Ysern: “Modernizzare il Roland Garros è vitale”

Il Roland Garros è partito martedi con i turni di qualificazione. Il futuro del torneo si gioca dietro le quinte. Il direttore del generale del torneo della situazione a ridosso della proroga dell’estensione della struttura.
Sulla grande scrivania di Gilbert Ysern, direttore generale del torneo e della federazione, troneggia il progetto per il futuro Roland Garros. Un progetto di espansione (distruzione del campo numero 1, costruzione di un campo scavato all’interno del Jardin de Serres da 4800 posti, copertura del Philippe Chatrier, datata 2011 e divenuta dopo gli infiniti contrattempi una ossessione. Un perenne cantiere nell’attesa dei tre permessi di costruzione depositati nel luglio 2013, quando l ultimo rapporto sarà esaminato la settimana prossima dal consiglio di Parigi.

Lei è piu preoccupato per il torneo che sta per arrivare oppure per il dossier sull’estensione che si trascina da mesi?

Entrambi: Uno non va avanti senza l’altro. Un torneo che comincia mette sempre molta pressione. Ogni anno è un motivo di rimettersi in discussione, come il torneo e tutta la storia che esso si porta dietro ed anche i momenti gloriosi. E l’estensione, è il mio impegno quotidiano da 5 anni, con molti momenti di sconforto dato che credevo che le cose non fossero così complicate. Questo stato delle cose è ormai un’ossessione per noi. Questi due fatti diventano sempre più collegati all’avvicinarsi del torneo, dove vengono messi alla luce tutti i limiti della nostra struttura, con tutte le difficoltà che dobbiamo affrontare proprio perchè non abbiamo lo stadio che desideriamo. L’avvenire dello stadio è vitale per il nostro torneo, altrimenti un giorno il torneo potrebbe morire.

A che punto siamo nella procedura?

Le conclusioni dell’ultimo studio, chiesto dal ministro dell’ecologia e del consiglio di Parigi, è stato rimandato a lunedi. Senza soprese, verrà confermato che il progetto alternativo  che consisteva di coprire parte dell’A13 non ha senso per il Roland Garros.

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