Amici e amiche di Tennis Circus bentornati sul nostro sito e benvenuti ad una nuova puntata di “I campioni di domani”. Dopo l’intervista a Lavinia Morreale, è il momento di andare alla scoperta di un altro giovane talento del nostro tennis, Fabio De Michele. Il nativo di Taranto, classe 2005, ha appena vissuto l’ultima stagione da juniores, ottenendo ottimi risultati e proiettandosi già alla carriera da pro.
Il pugliese da un paio di anni, come raccontato da lui stesso, si allena alla Tennis Training School di Foligno, fucina di talenti, visto che si allenano anche il campione di Wimbledon Gabriele Vulpitta ed il promettente 2008 Antonio Marigliano. De Michele in questa stagione ha firmato il proprio best ranking a livello juniores, raggiungendo la posizione 54, grazie anche alla partecipazione a due tornei dello Slam della categoria.
Ciao Fabio, innanzitutto grazie per aver accettato quest’intervista. La stagione 2023 è terminata: come valuti la tua annata?
“Grazie a voi per avermi proposto questa intervista. Per me quest’anno è stato molto positivo sotto vari aspetti, partendo dal miglioramento che ho avuto sia dal punto di vista tennistico ma soprattutto di consapevolezza, ma anche a livello di risultati ottenuti che mi hanno dato parecchie soddisfazioni.”
A New York hai raggiunto il miglior risultato in un main draw Slam. Che ricordi ti porti dagli Us Open?
“La tournée americana è stata probabilmente quella a cui sono più legato della mia carriera, finora, sia dal punto di vista dell’esperienza in sè ma soprattutto dell’ottimo torneo che ho giocato a New York dove ho raggiunto gli ottavi di finale. Abbiamo fatto prima un torneo di preparazione in Canada per arrivare più pronti agli US Open, dove sono partito dalle qualificazioni per poi ottenere belle vittorie. Mi era stata anche molto d’aiuto l’esperienza di Wimbledon dove avevo raggiunto i sedicesimi di finale. Sono tornei che ti segnano perché sei vicino ai grandi campioni ed è qualcosa che ti ispira e da motivazione.
Un’altra esperienza fantastica e formativa è stata quella con la nazionale, in Summer Cup. Nella fase finale ho sempre giocato da titolare, ho vinto partite importanti, come quella con lo spagnolo Martin Landaluce, e la squadra ha ottenuto il podio con il terzo posto.”
Se dovessi descrivere il tuo tennis con 3 aggettivi, quali useresti? Perché?
“Il mio tennis lo definirei solido, concreto e intelligente. Solido perché è sempre stata una mia caratteristica a cui sto cerando di aggiungere sempre più aggressività. Concreto perché nel match provo sempre a trovare soluzioni per vincere anche se sto giocando male. Intelligente perché tatticamente leggo bene il gioco e le situazioni.”
A settembre hai raggiunto la prima finale di doppio in un torneo professionistico in coppia con Gabriele Vulpitta. Pensi che in futuro tu possa diventare uno specialista del doppio?
“Con Gabriele ci troviamo molto bene insieme e abbiamo giocato quasi tutto l’anno accanto, ma mi è sempre piaciuto giocare il doppio. Due anni fa ho vinto i campionati italiani under 16. Adesso la mia attenzione è sicuramente rivolta al singolo, ma in futuro mai dire mai.”
Da circa 2 anni hai lasciato la Puglia per trasferirti a Foligno. Quant’è stato difficile prendere questa scelta?
“Mi sono trasferito a Foligno a settembre 2021 e la scelta non è stata affatto facile. Prima di tutto staccarsi da casa, dalla mia famiglia e dagli amici, ma anche per la scuola che sono poi riuscito ad organizzare a Foligno. Nel primo periodo non è stato facile adattarsi, ma poi mi sono subito trovato benissimo e sono ancora felice di allenarmi qui e dare continuità al progetto. Sono fortunato ad avere parecchi amici anche qui. Sono seguito in campo da Fabio Gorietti e Nicola Rambotti.”
Qual è l’aspetto del tuo tennis su cui pensi di dover lavorare di più?
“Penso di dover crescere tanto dal punto di vista fisico, mettendo su massa muscolare, specialmente nella parte superiore e nella resistenza alla corsa. Anche dal punto di vista mentale ho ampi margini di miglioramento, soprattutto nella gestione dei tempi nella partita e delle emozioni nei momenti importanti. Quest’aspetto è stato però decisamente migliorato nell’ultimo periodo.”
Quanto è importante avere un gruppo di tennisti italiani con cui viaggiare e condividere esperienze?
“Devo dire che è stato davvero importante ed utile avere questo gruppo di ragazzi con me con cui abbiamo trascorso queste esperienze e con cui fondamentalmente ci conosciamo da sempre. È stato anche bello vedere la nostra crescita in questi anni e ritrovarci ancora insieme, cercando un giorno di passare dagli Slam juniores a quelli pro.”
C’è un tennista, in attivitá o ritirato, a cui ti ispiri? Se sí chi?
“Mi piace molto Carlos Alcaraz, che ammiro davvero tanto, e provo a rispecchiarmi nel suo gioco, anche se attualmente la cosa che abbiamo più in comune è la racchetta (ride n.d.r.). A parte gli scherzi, provo a imitarlo in molte fasi di gioco, anche perché credo che alcune caratteristiche possano essere simili.”
Grazie mille e buona fortuna per la prossima stagione
Foto: @fabio.demi/Instagram