Nella giornata odierna hanno preso il via le Atp Finals, competizione in programma alla fine dell’anno tennistico che riunisce gli otto migliori giocatori della stagione in unico evento, la quale non prevede la formula ad eliminazione diretta bensì due gironi composti da quattro giocatori e prima di semifinale e finale.
La città che ospita questa manifestazione fino al 2021 è Londra, la quale offre un’incredibile cornice di pubblico ed un’atmosfera piuttosto suggestiva. Nonostante ci siano altre location candidate a prendere il posto della capitale britannica – tra cui Torino – la O2 Arena, ogni anno che passa, non tradisce le aspettative anzi si conferma alquanto spettacolare e regala considerevoli emozioni sia agli spettatori che ai giocatori.
Bando alle ciance, andiamo a presentare quelli che saranno i protagonisti di questa settimana, già iniziata con la vittoria di Anderson ai danni di Thiem, vale a dire gli otto tennisti capaci di conquistarsi un posto in questo splendido evento.
NOVAK DJOKOVIC- Non c’è neppure bisogno di dirlo: il serbo è indubbiamente il favorito numero uno. Già vincitore cinque volte e finalista in addirittura sei occasioni, Nole arriva a questo torneo dopo la sconfitta con Khachanov in finale a Bercy, ma con un bilancio estremamente positivo di una seconda parte di stagione che lo ha visto a dir poco protagonista. Vincitore a Wimbledon, Us Open, Shanghai e Cincinnati – con quest’ultimo trionfo che gli ha consegnato il Career Golden Master – Novak ha perso appena due match dallo slam londinese in poi ed è tornato in vetta al ranking, scalzando dal trono Nadal.
Nonostante il sorteggio potesse essere più benevolo, dato che Cilic è stato uno dei pochi ad impensierirlo durante questi mesi di dominio e giocatori come Isner, e se in giornata anche Zverev, possono comunque essere clienti scomodi specie su una superficie del genere, il belgradese parte assolutamente favorito e sarebbe piuttosto clamoroso non vederlo almeno in finale.
ROGER FEDERER- Subito dopo Djokovic viene Roger Federer, unico tennista oltre al serbo capace di assicurarsi questo torneo, anche lui ben cinque volte, che ha brillato agli Australian Open, ma poi si è un po’ perso nel corso della stagione, salvo ritrovarsi in queste ultime settimane, trionfando a Basilea ed uscendo sconfitto a Bercy al termine di un match memorabile contro Djokovic. Thiem e Nishikori non dovrebbero costituire un problema per lui, perciò sulla carta l’elvetico si giocherà il primo posto del girone con Kevin Anderson. Molto importante conquistare la vetta del gruppo Hewitt, visto che presumibilmente Novak si aggiudicherà il suo, ma altrettanto fondamentale non sprecare energie inutili in modo da arrivare alle fasi finali in buona forma e senza aver consumato troppo carburante.
Anche dallo svizzero ci si aspetta molto, malgrado non bisogna dimenticare che sulla sua carta d’identita, alla voce data di nascita c’è scritto 08/08/1981, il che significa 37 anni. Ovviamente la speranza di tutti è quella di assistere ad un match epico come quello visto a Bercy, e se ciò dovesse accadere magari in finale con lo svizzero alla ricerca del 100º titolo in carriera…[fncvideo id=132551 autoplay=false]
ALEXANDER ZVEREV- Scampato alle Next Gen Finals, il più giovane degli otto arriva a Londra in qualità di testa di serie numero tre, ma l’impressione è che dietro a Nole e Roger non ci sia – almeno non solo – lui. Tre i tornei vinti quest’anno, ma parecchie le batoste rimediate dal tedesco, soprattuto quando gli era chiesto di salire in cattedra, spesso nei tornei più importanti. Nonostante qualche buon risultato qua e là, Sascha non ha brillato quando ha giocato contro i migliori e, in particolare, resta impressa la sconfitta di Shanghai contro Djokovic, dove il tedesco ha racimolato appena tre games e che vorrà sicuramente vendicare già nel girone.
Molto importante sarà già il match d’esordio, che lo vedrà opposto a Marin Cilic, in modo da non perdere terreno subito e sperare di poter proseguire anche oltre i gironi. Ovviamente l’età è dalla sua, perciò le aspettative non sono eccessivamente alte; allo stesso tempo, però, c’è molta attesa di un risultato significativo da parte del tennista di Amburgo in un torneo di questo calibro e dunque, sconfitta dopo sconfitta, le pressioni cominciano ad accumularsi. [fncvideo id=132229 autoplay=false]
KEVIN ANDERSON- È il sudafricano il primo esordiente alle Atp Finals, che ha blindato già un paio di settimane fa grazie alla vittoria a Vienna. Qualificazione ampiamente meritata per Anderson, che ha fatto finale a Wimbledon, dopo la clamorosa semifinale contro Isner, ma in generale ha dimostrato di essere un giocatore alquanto maturo ed ormai capace di programmare al meglio la sua stagione – ed ottenere degli ottimi risultati -. Sorteggiato nel gruppo Hewitt, Kevin se la potrà giocare con tutti e tre i suoi avversari, contro i quali ha già dato prova di poter vincere ma allo stesso tempo perdere, dunque non è un’utopia immaginarlo in semifinale. La superficie, inoltre, malgrado non sia particolarmente veloce, lo agevola ancora di più ed accresce le sue chances.
MARIN CILIC- Il croato è l’unico giocatore che, al termine di questa manifestazione, non andrà in vacanza bensì cercherà di prepararsi al meglio per la finale di Coppa Davis, che vedrà la sua Croazia opposta alla Francia in quel di Nizza. Ciononostante, il nativo di Medjugorie vorrà sicuramente far bene a Londra e magari strappare addirittura il pass per le semifinali, dopo essersi fermato al Round Robin in tutte e tre le sue partecipazioni. La finale degli Australian Open e la vittoria al Queen’s sono stati i suoi migliori risultati in questa stagione, ma Cilic si conferma come ogni anno un tennista molto solido e capace di impensierire chiunque. Nonostante nel corso dell’anno abbia perso contro tutti e tre i suoi avversarsi del girone, Marin è assolutamente in corsa per le semifinali anche se molto dipenderà dalla sua partenza; sarà infatti molto importante iniziare subito al meglio in modo da giocarsi tutte le sue carte nelle restanti partite del girone.
DOMINIC THIEM- Forse l’anello debole delle Finals, poiché non aiutato molto dalla superficie e dal suo tipo di gioco, l’austriaco arriva a Londra dopo aver disputato la migliore stagione della sua vita, vincendo tre tornei e raggiungendo la prima finale in carriera a livello slam. Terza apparizione per lui nel torneo di fine anno e come obiettivo fare meglio delle due precedenti, vale a dire superare il girone. La sconfitta odierna con Anderson condiziona molto il suo percorso, ma un avversario come Nishikori è alla sua portata e le sue opportunità di proseguire nel torneo non sono dunque nulle. Appena 25enne, Thiem avrà probabilmente altre opportunità per far bene alle Finals, ma è ora di cominciare a carburare anche su superficie dure. [fncvideo id=83615 autoplay=false]
KEI NISHIKORI- Il primo alternate di questo torneo è Kei Nishikori, che ha beneficiato del forfait di Juan Martin Del Potro ed ha così preso parte alla manifestazione. Per il giapponese ciò si può considerare come un premio, una sorta di riconoscimento da parte della giustizia divina che ha reso merito alla sua incredibile stagione e gli ha regalato quest’opportunità. Dopo aver saltato buona parte dell’inizio di stagione, tra cui la tournée australiana che avrebbe potuto fruttare molti punti, Nishikori si è reso protagonista di una clamorosa rimonta che gli ha permesso di portarsi nuovamente ai vertici della classifica, issandosi alla nona posizione, che ha raggiunto i punti più alti con la semifinale agli Us Open e la finale a Montecarlo.
L’urna è stata inoltre piuttosto benevola con Kei, in quanto gli ha riservato Anderson, sconfitto una manciata di giorni fa a Bercy, e Thiem, contro il quale è avanti 3-1 nei precedenti. Purtroppo per lui, l’ostacolo Federer appare a tratti insormontabile, ma comunque le sue possibilità di centrale la semifinale non sono particolarmente compromesse. [fncvideo id=83687 autoplay=false]
JOHN ISNER- Infine c’è John Isner, che fino alla settimana scorsa non aveva neppure la certezza di partecipare, quando poi è arrivato l’annuncio del forfait di Nadal, che ha consegnato allo statunitense la chance di partecipare per la prima volta in carriera a questo evento. Il gigante di Greensboro è infatti il secondo esordiente delle Atp Finals e, dando un rapido sguardo alla sua stagione, risulta piuttosto giusta e meritata la sua partecipazione. Alla tenera età di 34 anni, infatti, Isner si è aggiudicato il primo Master 1000 in carriera ed ha raggiunto la prima semifinale slam a Wimbledon. Malgrado non sia propriamente il favorito, LongJohn è esattamente quella che si può considerare una mini vagante del torneo, un po’ come Sock l’anno scorso, alla quale bisognerà prestare molta attenzione. L’esordio con Djokovic appare a tratti proibitivo, ma i due restanti match potrebbero tirar fuori il meglio di Isner e, magari spinto dalla forza e dall’entusiasmo dell’esordiente, chissà che non possa accadere qualcosa di positivo e inaspettato.