Philippoussis sul calendario stagionale: “Giocatori fortunati, possono disputare i tornei che vogliono”

L'ex tennista australiano affronta il tema del calendario degli impegni stagionali punzecchiando i giocatori che reclamano pause più lunghe.

Mark Philippoussis, ex numero otto del ranking e due volte finalista Slam, in occasione di un’intervista rilasciata al quotidiano britannico Metro ha affrontato il discusso tema del calendario stagionale puntando il dito contro i giocatori che, pur lamentando la densità di impegni nel circuito, accettano di disputare anche tornei minori dietro lauti compensi.

Il 42enne nativo di Melbourne approva la struttura del calendario sottolineando il privilegio dei tennisti professionisti di scegliere i tornei cui partecipare: “Penso che la programmazione dei vari eventi sia ben organizzata. Però c’è da dire che il tennis è l’unico sport in cui non c’è un fine stagione, anche Federer lo pensa. Se un giocatore ha bisogno di staccare la spina può farlo, un mese va benissimo. Tutti i tennisti professionisti devono sentirsi fortunati a trovarsi in questa posizione. La stagione sembra non finire mai, è chiaro, ma non devi giocare necessariamente 30 o 35 tornei all’anno, 15 possono bastare. I giocatori che si lamentano di disputare troppi match sono gli stessi che scelgono di partecipare a 30 tornei. Nessuno ti impone di giocare sempre, sono loro che decidono, questo è il privilegio di cui godono. Nessuno deve protestare per il calendario fitto di impegni se si accetta di disputare anche tornei minori. So che è difficile rinunciare a certe cifre, ma se hai lavorato duro per diventare quello che sei oggi devi assumere anche l’onere di progammare la tua stagione“.

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