Al Master 1000 di Madrid avanza a vele spiegate il campione in carica Andy Murray, mentre sia Nadal che Nishikori hanno dovuto ricorrere al terzo set.
RAFA-ANDY UN ANNO DOPO – La prima semifinale vedrà di fronte i due contendenti della finale del 2015, con Nadal reduce dai successi di Barcellona e Montecarlo, parso finalmente il vero Nadal, che sembrava essersi smarrito. Lo spagnolo oggi ha vinto, come da pronostico, ma in quello che doveva essere l’ impegno più agevole, lo ha fatto senza convincere. Eppure le premesse dicevano tutt’ altro: Rafa in controllo totale, a dettare legge, e Sousa costretto a rincorrere, e a incappare in una serie di errori gratuiti, che ben presto mandavano in archivio il primo set, con un severo 6-0; nel secondo parziale però la situazione è radicalmente cambiata, con Nadal che perde profondità nei colpi, e Sousa che riesce a difendere i turni di servizio, trovando più vincenti, che lo portano anche a ottenere un break, che si rivelerà decisivo, per rimettere l’ incontro in parità. Nel terzo set però il maiorchino riesce a ritrovare il bandolo della matassa, e a chiudere la contesa, sul punteggio di 6-3. Servirà un Nadal decisamente più concreto per fronteggiare il Murray sceso in campo oggi. Troppo superiore lo scozzese, rispetto a un Tomas Berdych, che nei precedenti, lo aveva sempre sconfitto sulla terra battuta. I 1000 punti da difendere sono uno stimolo importante per Murray, che non ha avuto nessun problema, difendendo tutti i suoi turni di battuta, e riuscendo a brekkare per tre volte il ceco; il pronostico per domani, si preannuncia quantomai incerto.
LE SETTE VITE DI NISHIKORI – Kei Nishikori si conferma a suo agio in quel di Madrid, e non vuole proprio saperne di abbandonarla. Dopo essersi salvato dal baratro contro Fabio Fognini, il nipponico riesce a venire a capo di un incontro tanto spettacolare, quanto complicato, contro l’ imprevedibile Kyrgios. Dopo aver ceduto il primo set al tie-break, il giapponese, si è ripetutamente salvato ai vantaggi, sui propri turni di servizio, dando l’ impressione di essere pronto ad alzare bandiera bianca, ma una volta giunti ad un nuovo tie-break, il numeto sei del mondo riusciva a pareggiare il conto dei set. È stato l’ inizio della fine per Kyrgios, che ha palesemente accusato il contraccolpo psicologico, innervosendosi, e finendo per cedere per la prima volta il servizio, senza più riuscire a recuperarlo.
DJOKOVIC IN GRAN FORMA – Milos Raonic proprio non ce la fa, contro il numero uno del mondo, il canadese colleziona una sconfitta dopo l’ altra, e neppure il suo temibile servizio riesce ad essergli alleato. Dopo l’ imprevisto di Montecarlo, Nole sembra tornato il cannibale che tutti conosciamo, e il suo quarto di finale ci conferma che il serbo è ancora il grande favorito per il successo finale. Le bordate di Raonic, non riescono ad impensierire particolarmente, un giocatore come Djokovic, che in risposta ha ben pochi rivali. Il serbo si aggiudica senza patemi i propri turni di servizio, e riesce ad ottenere costantemente delle palle break, sul servizio del canadese. Ora per il serbo sfida insidiosa contro Nishikori che cercherà di proseguire la sua avventura nell’ amato torneo.