Questa settimana gli occhi del tour tennistico mondiale sono puntati su Dominic Thiem, classe 1993, austriaco di Wiener Neustadt, il posto dove รจ seppellito Massimiliano I dโAsburgo, nonno di Carlo V, quello, per intenderci, sul cui regno non tramontava mai il sole. E infatti pare che la stessa di Thiem sia in decisa ascesa. Numero 19 al mondo e 12esimo nella Race 2016 (a proposito, al n. 18 cโรจ tale Lorenzi Paolo da Siena).
Thiem gioca una tennis davvero interessante. Intanto perchรฉ raramente vince facilemente, come hanno testimoniato le sofferte vittorie su Nadal in semifinale e Almagro in finale a Buenos Aires, entrambe portate a casa ricorrendo al tie-break nel set decisivo. Ma sopratutto perchรฉ sembra un potente motore diesel, montato su un fisico bel costruito ma non sensazionale. Dotato di buona capacitร di movimento, predilige per certo la terra rossa, sulla quale ha costruito non solo i suoi migliori successi a livello junior, ma anche la sua solidissima classifica da professionista. Dominic รจ infatti il piรน giovane tra i tennisti allocati nella top 20, cosรฌ, per dire.
Oggi molti siti specilizzati riportano dei suoi allenamenti faticosi, strambi, agli ordini di Sepp Resdnik, a base di nottate al freddo nel bosco, ceppi di legname da trasportare ed altre stramberie da far impallidire Karate Kid ed il buon maestro Miyagi. Al netto della veritร o della leggenda, ci troviamo dinanzi ad un giocatore che รจ un curioso incrocio tra il tennis potente e fisico di oggi e alcune caratteristiche peculiari del tennis anni โ80. Un ibrido tra il โcorri e tiraโ del powertennis impostoci da Nadal e Djokovic (e poi Murray) e Ivan Lendl, colui che sei anni or sono lo segnalรฒ allโAdidas, suo attuale sponsor tecnico, per metterlo urgentemente sotto contratto.
Il tennis di Thiem รจ infatti basato su solidi colpi da fondo: dritto devastante, in grado di fare il punto sostanzialmente da ogni parte del campo e verso ogni direzione. Possibilmente perรฒ incrociando verso il dritto del suo avversario. Il rovescio รจ ad una mano: praticamente una raritร (curioso perรฒ che ieri a Buenos Aires anche il suo avversario proponesse la medesima caratteristica, di questi tempi!). Servizio molto potente, ma non sempre decisivo. Lavorata e varia la seconda di servizio, con spiccata propensione verso il kick. Eppure Thiem si fa vedere anche nei pressi della rete, ma rigorosamente dopo aver costruito solide basi da fondo campo. Difetti? La caratteristica di giocare troppo lontano dalla linea di fondo. Il problema รจ che, ci pare, senza quella posizione difficilmente avrebbe il tempo di โaprireโ, specie sul dritto, la cui potenza necessita proprio di piรน tempo rispetto agli standard dei giocatori moderni, efficacissimi in tempi davvero ristretti. Sarร complicato guadagnare quel metro che renderebbe anche il rovescio unโarma letale e farebbe del dritto la giusta stampella al suo soprannome, โdominatorโ.
Nella prossima settimana Thiem รจ atteso al varco del torneo di Rio de Janeiro, un atp500 nel quale si presenta testa di serie n. 5, con un tabellone piuttosto agevole che lo vede ai quarti atteso da David Ferrer, anche lui non piรน il โFerruโ di una volta, ma di sicuro favorito fino a quel momento del torneo. Dominic ha speso molto, anche perchรฉ le vittorie facili non sono particolarmente gradite dallโaustriaco, soprattutto perchรฉ tende a complicarsele con una percentuale di errore (anche gratuiti) parecchio alta, causata da una percentuale di rischio nelle scelte tattiche molto alta, ai limiti dello spericolato. E su questo Gunther Bresnik avrร molto da fare.
Per concludere: sapevate che tra il novembre 2014 e lโaprile 2015 Dominic ha anche prestato servizio militare per il proprio paese? Fin qui niente di che, se non fosse che non ha perso alcun torneo in quel periodo. Forse quegli allenamenti di Bresnik ci hanno riconsegnato un incrocio tra Lendl e Rambo.
ย