Grigor Dimitrov positivo al Coronavirus: tennis mondiale in ostaggio e Djokovic sotto accusa

Novak Djokovic potrebbe pagare molto cara l'irresponsabilità mostrata durante l'Adria Tour, visto ora la messa in pericolo di giocatori e Tour.

E’ successo il peggio che potesse succedere. Non era proprio il momento di assumersi  rischi inutili, avere fretta ed essere troppo confidenti. Purtroppo, tutte queste cose si rispecchiano nell’annuncio pubblicato ieri da Grigor Dimitrov sul suo profilo Instagram: “Volevo far sapere a fan e amici che sono risultato positivo al Covid-19. Mi assicurerò che tutti quelli che sono stati in contatto con me in questi giorni effettuino il test e prendano le precauzioni necessarie. Mi scuso per ogni possibile danno che io potrei aver causato”.

Ad aggravare la situazione è ovviamente la partecipazione del bulgaro all’Adria Tour, serie di esibizioni organizzate da Novak Djokovic, e ai numerosi eventi connessi. A far saltare davvero la mosca al naso, però, è stato il totale inutilizzo di mascherine e altri sistemi di protezione durante tutto lo svolgimento del torneo: in molti, infatti, hanno visto in questo caso la prova di come Djokovic e tutti gli altri organizzatori dell’Adria Tour siano stati davvero poco accorti ad ignorare le misure preventive a cui è sottoposta metà della popolazione mondiale.
Basti pensare ai giocatori da tutto il mondo che hanno preso aerei per partecipare, agli abbracci tra i vari partecipanti, agli eventi che si sono susseguiti in questi giorni, incluso un party in un club notturno; tutto questo mentre metà mondo si sta riprendendo ora dagli enormi danni causati dalla pandemia e l’altra metà la sta combattendo con tutte le sue forze.

Djokovic, dal canto suo, ha sempre risposto a tono alle accuse che gli venivano fatte, sostenendo di aver sempre seguito le linee guida fornitegli dal suo paese, anche se risulta utile ricordare come esso sia in piena campagna elettorale. In un’intervista di qualche giorno fa, affermava: “E’ difficile spiegare alla gente che la situazione è realmente diversa a seconda del luogo. In Serbia, come anche in tutti gli altri paesi coinvolti in questo torneo, stiamo seguendo le linee guida e le istruzioni forniteci dal governo e dalle autorità sanitarie”. “Non abbiamo mai superato alcuna linea”, continua, “abbiamo sempre aspettato che le autorità ci confermassero che potevamo avere il pubblico e anche se fosse necessario mantenere delle distanze di sicurezza”.

Novak Djokovic

Le dichiarazioni del serbo, tuttavia, risultano ora davvero fuori luogo e sembrano rafforzare ancora di più l’interesse puramente economico di un evento del genere: infatti, bisogna ricordare che, prima del caso di Dimitrov, già il giocatore di basket Nikola Jankovic era risultato positivo al Coronavirus dopo essere stato a contatto con numerosi giocatori partecipanti all’esibizione, ma questo non aveva sortito alcun effetto sulla possibile interruzione del torneo.

Novak Djokovic all’Adria Tour

Oltretutto, la comunità scientifica si è sempre schierata apertamente contro questo tipo di manifestazione, ritenendola oltremodo rischiosa. Le conseguenze, però e purtroppo, potrebbero essere ancora più gravi: il virus, infatti, potrebbe si aver contagiato numerosi giocatori partecipanti, ma anche tutti i presenti ad eventi come la festa notturna organizzata una settimana fa proprio come appendice dell’Adria Tour. Ovviamente, nessuna distanza di sicurezza è stata rispettata, e questo aumenta esponenzialmente il rischio di una diffusione massiva del virus.

 

Per quanto ne sappiamo al momento, l’Adria Tour risulta sospeso in modo che tutti i partecipanti abbiano modo di essere testati e possano sapere se hanno contratto o meno il Covid-19. Sicuramente, la notizia scatenerà l’indignazione di molti rappresentati del tennis mondiale e anche di tutti quei giocatori che stanno rispettando il confinamento nelle proprie abitazioni o stanno giocando sottoponendosi a rigide procedure di precauzione. Solamente col tempo, però, sapremo i risultati di questo evento inopportuno e completamente disinteressato della realtà, sperando che non siano troppo gravi e non mettano a repentaglio, ovviamente in maniera secondaria rispetto alla vita di tutte le persone coinvolte, la tanto agognata ripresa del circuito professionistico.

Fonte: puntodebreak.com

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