I due grandi Premier Mandatory statunitensi sono stati ricchi di sorprese: se a Indian Wells ha trionfato contro ogni pronostico la giapponese Naomi Osaka, residente negli Usa da quando aveva 3 anni, a Miami invece è andata in scena la riconferma della 25enne tennista di casa Sloane Stephens, che ha vinto il torneo più importante della sua ancora giovane carriera, ovviamente dopo il successo agli Us Open 2017. Dopo aver battuto vincitrici Slam come Muguruza, Kerber e Azarenka, l’americana ha trionfato contro la 21enne lettone Jelena Ostapenko, anch’essa campionessa Slam a sorpresa l’anno scorso, al Roland Garros. Una finale che conferma quanto le vittorie di queste due giovani tenniste non siano state affatto un caso, ma una riconferma del loro valore.
Dopo la vittoria a Key Biscayne, Sloane ha commentato così la vittoria del suo sesto titolo, di cui ben quattro vinti nel suo Paese (Washington, Charleston, Us Open, Miami: “Negli Stati Uniti gioco sempre bene. Non so bene perché, forse perché ci sono tante persone insieme a me, che mi sostengono. Anche il mio team mi rende molto più forte, anche se so che sono un po’ duri con me (ride). Sono state due settimane incredibili e vorrei ringraziarli di tutto. Sono stata brava a tenere duro, sapevo che avrei dovuto correre dietro ogni palla per avere una chance. Ora sono carica per la stagione su terra, è il mio periodo preferito… E poi non vengo a Roma da tre anni“.
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Grazie alla sua vittoria, da lunedì Sloane Stephens entrerà per la prima volta in top-ten, alla nona posizione mondiale: “Questo è un traguardo che aspettavo da tanto tempo, sono molto emozionata”. La statunitense infine ripensa al grave infortunio al piede che la toccò anni fa e che compromisero per lungo tempo la sua carriera di giovane promessa: “Quando mi è successo le mie aspettative sono completamente cambiate, si è trasformato il mio modo di vedere il tennis, anche perché l’ho commentato [per alcuni mesi ha lavorato per TennisChannel]. Ho capito che la mia vita non era finita per un infortunio, che ci sono tante altre belle cose oltre al gioco“.