Novak Djokovic: “Contro Murray mi aspetto una battaglia durissima”

Il n. 1 serbo commenta l'imminente finale che disputerà contro lo scozzese, che ha sempre battuto a Melbourne: "Sarà fondamentale gestire la tattica gestire le emozioni. Penso che il servizio potrà essere un elemento determinante".

Novak Djokovic e lo scozzese Andy Murray dopo le finali giocate nel 2011, nel 2013 e nel 2015 anche quest’anno, per la quarta la volta, si contendono la vittoria degli Australian Open, il primo Slam della stagione.

Considerando anche la, combattutissima, semifinale del 2012 (durata quattro ore e 57 minuti), il tennista serbo ha finora sempre vinto contro il suddito di sua maestà in terra australiana. Se, poi, consideriamo il suo straordinario momento di forma, come testimoniato dalla schiacciante vittoria in semifinale, contro Roger Federer, il numero uno del mondo è di diritto il favorito per la vittoria.

Tuttavia, Novak, si mostra particolarmente prudente. A poche ore dall’inizio della partita, durante la conferenza stampa di rito, il tennista serbo ha confidato ai microfoni dei giornalisti le sue emozioni e le sue sensazioni sulla sua diciannovesima finale Slam.

“In questa partita ho la possibilità di scrivere la storia” dice Nole. “E’un match che non voglio, assolutamente, perdere. Sono il tipo di partite per le quali si lavora tutta una vita.” Vincendo questa finale Novak Djokovic vincerebbe il suo sesto Australian Open, il suo undicesimo Slam: tanti quanti ne vinsero Bill Tilden, Rov Laver e Bjorn Borg!

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Affronterò un giocatore che conosco abbastanza bene“, continua Djokovic. “Un vero lottatore, come ha dimostrato in semi contro Raonic. Negli ultimi anni è cresciuto molto, diventando un vero campione Slam. Mi aspetto una battaglia fisicamente molto dura. Così, come è sempre stato tra noi. Con tanti scambi lunghi. In cui sarà fondamentale gestire la tattica gestire le emozioni. Penso che il servizio potrà essere un elemento determinante”.

“Entrambi cercheremo di servire un’alta percentuale di prime non permettendo all’altro di attarci sulla seconda. Andy, in questi ultimi anni, con il suo staff ha lavorato parecchio. Proprio per migliorare la seconda di servizio. E’ conosciuto nel circuito per la sua capacità di sapersi allenare duramente. Passa molte ore sul campo da tennis cercando di migliorare quanto più possibile il suo gioco. Se così non fosse non sarebbe in finale e non giocherebbe a questi livelli”.

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Andy e Novak si conoscono fin troppo bene avendo, praticamente, mosso insieme i primi passi nel circuito professionistico. “Provo grande rispetto e ammirazione per tutto quello che ha ottenuto nella sua carriera” dice Novak dello scozzese. Siamo cresciuti insieme nel circuito. Ed è molto bello vedere che la nostra rivalità continua, anche, a questi livelli.

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