È arrivato il momento tanto atteso di tornare a far parte dei Fab4 per Murray che vuole farlo sul cemento di Flushing Meadows. Il suo ritorno era pieno di incertezze, con sensazioni che in campo sono migliorate negli ultimi tornei disputati, però con un evidente mancanza di ritmo e agilità in campo, cosa normale dopo poco più di un anno trascorso dall’intervento all’anca. Diretto come sempre, Murray ha parlato del suo infortunio, della riforma per la Coppa Davis e dei suoi obiettivi per questi Us Open 2018. “L’unica aspettativa che ho è dare il meglio di me stesso durante tutte le partite. Ora per me è molto difficile fare una previsione di dove posso arrivare, ma sono consapevole che il mio tennis sta
migliorando, bisogna essere coerenti con sé stessi”, commenta l’ex N°1 del mondo.
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In conferenza si è parlato anche della riforma della Coppa Davis approvata dall’ITF, con la quale Murray non è d’accordo. “Se avessi potuto votare sicuramente mi sarei astenuto, non è la soluzione migliore, ero presente a tutte le riunioni dei giocatori e tutti amavano la Coppa Davis, penso che cambiamenti meno drastici avrebbero risolto il tutto molto meglio” afferma Andy. “Mantenere lo stesso formato ma giocare ogni due anni sarebbe stato giusto, in ogni caso bisogna vedere come funziona, se va bene perfetto altrimenti si può sempre tornare indietro”, dice con filosofia Andy Murray, che deve decidere se partecipare allo scontro di Coppa Davis tra Regno Unito e Uzbekistan in programma dal 14 al 16 settembre per la sua permanenza nel World Group. Per il momento c’è da concentrarsi per gli US Open 2018.
di Lorenzo Marini