Alla vigilia dell’inizio della 129esima edizione del torneo di Wimbledon, diversi top-player – come di consueto – hanno tenuto una conferenza stampa a Londra. Non poteva mancare di certo Stan Wawrinka, fresco vincitore del Roland Garros, il quale proprio al French Open ha sconfitto il n. 1 del mondo Novak Djokovic, senza dubbio il primo favorito per la vittoria ai Championships.
“Quando sono arrivato alla finale del Roland Garros”, ricorda lo svizzero, attuale n. 4 del ranking, “nonostante sapessi che Novak Djokovic aveva vinto tutto ed era il favorito per la vittoria, mi sono detto: ‘Fai il tuo gioco, a lui dà fastidio il tuo modo di giocare, tu sei l’unico che può farlo intimidire, che lo può far sentire davvero a disagio’. Questi pensieri mi hanno dato molta fiducia e mi hanno portato alla vittoria”.
Wawrinka spiega che, quando può, cerca sempre di allenarsi insieme ai top-player, a differenza di molti di loro, che preferiscono giocare con altri giocatori di media classifica. “Molte persone mi chiedono perché lo faccio: ho imparato molto allenandomi con campioni come Novak. Mi ha aiutato a fare il salto di qualità”.
Il vero punto di svolta nella carriera di Stan è avvenuto nell’epico quarto di finale contro il n. 1 serbo agli Australian Open 2013, perso 12-10 al quinto set, al termine di un lunghissimo scontro. “Quel giorno ho avuto come uno scatto nella mia mente. In quel momento, nonostante la delusione, ho pensato: ‘Un giorno vincerò anch’io uno Slam. Ce la posso fare, sono più forte mentalmente e devo crederci fino in fondo”.
“Qualche anno fa”, osserva Wawrinka, “pensavo che il mio best-ranking di n. 9 del mondo
Stan rivela di aver lavorato a lungo anche per migliorare ulteriormente il suo rovescio, uno dei più efficaci del circuito e senza dubbio il suo colpo migliore. “Ho sempre giocato questo colpo molto bene, ma ho voluto migliorarlo ancora e ora so che è ancora più forte”.
Per diventare un campione, Stan ha dovuto lavorare soprattutto sul piano mentale, imparando a mantenere costanza e regolarità lungo tutta la stagione – doti che spesso gli sono mancate. “Ultimamente ho raggiunto continuità e mi capita molto più spesso di andare in fondo ai tornei. Poi posso perdere, com’è successo l’anno scorso qui a Wimbledon contro Roger, ma comunque ho giocato una grande partita. A Parigi ero molto nervoso, ma avevo fiducia e sapevo che, in ogni caso, avrei dato il massimo”.
A poche ore dall’inizio di Wimbledon, non si può continuare a definire Stan Wawrinka ‘il possibile outsider’. Attraverso il duro lavoro e la fiducia in sé stesso, l’altro svizzero si è definitivamente ritagliato un posto nell’Olimpo dei grandi; e qui, all’All England Club, Stan parte come uno dei grandi favoriti per la vittoria finale.
Fonte: Telegraph