin contro Ajla Tomljanovic. “Per la prima volta in carriera gioco questo torneo, per me è una opportunità importante”, ha spiegato Dayana Yastremska, che non ha nascosto le ambizioni di portare a casa il secondo titolo, nonostante la fatica. “Ho speso tanto nel match contro Garbine Muguruza, perché era fondamentale gestire le emozioni ed ero io a dover fare tutto meglio di lei. E’ una sensazione fantastica quella che si prova quando si battono le migliori”. Comunque vada domani, la top 40 è ormai cosa fatta. Non male per una diciottenne che un anno fa era numero 177 del mondo e ha il tempo dalla propria parte.
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Brava. Al momento inferiore a Svitolina, ma può mogliorare.