ATP: spagnoli sugli scudi, passeggiano Wawrinka e Raonic, sorpresa Muller

I match di terzo turno di oggi al torneo maschile di Melbourne sono stati chiusi quasi tutti in tre set. Ha prevalso nella maggior parte dei casi il giocatore con miglior ranking. Deludono John Isner e Vasek Pospisil che cedono rispettivamente al lussemburghese Muller e allo spagnolo Garcia-Lopez. Spagna sugli scudi con le vittorie anche di Ferrer e Feliciano Lopez. L’unico rappresentante iberico che torna a casa è Verdasco che però aveva di fronte il favoritissimo per la vittoria finale, Nole Djokovic. Passeggiano il canadese Raonic e il detentore del titolo Wawrinka che lancia la sfida al serbo e a Nadal che nell’ultima uscita è sembrato in netta ripresa.

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David Ferrer b. Gil Simon 6-2, 7-5, 5-7, 7-6(4)
Non è stato dunque il giorno delle rimonte. L’ha soltanto accennata Gil Simon, nell’ultimo incontro in programma, contro David Ferrer, ma è stata strozzata dalla solidità mentale dello spagnolo. Il match si è acceso nel terzo set. Il francese sotto 2 set a 0 e 5-3, riesce a impattare 5-5 strappando il controbreak insperato all’ultima occasione e involandosi poi sul 7-5 sfruttando un piccolo passaggio a vuoto dello spagnolo che si innervosisce e regala alcuni punti decisivi commettendo qualche doppio fallo di troppo. È il match più lottato della giornata. Alcuni scambi si chiudono dopo 30 colpi a dimostrazione di come di fronte ci siano due grandi difensori che sanno muoversi molto bene in campo e sanno essere solidi e regolari. Nel quarto set però l’inerzia a favore del francese è smorzata da Ferrer che non ci sta e strappa subito in avvio il break. Un break bissato in seguito che porta lo spagnolo a condurre 5-1. Sembra finita ma Gil ha ancora un sussulto e prova nuovamente la rimonta. Dimezza lo svantaggio portandosi come nel set precedente sul 5-4 con David a servire per il match per la terza volta. E riesce a impattare ancora sul 5-5. Ferrer vede i fantasmi del set precedente ma questa volta riesce a portare il parziale al tie-break. Qui Simon non ne ha più e paga lo sforzo fatto per ritornare in partita. Perde i primi tre punti al servizio in avvio di tie-break e non trova questa volta la rimonta. Lo spagnolo si porta sul 6-2 e al terzo match point chiude l’incontro per 7-4 dopo 3 ore e 40 minuti di gioco.

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Milos Raonic b. Benjamin Becker 6-4, 6-3, 6-3
Il bombardiere canadese di origini balcaniche annichilisce il povero Becker, castigatore, dopo una gran rimonta, dell’idolo di casa Hewitt nel turno precedente. Quando la percentuale di prime messe in campo si attesta sul 78% come è accaduto nel primo set, c’è poco da fare per la maggior parte dei suoi colleghi. Milos alla battuta è devastante e infatti nel set iniziale il 94% dei suoi punti li ottiene grazie alla prima di servizio. La svolta del set è il decimo gioco quando Raonic riesce a conquistare il break decisivo per chiudere 6-4, realizzando 10 aces e concedendo sulla sua battuta la miseria di 3 punti al tedesco. Il canadese è padrone del campo e gestisce a piacimento lo scambio da fondo grazie soprattutto a un diritto devastante. Poi però arriva un calo di tensione e Becker ne approfitta strappando il break in apertura di secondo set. Ma è un fuoco di paglia perché Milos incassa lo schiaffo e reagisce da campione pareggiando subito il conto. Il resto è roba per gli amanti delle statistiche. Raonic piazza il break nel sesto gioco, gestendo il vantaggio agilmente nei turni al servizio. E nel terzo set sblocca l’equilibrio al quinto game. Chiude il match con il secondo break del set in un’ora e tre quarti di gioco.

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Stan Wawrinka b. Jarkko Nieminen 6-4, 6-2, 6-4
Passeggia il numero 2 svizzero, rimasto da solo a difendere i colori della sua nazione dopo la prematura e inaspettata uscita di scena di Roger Federer. Il detentore del titolo sembra davvero essere il principale antagonista a Djokovic. Certo non aveva di fronte un ostacolo insormontabile ma ha comunque dato segni di quella solidità mentale che spesso gli viene a mancare e che lo scorso anno gli permise di conquistare lo Slam australiano. Il primo set appare in equilibrio salvo decidersi nel giro di pochi attimi: sul 5-4 e servizio per Nieminen, Stan coglie l’occasione: si conquista due palle break che valgono come set point e alla seconda chance non sbaglia, indirizzando chiaramente il match in suo favore. E infatti il finlandese n. 72 del mondo cede di schianto in avvio di secondo set: Stan sale sul 4-0 con due break, se ne fa recuperare uno a sorpresa ma poi riparte per chiudere il set 6-2. Nel terzo parziale lo svizzero si distrae e concede addirittura un break all’avversario. Ma non è il momento di allungare la partita e spendere ulteriori energie, per cui Wawrinka reagisce immediatamente e prima controbrecca Nieminen e poi, come nel primo set, piazza il break decisivo sul 5-4 quando la palla break vale non più solo il set ma anche il match.

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Kei Nishikori b. Steve Johnson 6-7(7), 6-1, 6-2, 6-3
La testa di serie n. 5 si fa sorprendere dall’americano n.38 del ranking e, prima di prendere il largo nel corso del match, perde abbastanza clamorosamente il primo set al tie-break, dopo aver sprecato un vantaggio di un break durante il parziale. Si sveglia tardi il giapponese, come contro Dodig, ma quando decide di scendere realmente in campo il suo diventa un monologo. Col rovescio butta puntualmente fuori dal campo il povero americano che comincia a correre da una parte all’altra del campo. I parziali successivi sono impietosi e Kei li chiude in circa mezzora per ciascuno. Fa sua la partita in 2 ore e mezza di gioco. Ora lo attende Ferrer e allo spagnolo non può certo regalare set come fatto oggi contro il ben più modesto Johnson. Servirà la giusta concentrazione sin dall’inizio del prossimo match degli ottavi di finale.

muller

Gilles Muller b. John Isner 7-6(4), 7-6(6), 6-4
L’americano testa di serie n.19 è imbarazzante. Nel primo set in risposta ottiene solo un punto su sei game giocati. Come sempre il servizio lo tiene a galla e gli consente di mantenere il passo dell’avversario. Tuttavia non basta. L’esperto di tie break questa volta si fa beffare dal meno quotato lussemburghese che piazza il minibreak decisivo per portarsi meritatamente il set a casa. Nel secondo parziale arriva finalmente il secondo punto in risposta dell’americano che cerca di reagire alzando di livello (era impossibile peggiorarlo!) il suo tennis. Lo sforzo non produce però neanche una palla break, anzi è costretto ad annullarne tre di cui una è anche set point sul 5-4 per l’avversario. Anche stavolta si arriva al tie break dove Isner ha l’occasione per ribaltare l’inerzia del match guadagnandosi un set point sul 6-5. Muller però mantiene i nervi saldi e col servizio ribalta la situazione. L’americano non tiene la tensione e perde il minibreak decisivo per consegnare anche il secondo set a Muller: 8-6. Muller è ormai lanciato verso una vittoria inaspettata, come inaspettato è il suo approdo agli ottavi di finale: nel settimo gioco del terzo set piazza il primo e unico break della partita, rimontando dallo 0-40 e sfruttando gli errori di diritto dell’americano, che gli consente di chiuderla in poco più di due ore con il punteggio di 6-4. Per Muller è la prima volta agli ottavi di finale a Melbourne dove aveva raggiunto il terzo turno nel 2009.

Risultati terzo turno Australian Open – Atp:

Raonic b. Becker 6-4, 6-3, 6-3
Lopez b. Janowicz 7-6(6), 6-4, 7-6(3)
Wawrinka b. Nieminen 6-4, 6-2, 6-4
Garcia-Lopez b. Pospisil 6-2, 6-4, 6-4
Nishikori b. Johnson 6-7(7), 6-1, 6-2, 6-3
Ferrer b. Simon 6-2, 7-5, 5-7, 7-6(4)
Djokovic b. Verdasco 7-6(8), 6-3, 6-4
Muller b. Isner  7-6(4), 7-6(6), 6-4

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