Pete Sampras: “Mi piacerebbe fare il Supercoach…”

La vita da leggenda sembra essere abbastanza tranquilla per “Pistol” Pete, che però, durante una pausa del Champions Tour, ha rilasciato interessanti dichiarazioni sulla sua vita nel circuito senior, accennando anche qualcosa a proposito di quello che potrebbe essere il suo imminente futuro.

Tra un match e l’altro del torneo del Champions Tour tenutosi a Seoul la scorsa settimana, il 14 volte campione Slam Pete Sampras ha raccontato alla stampa di trovarsi molto bene nella sua nuova veste, confermando come sia tutto molto più distensivo e amichevole di una volta:

“Sono sempre in contatto con alcuni dei miei compatrioti come Andre Agassi e Jim Courier, ma è bello rivedere anche gli altri che una volta erano avversari. Non direi che ci siano nuove amicizie, ma non essendo più in competizione per titoli major, è tutto più rilassante e ciò si riflette sul nostro gioco. Anche se tutti noi vogliamo sempre giocare bene e vincere, non è proprio la stessa cosa. Ora prima di giocare stiamo seduti a parlare con gli avversari. Prima era molto diverso. Ma la cosa importante è che il pubblico si diverta e noi con loro.”

“Pistol” Pete, parlando delle varie tappe del Tour, ha poi aggiunto: “Vincere a Stoccolma è stato il momento migliore. Non ci ero mai riuscito nel corso della mia carriera, perciò è stato molto bello. Ma tutte le città in cui ho giocato sul Champions Tour sono state ottimamente supportate sia dai fan che dai media. Giocare a Knokke-Heist (Belgio) è stato davvero divertente. Qui a Seoul avevo giocato l’ultima volta 10 anni fa. È una bella città ed è magnifico esserci di nuovo. Ma la Royal Albert Hall è probabilmente il luogo con la miglior atmosfera che si possa trovare. Gli spalti sono pieni per ogni sessione e le persone sono proprio sopra di te, amano il tennis e Londra è davvero speciale.”

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Nella discussione non poteva poi mancare il tema del momento: i Supercoach. Stranamente Sampras, che è sempre sembrato restio all’argomento, ha dichiarato: Mi piacerebbe allenare qualche giocatore di talento sui cui poter esercitare un grande impatto. La prima persona che mi viene in mente è Nick Kyrgios. Sarebbe una bella sfida cercare di entrare in sintonia con lui, ma è uno dei giocatori più talentuosi del circuito. È una persona con cui mi piacerebbe parlare. Anche Grigor Dimitrov è un altro giocatore di talento che credo di poter essere in grado di aiutare. Ma tutti i ragazzi giovani che stanno cercando di lasciare il segno sarebbero interessanti.”

E pensando a chi avrebbe voluto avere per sé come Supercoach, ha aggiunto: “Sono contento di tutti gli allenatori che ho avuto! Tim (Gullickson) è stato un grande prima della sua scomparsa, e Paul (Annacone) è stato un coach fantastico. Non aveva i record di Edberg o Becker, ma mi conosceva bene e sapeva quello che serviva per giocare sul Centre Court di Wimbledon. Forse Ivan Lendl sarebbe stato un buon Supercoach per me. L’inizio e la fine delle nostre rispettive carriere si sono incrociati, e lui è sempre stato una persona molto intelligente.”

 


Fonte: www.atpchampionstour.com

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