Una sfida di livello altissimo quella che attende i tifosi nella finale del WTA1000 di Indian Wells, che vedrà opposte Iga Swiatek e Maria Sakkari, ormai protagoniste fisse del tennis che conta. Grazie ai brillanti percorsi nel torneo californiano le due sono al momento numero 1 e numero 3 della race, con l’attuale numero 2 – e numero 1 del mondo – Ashleigh Barty fuori dalle competizioni almeno per qualche altra settimana. Un match dunque che promette grande spettacolo, e che potrebbe da una parte consacrare definitivamente Iga Swiatek come vera grande avversaria di Barty nella corsa verso la vetta del ranking, oppure regalare alla greca Sakkari il più importante successo in carriera, a coronamento delle ultime stagioni passate a migliorare il suo tennis torneo dopo torneo.
Non fa più clamore vedere la classe 2001 polacca Swiatek nelle fasi finali dei tornei che contano. Iga ha già fatto capire molto chiaramente di aver cambiato marcia in questo 2022, e di aver messo alle spalle gli alti e bassi della passata stagione e di essere più che pronta ad ereditare il circuito WTA. In soli 5 tornei giocati fino a qui ha raccolto le semifinali di Sydney e Melbourne, dove ha ceduto rispettivamente a Barty e Collins, gli ottavi a Dubai, dove una brillante Ostapenko l’ha sorpresa, il titolo nel WTA1000 di Doha e almeno la finale qui ad Indian Wells. Un ruolino di marcia degno della top player qual è, e sembra essere solo l’inizio. Il suo cammino è stato fatto di rimonte nell’ultima settimana: Kalinina, Tauson, e Kerber si sono tutte portate avanti di un set prima di subire il violento ritorno di Iga e del suo dritto, un colpo che rimarrà nella storia di questo sport al femminile. L’ex top10 e finalista Slam Madison Keys ha raccolto un solo game ai quarti, mentre Halep ha ceduto in due lottati parziali in semifinale. Inutile negarlo, la grande favorita sarà lei in finale.
Davanti a Iga però ci sarà la più grande agonista del circuito, una tennista che fa della lotta la sua linfa vitale. Maria Sakkari ci ha abituato negli ultimi anni ad una continuità di rendimento straordinaria, sia su terra che su veloce, e nel 2021 ha alzato la propria asticella ulteriormente, fino a raggiungere due semifinali Slam e le WTA Finals. Quello che le è mancato per ora però è un trionfo, un sigillo a coronare i progressi e il lavoro messo in campo con così grande zelo. Paradossalmente infatti, Sakkari è la meno vincente delle prime 20 giocatrici al mondo, con soltanto un titolo WTA250 vinto in carriera. Per lei questa finale è una grandissima occasione, ma difficilmente l’unica o ultima. Il suo livello continua a crescere e la sua aggressività sta trovando un’ottima continuità, permettendole di reggere – e vincere – il braccio di ferro anche contro avversarie più potenti e dotate fisicamente. E’ stato così in semifinale contro Paula Badosa, e contro Elena Rybakina ai quarti, ed anche contro Petra Kvitova al terzo turno. Dovrà ripetere la sua prestazione eccellente una volta ancora, anche se il coefficiente tecnico sarà vertiginosamente più alto contro la polacca.
Le due si sono già incontrate più volte nelle ultime stagioni, con la greca che parte avanti nei precedenti per 3 a 1. C’è da dire che le tre vittorie di Sakkari sono tutte arrivate nel 2021, un anno in cui Swiatek ha davvero faticato a trovare continuità e soprattutto serenità in campo. L’ultimo precedente invece risale a poche settimane fa, a Doha, dove Iga ha lasciato pochi game per strada nel corso di tutta quella settimana, Sakkari inclusa. Insomma, un precedente che pesa e tanto su questo match. Se si aggiunge anche che, nonostante la greca abbia 6 anni in più della sua avversaria, non abbia esperienza in finali di questo livello, l’ago della bilancia è presto spostato verso Swiatek. A prescindere dal verdetto comunque, si preannuncia una finale di grande intensità, con dinamiche in campo interessanti e piacevoli, una tennista più potente ed esplosiva che dovrà cercare di uscire dalle ordinate e rapide trame della sua avversaria, pena l’essere presa a sua volta a pallate. Infine, se il servizio di Iga funzionerà, potrebbe essere l’arma vincente con cui mettere la parola fine a questo incontro. Domenica, ore 21, non mancate.