Stricker si ispira a Roger Federer per diventare un campione

L'idolo di Dominic Stephan Stricker? Senza dubbio Roger Federer. Con lui e Stan Wawrinka a guidarlo, il suo futuro è in buone mani di Nicola Devoto

Dominic Stephan Stricker, nuovo talento del tennis elvetico, ha conquistato le semifinali al French Open Juniores sia nel tabellone singolare che in quello del doppio giocando con personalità e sicurezza dei propri mezzi. 

Nel dopo gara del match di ieri, dove ha battuto nei quarti di finale l’austriaco Lukas Neumayer per 6-3,6-3, il giovane svizzero ha dichiarato: “Fisicamente e mentalmente sto bene e ho cercato fin dall’inizio di imporre il mio gioco e credo di esserci riuscito. È stata una partita difficile, ma ho giocato bene i punti importanti che hanno fatto la differenza“.

Stricker ha poi aggiunto di aver avuto il piacere di potersi allenare diverse volte con altri tennisti svizzeri del circuito maggiore, fra i quali Roger Federer e Stan Wawrinka: “Federer significa molto per me. È fantastico vederlo giocare, poter lavorare e migliorare ispirandomi a lui, osservare il suo atteggiamento nei confronti dello sport, è tutto molto importante per me. Avere due grandi giocatori come lui e Wawrinka in Svizzera è meraviglioso” .

Adesso in semifinale affronterà l’argentino Juan Bautista Torres, ha commentato sull’impegno che lo attend : “Vincere il torneo sarà senz’altro difficile, mi aspettano due partite molto dure. Vedremo come andrà, ma farò del mio meglio per vincere” ha concluso Stricker. 

Per ciò che riguarda invece Roger Federer, ancora convalescente dalla delicata operazione al ginocchio eseguita a giugno scorso, è previsto il suo rientro nel 2021 in occasione degli Australian Open a Melbourne. 

Il campione svizzero ha gradualmente aumentato l’intensità negli allenamenti in vista della data del suo rientro e in una recente intervista rilasciata alla rivista svizzera di lingua tedesca ‘Schweizer Illustrierte’ ha detto: “Non posso ancora allenarmi ancora al massimo, per ora sostengo sedute di non più di due ore sul campo con la racchetta, ma ho lavorato sulla resistenza e sulla  forza in questi giorni senza avvertire particolare dolore. Non credo serviranno ulteriori operazioni” .

Nicola Devoto

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