Buon compleanno David Ferrer, il migliore fra i mortali

Spegne oggi 38 candeline il guerriero spagnolo, che poco più di un anno fa ha appeso la racchetta al chiodo, lasciando un vuoto all'interno del circuito

“The best of the mortals”, o il migliore fra gli umani. Così è stato definito da molti David Ferrer, proprio perchè, pur non dotato di particolare talento tecnico, grazie ad una grande etica lavorativa, alla rapidità nei movimenti, alla grinta, alla determinazione e all’intelligenza tennistica, ha ottenuto risultati che ad inizio carriera sembravano impossibili per lui. Con una grande preparazione atletica e la sua volontà di non mollare mai è stato protagonista di autentiche maratone, e nessun tennista era contento quando doveva affrontare Ferrer, perchè contro di lui bisognava sudarsi ogni singolo punto, perchè Ferru non mollava mai! Tutte caratteristiche, queste, che gli hanno guadagnato la stima ed il rispetto di tutti nel circuito.

Ex n.3 del mondo, vincitore di ben 27 titoli ATP in tutto, fra cui il più prestigioso al Rolex Paris Masters nel 2012, tre volte vincitore della Coppa Davis, e semifinalista alle ATP Finals nel 2011, il suo rimpianto più grande è sicuramente quello di non aver mai vinto uno Slam, cosa che probabilmente gli sarebbe riuscita se solo non si fosse ritrovato a giocare nel periodo dello strapotere dei “marziani”, dei non umani, appunto. Eppure, lo stesso Ferrer ha sempre ammesso che, se non ci fossero stati questi “marziani” in quel particolare periodo, probabilmente lui non sarebbe diventato così forte.

Del suo più giovane connazionale Rafa Nadal (che sconfisse Ferrer nella finale del Roland Garros 2013), Ferrer ha sempre detto di averlo considerato come uno specchio, come un’ispirazione, come un inno ed un incitamento alla voglia continua di vincere, di non accontentarsi di un titolo vinto ma di volerne ancora, sempre di più: ed è stato anche questo, a detta del natio di Jadea, ad aiutarlo a raggiungere la posizione n.3 del ranking ATP e ad avere la continuità poi dimostrata in campo.

Di Roger Federer, Ferrer ha ammesso: i suoi cambi di ritmo mi facevano uscire completamente pazzo. Magari l’ho fatto sudare un bel po’, così come altri giocatori, ma non ho mai davvero avuto una chance di vittoria contro di lui“.

 Negli Slam, Ferrer vanta, oltre alla finale del 2013 al Roland Garrosdue semifinali agli Australian Open (2011 e 2013) e agli U.S. Open (2007, 2012) e due quarti a Wimbledon (2012, 2013), a riprova del fatto che con il tempo, lo spagnolo è riuscito a evolvere il suo gioco, diventando estremamente competitivo anche sulle superfici veloci. Come detto, il picco della sua carriere è stato nel 2013, quando raggiunse la finale dello Slam parigino, una finale dolceamara persa contro Nadal, in cui lo stesso Ferru ha ammesso di essere sceso in campo senza motivazione, e con molto stress addosso.

Altro near miss della sua carriera è stata una medaglia di bronzo in doppio sfumata ai Giochi Olimpici del 2012 sull’erba di Wimbledon: in quell’occasione, Ferrer ed il partner Feliciano Lopez persero per 6/3 4/6 18/16 una semifinale estenuante contro la coppia francese Tsonga/Llodra, per poi perdere, ancora stremati dal match precedente, la finale per il bronzo.

Il ritiro di David Ferrer a Madrid nel 2019

Al termine della sua eccezionale carriera, Ferrer è stato celebrato e salutato con affetto da tutto il circuito e dai fan, che gli hanno reso onore. Negli ultimi tornei disputati, era solito salutare il torneo lasciando la sua fascia per capelli sulla T del campo, fra gli applausi del pubblico. Ha lottato fino alla fine, fino all’ultimo punto, e fino alla fine ha sempre mantenuto una grande umiltà. Feliz cumple, Ferru! Ci manchi…

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