È valsa la pena alzarsi all’alba per assistere alla semifinale di doppio disputata agli Australian Open tra la coppia azzurra Simone Bolelli e Andrea Vavassori, opposti al duo tedesco Hanfmann e Koepfer. I teutonici non sono veri specialisti, al contrario dei nostri che lo sono fino al midollo, ma proprio per questo motivo avrebbero potuto risultare assai insidiosi dato che hanno affrontato l’intero torneo a braccio sciolto e animo leggero.
È valsa la pena far levataccia, dicevo, non solo perché mi sono goduto un divertentissimo incontro del tanto bistrattato doppio, ma anche e soprattutto perché i nostri ragazzi hanno centrato la finale Slam, superando gli avversari al super tie break del terzo set con il punteggio di 6-3 3-6 7-6 in 2 ore e 9 minuti. Era dal tempo dei Chicchi, ovvero Simone Bolelli in coppia con l’amico fraterno Fabio Fognini, che l’Italia non coglieva un risultato così prestigioso. I neo-Chicchi, a cui presto dovremo trovare un nuovo nome di battaglia, hanno cominciato a giocare insieme la scorsa stagione e sembra proprio dalle dichiarazioni rilasciate a fine 2023 che gli azzurri vogliano formare coppia fissa anche nel prossimo futuro.
Permettetemi quindi di dire che se i risultati sono questi, mai decisione fu più lungimirante. I due ragazzi nei turni precedenti hanno salvato partite complicate e, come accade spesso, una volta superati i pericoli di eliminazione, per magia tutto è cominciato a funzionare alla perfezione, a tal punto che i nostri fantastici doppisti disputeranno un’inaspettata finale di specialità qui al Major Down Under.
La partita odierna è stata molto divertente e combattuta e come spesso accade nel doppio basta poco per indirizzarla in un senso o nell’altro: i nostri alfieri, sprecato un match point nel terzo set sul 5-4 in loro favore, hanno vinto infine al super tie break per 10-5 in maniera del tutto meritata, dato che hanno servito molto bene e realizzato un numero di vincenti superiore agli avversarsi (49-36).
Ora in finale incontreranno la temibile coppia formata dal mitico quarentreenne indiano Rohan Bopanna e dal trentaseienne australiano Matthew Ebden, già virtuali numeri 1 del mondo.
Nota a margine: il tennista indiano lunedì diventerà il più anziano numero 1 del mondo in doppio nell’era del ranking computerizzato. I nuovi leader in pectore della classifica di specialità hanno sconfitto nell’altra semifinale il duo formato da Machac e Zhang e sono naturalmente i naturali super favoriti del match. Tuttavia non è detto che la grande esperienza di Simone e l’energia di Andrea non ci regalino un incredibile ed insperato trofeo Slam.
Al di là del risultato dell’imminente finale, questo torneo ci lascia in eredità una coppia di doppio competitiva, di altissimo profilo tecnico e formata pure da due bravi ragazzi, il che non guasta mai. I Chicchi si sono sciolti per scelte professionali, nel senso che il Fogna vorrebbe ancora dire la sua in singolare in questa stagione, e sulle ceneri di questo fantastico duo è nata un’ altra coppia di doppio mica da ridere: Simone e Andrea potrebbero regalarci soddisfazioni non da poco poiché nei prossimi mesi ci sarà come sempre da disputare la Coppa Davis, dove il doppio a volte risulta decisivo ai fini della vittoria finale. Ma soprattutto, ricordiamo come il 2024 sia l’anno delle Olimpiadi di Parigi. Una bella medaglia di specialità non sarebbe una cattiva idea: o mi sbaglio?
Roberto “ItalyFirst” Eusebi