Federer: “Nel 2004 ho pensato di smettere”

Lo svizzero ha rilasciato un'intervista a "cuore aperto", in cui ha anche dichiarato che un allenatore, molti anni fa, gli disse che non avrebbe mai fatto strada con il tennis.

Dopo l’incredibile anno appena concluso, Roger Federer in un’intervista di pochi giorni fa ha fatto un tuffo nel passato, parlando della sua vulcanica giovinezza. Come sempre, non è comunque mancato uno sguardo verso il  futuro.

Come è noto, il tennista di Basilea da giovanissimo era piuttosto irascibile, ed era solito scatenare la sua rabbia lanciando la racchetta a terra, come spesso anche oggi vediamo fare da alcuni tennisti nel circuito: “Quando avevo sedici anni, per il mio comportamento fui anche squalificato da un torneo. L’anno dopo, allora, la mia famiglia decise che sarebbe stato meglio affidarmi alle cure di uno psicologo. Da quel momento la mia crescita mentale è stata costante, ed ora ogni volta che sono sotto pressione penso a tutta la strada che ho fatto per arrivare dove sono ora”.

Dopo questa parentesi della sua carriera già piuttosto famosa, Roger ha aggiunto dei dettagli davvero sensazionali riguardo i suoi primi anni di tennis: “Dopo che divenni numero uno, nel 2004, pensai di smettere con questo gioco. Avevo raggiunto tutti gli obiettivi che mi ero preposto. Ciò che mi diede la scintilla per continuare fu il fatto che non avevo più niente da dimostrare a nessuno: tutti erano già a conoscenza del mio valore”.

Infine, il numero due del mondo ha commentato alcune critiche che gli sono pervenute, ad esempio, dopo la vittoria di Wimbledon di quest’anno, riflettendo su sè stesso: “Alcuni mi dicono che piango molto dopo vittorie o sconfitte. Io sono un tipo di persona che lascia scorrere le lacrime, perchè ricordo di un allenatore che mi disse che col tennis non avrei mai fatto strada. Penso a tutti i sacrifici che ho fatto per arrivare fino a qui, e anche che dovrei essere grato a quella persona in quanto mi ha dato un’enorme motivazione per continuare. Tutto ciò che otterrò da qui in avanti sarà un extra“.

 

 

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