La data di inizio degli Australian Open del 2021 è fissata per l’8 Febbraio, tra incertezza sulla situazione legata al Covid, e qualche polemica riguardante la scelta dell’hotel dei giocatori, arriva la conferma che non saranno presenti i giudici di linea fisici durante la manifestazione.
Ridurre al minimo le persone da testare ad ogni incontro è l’obbiettivo primario dell’organizzazione per gestire i contagi, da qui la decisione di utilizzare Hawk Eye come unico “gestore” delle chiamate.
L’utilizzo del falco al posto dei giudici di linea è stato testato alle prime #NextGenFinals, secondo molti una delle modifiche più attuabili al regolamento classico del tennis moderno.
Durante un incontro i giudici di linea, specie in un grande torneo, possono arrivare anche 100 persone che si ruotano nei diversi campi, allo stato attuale delle cose con la necessità di dover diminuire al minimo il numero di individui presenti diventa impensabile organizzare un torneo come si è fatto fino allo scorso anno.
I costi di gestione dell’occhio di falco sono scesi di molto rispetto ai primi anni di utilizzo, un torneo ricco come quello australiano poi non ha grossi problemi dal lato economio considerando che è stato l’unico slam dello scorso anno ad essersi disputato con ancora il pubblico presente, non ha quindi subito perdite come successo a Roland Garros e UsOpen.
L’introduzione dell’occhio di falco “totale” sgrava il lavoro del giudice di sedia, con le chiamate di un dispositivo elettronico si evitano le polemiche derivanti da una chiamata errata di un giudice di linea fisico.
Chi accoglierà in modo positivo la notizia sarà probabilmente Novak Djokovic dopo la sciagurata squalifica degli UsOpen per la famosa “pallata” ad un giudice di linea che gli valse la squalifica dal torneo durante il match contro Pablo Carreño Busta.