Coppa Davis: Federico Delbonis completa il capolavoro, l’Argentina conquista la prima insalatiera

Federico Delbonis è l'eroe dell'Argentina: dopo la miracolosa rimonta di Juan Martin Del Potro, completa il capolavoro e sconfigge in tre set con il match della vita Ivo Karlovic, con il punteggio finale di 6-3 6-4 6-2. La nazionale albiceleste può finalmente festeggiare la prima insalatiera, dopo aver sfatato un tabù che durava da troppo tempo.

Federico Delbonis fa la storia: il numero 41 del mondo completa l’impresa e sconfigge Ivo Karlovic nel match decisivo con una delle prestazioni migliori della sua carriera, al termine di un incontrato dominato in lungo e in largo. L’argentino regala così alla propria nazione la prima insalatiera della sua storia, dopo 4 finali perse.

F.Delbonis b. I.Karlovic 6-3 6-4 6-2

LA RIMONTA CLAMOROSA- Nel tennis, si sa, nulla è mai scontato, perfino nei momenti dove tutto pare sicuro è semplice; non a caso, è stato soprannominato lo sport del diavolo, in cui le più granitiche certezze possono essere demolite in un istante. Quello a cui abbiamo assistito questo pomeriggio, nella finale della edizione della Coppa Davis, la competizione a squadre più importante del tennis, ne è un chiaro esempio, e dimostra allo stesso tempo la straordinarietà e la crudeltà di questo sport: per un sogno realizzato, dopo tante sconfitte, è un tabù sfatato, ce ne è uno che si infrange proprio ad un passo dal traguardo. Così Juan Martin Del Potro, sotto di due set, ha vissuto l’ennesimo capitolo della sua storia e ha sconfitto Marin Cilic, che ora proababilmnte sentirà il tremendo peso di un fallimento che ha coinvolto l’intera nazione. E così Federico Delbonis, numero 41 del mondo, si è ritrovato, dei fronte all’occasione della vita, a giocare la partita della vita, e a demolire in tre set Ivo Karlovic, che invece ha deluso le grandi asttative del suo team e dei suoi compagni.

In questo pomeriggio c’è tutta l’essenza del tennis, in cui non esiste pareggio, ma solo vittoria o sconfitta. E cosi, dopo quattro tentativi falliti e tanti anni passati ad inseguire la tanto agognata insalatiera, l’Argentina corona una grande stagione, nella quale ha messo in fila Polonia, la nostra Italia e soprattutto la Gran Bretagna di Andy e Jamie Murray, prima di completare il capolavoro con la rimonta finale, ai danni di una Croazia che , al termine della seconda giornata, sembrava davvero avercela fatta. E invece la favorita è costretta ad alzare bandiera bianca, e a rinunciare al sogno di un secondo trionfo in Coppa Davis dopo quello del 2005.

DELBONIS DOMINA KARLOVIC- Nonostante la grande impresa di Del Potro, capace di uscire da una situazione drammatica, sarebbe tuttavia ingiusto sottovalutare ciò che ha fatto Federico Delbonis, che ha, a pieno diritto, altrettanti meriti per questo storico successo: il numero 41 del mondo, infatti, ha ribaltato un pronostico che lo vedeva nettamente sfavorito contro Ivo Karlovic, contro cui avvisa perso ben tre dei quattro scontri diretti. E, dopo una stagione in cui, in assenza della compagno di Tandil. Ha tenuto a galla la sua nazione, Federico ha completato l’opera, sfondando una delle prestazioni migliori della sua carriera.

Sfruttando l’inerzia positiva dopo la rimonta precedente, Delbonis è infatti riuscito a gestire nel migliore de modi l’inevitabile pressione ched gravava sulle sue spalle, dispuntando un incontro semplicemente perfetto: la solidità da fondo campo, la concretezza nei momenti clou, la capacità di rispondere ai poderosi servizi del gigante rivale, e soprattutto i nevi saldi sono stati gli ingredienti di una vittoria maturata in tre set, con grand autorità e, soprattutto, con una sicurezza nei propri mezzi invidiabili. In tanti, in una situazione simile, avrebbero potuto sciogliersi o subire la tensione; lui, invece, ha mantenuto i nervi saldi, e il campo lo ha premiato.

Allo stesso tempo, però, è imposssibile non evidenziare i grandi demeriti o, se vogliamo, le lacune di Ivo Karlovic, da cui tuti ci aspettavamo molto di più. Il bombardiere croato doveva esercizi, infatti, l’arma in più della Croazia, in grado di sostenere Marin Cilic e mettere in grand difficoltà la squadra avversaria. Proprio nel momento decisivo, invece, Ivo non ha saputo trovare la marcia in più, ha commesso troppi errori, non ha fatto la differenza con il servizio e non è apparso lucido e centrato, subendo invece due sconfitte su due in tre giorni. Il risultato, dunque, non poteva che essere un dominio di Delbonis.

DELBONIS RISCHIA MA ARCHIVIA IL PRIMO SET- L’avvio di match è ricco di tensione, come inevitabile considerata la posta in palio. I turni di servizio non sicovlano via come ci si aspetterebbe, in particolare per Karlovic, ma entrambi faticano a carburare e ad entrare pienamente in partita. La prima occasione, in ogni caso, arriva già nel quinto game, ed è in favore del croato, che si guadagna una fondamentale palla break, che minerebbe le certezze del suo rivale: nel momento di difficoltà, però, l’argentino spinge con il dritto e si salva. Scampato il pericolo, poi, avviene l’impensabile, con “Doctor Ivo” che subisce un clamoroso passaggio a vuoto e cede addirittura a zero la battuta, spedendo l’avversario in vantaggio per 4-2. Già dai primi game appare evidente come il grande assente, quest’oggi, sia proprio il servizio del croato, solitamente devastante.

Delbonis capisce il momento e sfrutta al meglio i regali del rivale, capitalizzando il vantaggio e issandosi sul 5-2. Il set procede on serve, ma l’albicelesete non ha alcuna intenzione di cedere spiragli e in poco tempo archivia la prima, importantissima frazione, con il punteggio di 6-3.

È UN DOMINIO ARGENTINO- Ma l’incontro, che si preannunciava teso e che tutti si immaginavano sarebbe stato deciso da pochi punti, presenta invece un andamento semplice. Si tratta, dimfstto, di un dominio argentino. Tutti i tentativi di Karlovic di una reazione, infatti, naufragano negli errori a rete o nelle volée spedite in corridoio, a dimostrare come, qquest’oggi, il croato sia a corto di idee. E dire che, nelle sue prime fasi, il secondo parziale aveva illuso i padroni di casa. Dopo il primo set perso in malo modo, infatti, Ivo era riuscito a scuotersi, a superare il momento di difficoltà fini a spingersi, sul 3 pari, addirittura a palla break, con la chance che avreebbe riaperto tutti i giochi. Ancora una volta, però, con le spalle al muro Delbonis non trema, sventa il pericolo e, poco dopo, passa al contrattacco, guadagnandosi a sua volta tre palle per strappare il servizio. Scagliando, finalmente, tre ace, “Doctor Ivo” sembra avere messo a posto le cose, ma la svolta è solo rimandata: Delbonis piazza il break decisivo e, nel decimo gioco, chiude il set con il punteggio di 6-4.

Sulla panchina croata, che fino a poche ore prime si apprestava a festeggiare, regna lo scoramento. Cilic dal,a tribuna applaude e incita il proprio compagno, ma forse sta solo cercando di domare i propri fantasmi interiori, consapevole di avere sprecato una chance irripetibile. E intanto, con una decisione quasi crudele, Delbonis continua imperterrito a martellare, a piazzare risposte incredibili e a non sbagliare praticamente mai, non disdegnando anche qualche soluzione di fino. L”impotenza di Karlovic traspare tutta dalla palla che regala il break all’Argentina: un pregiatissimo lob di Delbonis, che con beffarda delicatezza scalda un gigante di più di due metri. Nel quinto gioco, il croato sprofonda in vantaggio per 15-40, riesce ad annullare le palle break ma, di fatto. Rimanda solo l’inevitabile: sul 4-2 l’argentino converte l’ennesima chance a sua disposizione e, sul 5-2, non trema minimamente, chiudendo la pratica con il punteggio di 6-2. E così, finalmente, l’Argentina può buttarsi in festa sul proprio eroe, e festeggiare un trionfo che aspettavano da tanto, troppo tempo.

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