Roger Federer: “La mia carriera resta bellissima, nonostante l’infortunio del 2013”

Il campione svizzero, intervistato da Tennis Channel, racconta di come, nel 2013, ha dovuto convivere con i dolori alla schiena che gli hanno causato sconfitte cocenti e molte delusioni. Ma la lezione appresa è stata chiara: mai giocare se non si è a posto fisicamente. Non serve né a se stessi, né ai tifosi.

La carriera di Roger Federer sembrava bella che conclusa nel 2013, quando il campione di Basilea ha terminato l’anno da numero 6 del mondo, dopo aver convissuto con un fastidioso infortunio alla schiena che sembrava irrisolvibile. Lo svizzero ha subito alcune sconfitte durissime quell’anno: contro Rafael Nadal a Indian Wells, Federico Delbonis ad Amburgo, Daniel Brands a Gstaad e Tommy Robredo agli US Open, giusto per citarne alcune. In una chiacchierata informale con Tennis Channel, Roger Federer ha ricordato quel periodo difficile della sua carriera: “Chi ha sofferto di mal di schiena, in passato, sa che a volte è impossibile da sopportare, altre un po’ meno, ma poi il dolore ritorna sempre” -ha ammesso il trentasettenne elvetico. “Talvolta sembra quasi di avere della nebbia in testa e alla fine ti senti stanco anche psicologicamente, perché condurre una vita normale con un dolore fisso alla schiena non solo non è divertente, ma anche deprimente. Spesso non ne ho parlato, e non mi sono lamentato, neppure con le persone che sapevano che soffrivo di mal di schiena, quindi è capitato che qualcuno abbia pensato che non mi muovevo bene in campo semplicemente perché ero più vecchio. Probabilmente è vero, avevo un aspetto invecchiato ma più che altro perché non stavo bene e non mi sentivo felice. A dire il vero non mi sono preoccupato troppo del mio aspetto, ma di come risolvere il dolore. Per questo motivo ho capito che giocare troppo o infortunato non va bene, non è indicato per nessuno in realtà, perché alla fine le persone ti giudicano nel modo sbagliato. Se perdi non va bene, se ti ritiri a match in corso ancor di più. La lezione che ho imparato è stata fare un passo indietro, giocare solo se a posto fisicamente, riposare e poi rientrare nel modo giusto. Solamente così si può davvero essere giudicati in maniera obiettiva dal pubblico. Se il fisico non è a posto e ci si ostina a giocare le interpretazioni sono due: o che sia una scusa, oppure una bugia. Peggio ancora è se questo suscita pena nella gente. Personalmente non ho bisogno che i followers provino dispiacere per me e onestamente non mi va che le persone si dispiacciano per me. La mia carriera è stata troppo bella e questo è il motivo per cui, rispetto al 2013, nel 2016 ho preferito allontanarmi dal circuito per rientrare più forte di prima“. Ha dichiarato Federer che nei prossimi giorni sarà impegnato in quel di Miami, alla ricerca del ventottesimo titolo Masters 1000 della carriera.

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