Gli appassionati di serie TV e di tennis che stanno leggendo questo articolo (sto ulteriormente selezionando al ribasso il numero dei miei lettori, evidentemente) forse ricorderanno questa scena tratta da “I Borgia”, produzione spagnola che racconta della potente famiglia che ha dominato l’Italia tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo. Il re di Francia Luigi XII, muscoloso ed atletico, sfida un altro giovanotto di belle sperenze, con i capelli lunghi (non è Borg, questo è moro): Cesare Borgia, da poco diventato il “Valentino”, grazie al titolo che proprio il sovrano Valois-Orleans gli aveva generosamente concesso. Di quale singolar tenzone si parla? Ma ovvio, una partita di palla-corda, oggi chiamato Lawn-tennis, ovvero Real Tennis.
Uno sport per sovrani dunque, proprio come lo stesso Gianni Clerici, nostro maestro, ci racconta nel suo volume “500 anni di Tennis“.
In realtà questo sport era molto diffuso, anche presso i ceti popolari, che ovviamente lo giocavano in condizioni non paragonabili a quelle dei ceti nobiliari. Col tempo è stato modificato, ha cambiato nome in “pallacorda” e quindi soppiantato dal tennis attuale negli anni ’70 del XIX secolo, ma alcune enclave sono rimaste in giro per il mondo, si parla di un numero inferiore ai 50 campi censiti, infatti. Non solo, ma esiste anche un circuito che ha una particolarità che presto sveleremo.
Intanto le regole. Un ginepraio, così come la descrizione del campo. Apparentemente si tratta dell’impianto tipico del tennis, ovvero due giocatori con racchette in rigoroso legno, che si sfidano lanciandosi una pallina il cui nucleo è formato da sughero triturato e il cui rivestimento è cucino a mano, un po’ come le prime palline da tennis e da baseball di inizio ‘900. Il campo è circondato da tre pareti inclinate, utili per farci rimbalzare la palla contro, giocando quindi “alla sponda”, utilizzando un linguaggio tipico del biliardo. Scopo del gioco resta quello di non far ribattere la palla al proprio avversario, ma questa volta serve molta immaginazione nel realizzare traiettorie imprevedibili, cercando di prevedere il rimbalzo della pallina contro i muri. Tecnica quindi, grande precisione e rapidità di movimento, legata anche ad una buona gestione del campo visivo. Insomma, una pallacorda aggiornata ai tempi moderni, con l’uso sapiente di materiali antichi in nuove ed aggiornate forme.
Claire Vigrass è la star del circuito mondiale di Real-tennis. Questa è la curiosità che vi avevano promesso. Ebbene sì, una donna ottiene ottimi risultati e batte da tempo diversi uomini, magari ben più potenti di lei. La sua storia, completa di curiosità, la trovate qui. Evidentemente l’intuitività delle donne e la reattività psicologica mediamente più rimarchevole del gentil sesso sono gli ingredienti in più che consentono a Claire di imporsi, nonostante mezzi fisici sicuramente meno attrezzati rispetto a quelli a disposizione di noi maschietti. Una novella Giovanna d’Arco, insomma.
Una storia divertente, che racconta del tempo passato e di come lo sport sappia conservare le tradizioni di cui siamo figli.