In una settimana che poteva rivelarsi spartiacque per guadagnarsi un posto alle ATP Finals di Torino, i tre tornei che si sono disputati, l’ultimo dello swing asiatico e i primi sul cemento indoor europeo, hanno riservato molte sorprese e confermato la penuria di risultati per il gruppo di tennisti che compone la seconda parte della top 10, ovvero Tsitsipas, Rune, Zverev, Ruud e Fritz. Tutti loro sono stati eliminati prematuramente dai tornei di Anversa, Stoccolma e Tokyo.
Nella capitale giapponese si è concretizzato il primo successo in carriera di Ben Shelton, che ha sconfitto per la seconda volta Aslan Karatsev. È stata una sfida tra due tennisti propositivi, alla ricerca del dominio degli scambi e mai succubi delle iniziative dell’avversario, dai colpi potenti e spesso rischiosi. L’unica palla break annullata dallo statunitense si è verificata nel secondo game, successivamente entrambi hanno mantenuto senza patemi i propri turni di servizio. Sul 5-5, alla prima possibilità, il classe 2002 ha ottenuto il break che gli è valso il primo set dopo cinquantuno minuti.
Il secondo parziale si è rivelato a senso unico: Shelton ha conquistato cinque game di fila a partire dall’1-1, con il russo che ha ceduto tre volte consecutive la battuta, distruggendo la propria racchetta in seguito al doppio break, essendo stato rimontato da 40-0. Dopo un’ora e ventidue minuti, con il punteggio di 7-5 6-1, Shelton ha raggiunto un altro straordinario traguardo in questa seconda parte di stagione, avendo già collezionato la semifinale agli Us Open e i quarti a Shanghai. Questo titolo proietta alla posizione numero quattordici nel ranking lo statunitense, che è atteso all’ATP 500 di Vienna in cui dovrebbe debuttare contro Jannik Sinner.
Reduce da cinque eliminazioni al primo turno, Alexander Bublik si è riscattato nell’ATP 250 di Anversa, che gli ha permesso di celebrare il terzo trofeo in carriera, suggellato da una prestazione quasi perfetta contro Arthur Fils, il classe 2004 che in semifinale aveva sconfitto Stefanos Tsitsipas, la testa di serie numero 1 del tabellone. Un doppio 6-4 in un’ora e un quarto, trentasei punti vinti su trentasette con la prima di servizio e tre palle break annullate hanno sancito la seconda vittoria in stagione per il kazako, che si era affermato già ad Halle.
La vittoria più inattesa, però, è stata quella di Gael Monfils a Stoccolma, che si è imposto in rimonta sul russo Pavel Kotov 4-6 7-6 6-3. Per il trentasettenne francese, che da domani rientrerà nella top 100, si tratta del dodicesimo titolo, a distanza di quasi due anni dall’ultimo, e del secondo nella capitale svedese dopo dodici anni. Nonostante la sconfitta in finale, la settimana per Kotov rimarrà indimenticabile: il russo, partito dal tabellone di qualificazione, ha superato, a partire dal primo turno, Eubanks, Sonego, Griekspoor e Kecmanovic, ma il suo percorso da sogno è stato interrotto dall’esperienza dell’esuberante Monfils.