L’obbiettivo è salvare il tennis

Solo 300 giocatori al mondo riescono a mantenersi giocando a tennis. Djokovic non chiede più denaro per lui, ma per loro.

Durante i primi giorni degli scorsi Australian Open si è venuti sapere che Novak Djokovic, durante una riunione privata con altri tennisti, ha alzato la voce per chiedere più soldi per i giocatori. Molta gente ha frainteso, e altri sono arrivati anche ad attaccarlo, pensando che i soldi che chiedesse fossero per lui, ma tutto ciò aveva un obbiettivo ben diverso.
I tennisti, infatti, guadagnano una percentuale molto piccola dei profitti reali di ogni torneo, e si sentono in disuguaglianza rispetto gli altri sport: la proposta di Nole non è altro che un aiuto per quelli che in futuro vorranno vivere di tennis.

Cinque anni fa, il consiglio dei giocatori fece pressione sui tornei (principalmente i Grandi Slam), in modo che alzassero i montepremi. Le loro petizioni furono ascoltate e, al fronte di una minaccia di sciopero, i vari Major hanno aumentato anno dopo anno il reparto vincite, arrivando a raddoppiare la cifra che davano nel 2012, ma per i tennisti non è ancora abbastanza. Attualmente, solo i primi 100-110 tra i maschi e le prime 90-100 tra le donne possono garantirsi una vita adeguata grazie al tennis. Poi, esiste una fascia di giocatori che ha ingressi ed uscite uguali. Infatti, quello che vincono lo perdono in spese di viaggio, allenatori, con fisioterapisti, medici, allenamenti e alloggi. Se continuano, è perché credono che questo possa essere un investimento vantaggioso e sognano di rompere la barriera dei 100 per vivere di questo. Tutti quelli fuori dai 150 sono in perdita.

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Fa riflettere che appena 300 giocatori al mondo possano vivere solamente di quanto guadagnano con il tennis. Djokovic, con la sua proposta, vuole che il tennis sia equiparato a sport come calcio, pallacanestro, football o golf, in cui centinaia o perfino migliaia di giocatori importi a sei o sette cifre l’anno. Ci sono solo 51 giocatori che sono riusciti a vincere un milione o più di dollari nel 2017, lasciando il tennis molto più in basso di molti altri sport.

I tornei ATP (250, 500 e Master 1000) ripartiscono tra il 15 e il 28% dei loro ingressi totali. Per quanto riguarda gli Slam, la cifra è molto inferiore, con percentuali attorno al 7%, anche se voci da Wimbledon smentiscono: comunque nessuno parla di un superamento della soglia del 10%. L’Australian Open è stato il primo a promettere dei rialzi  ogni anno fino al 2022, in cui intendono raggiungere i 100 milioni di montepremi, partendo dai 55 che hanno suddiviso in quest’edizione 2018.

Djokovic non ha chiesto più soldi per lui o per i finalisti di grandi tornei, proprio come il resto del consiglio, che intende fare pressioni per un maggior afflusso di soldi verso i tennisti di ranking più basso. Kevin Anderson, vicepresidente del consiglio dei giocatori, ha parlato di alcuni dettagli, essendo l’unico a portare dei dati riguardo la questione: “Vogliamo fare pressioni per far si che i top 150, top 200 possono garantirsi una vita giocando a tennis“, ha detto. Molti sono i giocatori che ritengono “ridicolo” il montepremi degli Slam, tenendo conto dei soldi che guadagnano con la loro partecipazione, con la vendita di biglietti, gli sponsor e i diritti televisivi.

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Un mese fa, Sergiy Stakhovsky ha dato il proprio punto di vista sulla questione: “Se vogliamo tenere questo sport in vita, facendolo competere con calcio o basket, dobbiamo attirare i giovani. Però, se vedono calciatori pagati milioni, compresi quelli che non giocano e quelli che stanno in panchina, e tennisti che guadagnano solo se entrano nella top 100, è ovvio che preferiranno il calcio“. Il tennis è uno sport estremamente costoso e i guadagni vengono ripartiti solo tra pochi, e questo porta molti giovani a preferire altri sport. “I Grandi Slam dovrebbero pagare 100.000 euro solo arrivando al primo turno. Se questi tornei non riescono ad arricchire i giocatori significa che c’è un problema”, continua l’ucraino. Le difficoltà per arrivare al professionismo sono innumerevoli, e le famiglie devono impiegare quasi tutto il loro tempo e denaro su qualcosa che potrebbe sfociare in niente. Quanti giocatori hanno abbandonato questo sport per effettiva mancanza di fondi?

L’obbiettivo di tutto ciò è salvare il tennis. Questo sport è molto di più dei grandi campioni che sollevano trofei importanti. Anche un qualsiasi ragazzo che gioca davanti a 50 persone sull’ultimo campo dimenticato da Dio è un tennista. Chiunque può vedere quanto si debbano sforzare tutti i ragazzi e ragazze tra i 200 e i 400 al mondo, e tutti vorremmo che riuscissero a guadagnarsi da vivere continuando a giocare a tennis. Sarebbe qualcosa di cui tutti noi sentiremmo i benefici.

Fonte: puntodebreak

0 comments
    1. Non ho mica scritto che li ha rubati, semplicemente di soldi ai vertici ne abbondano davvero troppi tra prize money, sponsor e via dicendo. Ma questo vale per quasi tutti gli sport. Dico solo che è troppo facile fare i buonisti quando si è ricchissimi, ma Djokovic è così.

  1. Verissimo….. È importante dare incentivi economici ai giocatori, diciamo meno forti, ma che sono anche loro molto forti. Solo che magari fanno più fatica ad emergere e forse anche la questione economica ha parte di responsabilità. Grande Nole, nella vita come nel tennis!

  2. That is him caring for his fellow players, nothing as close as English news paper reported. We knew that Novak was not greedy and never asked for himself any money!!! Bravo Novak always #1 champion ♥️

  3. Cavolate, salvo rari casi chi fin da bambino gioca a tennis non proviene certo da una famiglia operaia e quindi anche con guadagni modesti da adulto, può tranquillamente sopravvivere molto più di altri che praticano altri sport..

  4. Il ragionamento è corretto – però nel confronto con altri sport ci sono più quattrini da distribuire in assoluto, dato che a livello globale sono molto più seguiti e quindi fanno affluire più denari nelle casse di chi li gestisce.

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