Nadal: “Quello che è successo non è una gran sorpresa”, Djokovic: “Questa vittoria la ricorderò a lungo”

Rafa Nadal, dopo la sconfitta contro Djokovic, nel giorno del suo 29esimo compleanno, è stato chiaro nell’analizzare la seconda sconfitta a Parigi in 72 incontri disputati: ” La spiegazione è semplice:  Djokovic ha giocato meglio, ha controllato largamente l’incontro, è in condizione migliore”. E si candida, dice Rafa Nadal, a entrare nella storia, completando lo Slam.
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Il “re” di Parigi, per quest’anno, ha abdicato nella sfida dei quarti di finale contro Nole Djokovic che chiude la sfida, da più parti definita senza mezzi termini la finale anticipata, in tre set senza troppe apprensioni. “Negli ultimi mesi ho alzato il livello. È sufficiente per competere con Djokovic, ma non per batterlo. Sta nel miglior momento della sua carriera”. Una sconfitta che sembra non sorprendere più di tanto Rafa, “Ho perso con il migliore” spiega nella conferenza stampa post match. Semplice.

“Non ho avuto la capacità di competere nel terzo set. È un dettaglio però a me fa male”.  Ha perso, dopo una lunga striscia positiva – era stato sconfitto da Sederling nel 2009 – non solo contro un avversario che si è dimostrato più forte di lui, ma contro quello che – ammette – è più forte, punto e basta. “Non è la fine del mondo” aggiunge, dando appuntamento, a se stesso e ai tifosi, per il prossimo anno. C’è l’obiettivo del decimo trionfo da inseguire, a partire da subito.
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E Nole? Djokovic anche ha le idee chiare. Questa vittoria, dice, la ricorderà a lungo. Non è stato un successo qualsiasi: così netto e senza ombre, sulla superficie sulla quale Nadal è, anzi era, praticamente invincibile. La “missione impossibile” è stata portata a termine dopo tentativi su tentativi, e non in un campo qualsiasi, ma nel tempio della terra rossa. Un match che il serbo ha dominato completamente, nettamente, con impercettibili flessioni, ma solo in un primo set che aveva preso subito il verso giusto per lui.

E’ speciale, un match speciale, dovevo essere nella migliore forma fisica; tattica, fisica e mentale”. Scendere in campo e giocare come mi ero prefissato. però non è facile, ha perso in questo campo solo una volta in carriera.Ho iniziato molto forte e ad eccezione della seconda parte del primo set, tutto l’incontro è andato bene. Ho giocato molto bene, è una vittoria che ricorderò per molto tempo. Sono stato molto solido, riuscendo a dominare gli scambi. Sono stato aggressivo con il primo colpo per aprirmi il campo. Una grande vittoria, me la godrò questa sera però domani è un nuovo giorno e devo continuare ad essere concentrato” ha sottolineato il n.1 del mondo.
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Interrogato sulla varietà del gioco, Novak lo ha spiegato con molta chiarezza: Il piano era quello di creare una situazione scomoda. Spezzare il ritmo, palle più lente, andare a rete.. Offrire sempre palle diverse. Dalla sua parte non ha servito bene, specialmente nel secondo e nel terzo set e ha commesso insolito gratuiti con il dritto. Questo succede quando non ti senti sicuro sul campo”.

Sul suo prossimo avversario( Murray): “Credo che si muova bene come non mai. Serve molto bene e controlla molto bene la pallina. Ha un gioco di fondo assolutamente eccezionale, uno dei migliori in questo aspetto”.

Una partita che ha vissuto con emozione, un quarto con i brividi alla schiena di una finale. Un incontro che ha premiato la concentrazione del numero uno del mondo, la sua tenuta psicologica. Perché, sottolinea, distrarsi anche un solo attimo, rilassarsi quando hai di fronte uno come Nadal, può essere letale. La partita con Rafa finisce solo quando gli stringi la mano. E Nole, questa volta, ci è riuscito. Non a stringergli la mano, ma a farlo con il sorriso dell’impresa compiuta.

 

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