Mai pago di vittorie, l’azzurro Jannik Sinner si aggiudica anche le Nitto ATP Finals, edizione 2024: profeta in patria ed in finale, Jan sconfigge per la seconda volta a Torino l’americano Taylor Fritz col punteggio di 6-4 6-4, di nuovo, chiudendo di fatto la propria stagione ATP in modo trionfale. Partita condotta magistralmente dall’italiano anche grazie ad un servizo oggi micidiale –14 ace – Sinner non ha lasciato chance al suo rivale Star & Stripes.
L’altoatesino è il settimo giocatore in 49 edizioni disputate con la formula del Round Robin ad avere raggiunto l’atto conclusivo delle Finals senza perdere nessun set.
Proprio come Ilie Nastase, John McEnroe, Ivan Lendl, Andre Agassi, Roger Federer e Novak Djokovic. Ma solo Ivan il Terribile nel 1986 e ora Jan nel 2024 hanno alzato le braccia al cielo senza cedere neppure un parziale nel corso del torneo.
Nomi che tutti noi appassionati recitiamo a memoria, leggende che hanno scritto la storia del tennis mondiale, giocatori ai quali molto probabilmente in futuro verrà accostato anche il nome dell’italiano.
Per Jannik Sinner, risultati incredibili nell’Anno Domini 2024, anno memorabile per il signore e padrone del tennis mondiale.
Settanta vittorie in stagione, solo sei sconfitte, imbattuto sulle superfici indoor, posizione di Numero Uno al Mondo inattaccabile, otto titoli in bacheca, tra cui due Slam, tre Masters 1000 ed ora il trionfo alle Finals per la prima volta assoluta nella storia del tennis Italiano.
Quando lo vidi giocare nel lontano 2019 pensai che Jan sarebbe di certo diventato prima o poi il Numero Uno al Mondo, tant’è che Alex Vittur, ora suo procuratore e soprattutto amico, addirittura a 13 anni lo segnalò a Max Sartori che lo segnalò a Riccardo Piatti.
Sinceramente però mai avrei creduto che sarebbe diventato così dominante nel circuito, ma ormai è evidente come Jannik appartenga alla ristretta categoria di quelli veramente speciali.
Nel suo DNA tennistico risiede l’innata capacità di correggere senza limiti le sue lacune tecniche, innalzando la qualità del proprio gioco a livelli che gli avversari non possono neppure immaginare.
Due anni fa, tanto per citare un esempio, le sue volée erano a dir poco insufficienti per un professionista della racchetta, oggi le gioca con mano educata e pure con una certa eleganza.
E se Casper Ruud, numero 6 al mondo, mica il 600, al termine della semifinale in cui ha rimediato solo tre game, dichiara che in televisione non si percepisce bene la velocità della palla di Sinner, comprendiamo perfettamente quale sia la reale dimensione tecnica dello Jannik tennista.
Forse, anzi, sicuramente, il segreto dell’italiano va ricercato nella sua feroce forza mentale e nella sua capacità di applicazione assoluta al gioco del tennis, dentro e fuori dal campo, al di là di ogni ostacolo ed impedimento che si frapponga tra lui ed i suoi obiettivi.
Non dimentichiamo infatti che l’altoatesino ha disputato una stagione entusiasmante nonostante la spinosa questione Clostebol, ancora pendente al TAS di Losanna.
Non oso neppure immaginare cosa combinerà ancora questo ragazzo quando si toglierà finalmente dalle spalle il pesante fardello che lo opprime ormai da mesi.
Non ci resta che ringraziare ed applaudire il nostro incredibile campione, il Maestro Jannik Sinner, l’alieno azzurro della porta accanto, tennista terrificante in campo, ragazzo umile e modesto nella vita di tutti i giorni.