A Malaga va in scena la seconda semifinale di Coppa Davis con l’Australia di Leyton Hewitt contrapposta agli azzurri capitanati da Filippo Volandri. L’atmosfera all’interno del Palacio de Deportes José María Martín Carpena di Malaga è incredibile, il tifo organizzato con tamburi e trombe guida tutti i tifosi italiani presenti a supportare all’unisono i propri beniamini. Se non fosse per le insegne in spagnolo, sembrerebbe di trovarsi in un palazzetto italiano; i cori per Berrettini e Sinner risuonano come se ci trovassimo al Foro Italico o all’Inalpi Arena di Torino.
A godersi questa emozioni vi sono anche due leggende della Coppa Davis e del tennis italiano: in tribuna d’onore si trova Nicola Pietrangeli, capitano della squadra che vinse il primo titolo di Coppa Davis dell’Italia nel 1976, mentre nella cabina di commento Rai c’è il principale protagonista di tale rappresentativa, Adriano Panatta.
La sfida Italia-Australia è la riedizione della finale dello scorso anno, ma contrariamente a quanto accaduto dodici mesi fa, il primo match vede Thanasi Kokkinakis affrontare Matteo Berrettini.
Il match si rivela sin da subito molto equilibrato, con i servizi a farla da padrone. Nel settimo gioco l’azzurro si procura tre palle break consecutive, ma non riesce a convertirne nessuna. Sull 5-5 il romano ottiene il break, si procura un set point, ma perde la battuta. Nel tie-break Matteo inizia male, scosso ancora dalla chance sprecata; tuttavia sale 6-4, conquistando altre due possibilità di chiudere il parziale a suo favore. Kokkinakis però si esalta e con un passante lungolinea di rovescio, salva il terzo set point e chiude alla prima occasione utile 8-6.
Nonostante la delusione per le occasioni mancate Berrettini continua a macinare ace, ed eccezion fatta per una palla break salvata nel terzo gioco, tiene tutti i propri turni di servizio agilmente. La svolta avviene nell’ottavo gioco, quando Kokkinakis commette un doppio fallo di troppo e con un errore di dritto regala il break a Berrettini, che conquista il secondo parziale 6-3.
Il terzo parziale resta equilibrato, e a parte per due palle break avute da Matteo nel primo game, i giocatori tengono il servizio agilmente fino al 5-5. Nell’undicesimo gioco Kokkinakis commette un paio di errori non forzati, Berrettini contiene la prima di servizio dell’aversario e sale 6-5. L’ultimo turno di battuta è a senso unico e Matteo Berrettini dopo 2 ore e 43 minuti di gioco può alzare le braccia al cielo: il primo match é ad appannaggio dell’Italia.
La seconda sfida è un match tra migliori amici: Jannik Sinner, indiscusso numero uno del mondo, contro Alex de Minaur, nono nella classifica mondiale. I favori del pronostico non possono non essere a favore dell’altoatesino, che ha vinto tutti gli otto precedenti contro l’australiano, concedendo solo un set in tutte le sfide passate.
Nei primi due giochi De Minaur fatica ad ingranare e Sinner sale subito 2-0. Nel momento di confermare il break l’azzurro è troppo falloso e consente al nativo di Sydney di rientrare subito in partita. Il livello di gioco è altissimo, con un De Minaur non intenzionato ad indietreggiare, sempre con i piedi vicino alla riga per limitare le accelerazioni del numero uno del mondo. Le qualità di Jannik però emergono subito e un break nel sesto gioco portano l’azzurro sul 5-2. Il set si chiude 6-3 tra gli applausi di un pubblico onorato di assistere ad un grande spettacolo.
Nel secondo parziale De Minaur tiene testa brillantemente all’amico e a suon di vincenti si arriva sul 4-4 senza nessuna palla break concessa da entrambi i giocatori. Nei momenti decisivi Sinner è in grado di alzare ulteriormente l’asticella, si procura diverse palle break e al terzo tentativo ottiene l’allungo decisivo. Sul 5-4 l’azzurro serve per il match e chiude la pratica con un ace rifilando l’ennesima sconfitta all’amico-rivale che scaraventa a terra la racchetta dalla frustrazione.
Nonostante il punteggio piuttosto netto di 6-4 6-3, Sinner rivela nella conferenza stampa post gara, che la sfida è stata decisamente faticosa. Dal canto suo De Minaur si è scusato per il gesto finale, affermando che:”affrontare Sinner è come cercare di risolvere un puzzle ed in pochi sono riusciti a farlo”.
L’Italia dunque raggiunge la seconda finale consecutiva in Coppa Davis e sarà oggi alle 16 contrapposta all’Olanda di Botic van de Zandschulp, Tallon Griekspoor e Wesley Koolhof. Gli azzurri partiranno certamente con i favori del pronostico ma, a fine stagione, non si può dare nulla per scontato.