Settimana scorsa sui campi del Tennis Club Pozzuoli è brillata la stella di Francesco Forti. Il tennista azzurro, classe 1999, è riuscito nell’impresa di vincere sia il torneo di singolo che di doppio, in coppia con Giorgio Ricca, del 25.000 di Pozzuoli, torneo targato NenEvents. Questo risultato permette al cesenate di rientrare virtualmente in top 350, riavvicinando il proprio best ranking. Queste le parole di Forti in un’intervista esclusiva concessa ai microfoni di Tennis Circus.
A Pozzuoli hai coronato una delle migliori settimane della tua carriera. Che sensazione ti porti?
“A livello di risultato è stata senza dubbio la miglior settimana della mia vita, poiché non avevo mai vinto, contemporaneamente, singolo e doppio in un 25.000. Sicuramente mi porto buone sensazioni, anche se è stata, sinceramente, inaspettata.
Quali sono i prossimi tornei in vista della fine della stagione?
“Sicuramente giocherò il 25.000 a Santa Margherita di Pula settimana prossima. Poi proverò a giocare un challenger a Lisbona (challenger 75 su terra battuta, n.d.r.). Molto probabilmente da lì in poi mi sposterò su cemento e proverò a giocare qualche challenger indoor in Italia, anche se non so ancora la programmazione dettagliata.”
Quali erano gli obiettivi che ti eri posto ad inizio stagione? Che voto daresti all’annata vissuta fino ad ora?
“Il mio obiettivo principale era quello di riuscire a giocare le qualificazioni Slam. Anche se sono un po’ auto-critico credo che quest’anno rasenti la sufficienza, perché non ci sono andato tanto vicino, essendo ancora distante un centinaio di punti abbondanti dalle quali Slam. Quindi voto 6.”
Se dovessi descrivere il tuo gioco con 3 aggettivi quali useresti? Perché?
“Direi: fisico, aggressivo e servitore. Perché metto tanta fisicità quando gioco, di sicuro il servizio è la mia arma più importante, e, quando sto bene, cerco di prendere tanto la rete.”
Quali sono gli aspetti del tuo gioco in cui sei cresciuto di più negli ultimi mesi? Su quali invece devi ancora lavorare?
“Negli ultimi mesi sono riuscito a prendere di più la rete, cosa che quest’anno mi ha aiutato tanto quando stavo bene. Non sempre ci riesco, perché a volte l’essere più aggressivi è dettato anche dalla fiducia da fondo campo, e quindi nell’ultimo periodo è stato più difficile. Penso che la risposta è un colpo che ho migliorato tanto, soprattutto quella ad entrare. Di sicuro una cosa su cui devo lavorare è l’avere più solidità dal lato del dritto, per iniziare a fare più male e ad essere più continuo da quel punto di vista.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Il sogno nel cassetto è, ovviamente, quello di giocare un main draw Slam. Quello è sicuramente il più grande obiettivo della mia vita. Poi da lì a fare altro si è sempre in tempo (ride, n.d.r.), però la cosa a cui terrei tanto è raggiungere il primo tabellone Major.”
C’è un giocatore, in attività o già ritirato, in cui ti rivedi come gioco?
“Non so se c’è un giocatore in cui mi posso rivedere come caratteristiche. C’è qualcuno a cui magari mi potrei ispirare, come Kevin Anderson, che comunque è un ottimo servitore, e, quando può, spinge e fa gioco, cosa che dovrei fare anch’io.”
Grazie mille Francesco e buona fortuna per i prossimi tornei.