Una partita a tennis è sempre qualcosa di più che un semplice evento sportivo in cui si affrontano due atleti. È uno scontro tra cervelli, tra caratteri diversi. È un confronto tra storie, culture e stili di vita diversi. Che ci consente di conoscere meglio un tennista, che prima di tutto è un uomo, con le sue debolezze, le sue paure e le sue convinzioni.
Per questo ogni qual volta si affrontano due giocatori non si sa mai cosa può succedere. Certo, nella maggior parte dei casi è possibile pronosticare il risultato, ma è difficile prevedere come, e soprattutto in quanto tempo, questo risultato venga raggiunto.
E ogni anno, il tennis ci regala pagine indimenticabili di sport, che meritano di diritto di entrare negli annali. Sfide epiche tra uomini che con la racchetta in mano sono capaci di entusiasmare ed emozionare. Abbiamo cercato dunque di ripercorrere il 2014, attraverso le 10 migliori partite giocate quest’anno.
10. Marin Cilic vs Kevin Anderson 7-6(6), 6-7(7), 6-4 (finale Delray Beach)
E’ stata una delle finali più lunghe dell’anno e anche il match più lungo mai disputato sui campi in cemento di Delray Beach. Una maratona durata 3 ore e 8 minuti che ha visto il croato spuntarla al settimo match point, dopo aver recuperato dallo 0-40 nel game in cui serviva per il match. Uno scontro tra giganti giocato ad alti livelli in cui è prevalsa la rinnovata solidità mentale di Cilic nei momenti cruciali. Per Marin è già il secondo titolo dopo Zagabria e la conferma di un grande ritorno dopo la squalifica. Un riscatto poi suggellato con la vittoria degli Us Open e la partecipazione alle Masters Finals di Londra.
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?9. Kohlschreiber vs Dustin Brown 6-4, 5-7, 7-6(16) (quarti di finale Halle)
Metteteci l’erba perfetta di Halle, il giocoliere Dustin Brown, tedesco ai registri ma con corpo e anima giamaicani, e un tie break finale con 12 palle match su un totale di 34 punti giocati e lo spettacolo è servito.
Il pubblico ha assistito a una partita divertente e piena di colpi di scena.
Peccato per Dustin ma onore all’altro tedesco, Philip Kohlschreiber, che non si è fatto sorprendere dall’estro caratteriale dell’avversario e ha portato a casa la partita al suo settimo match point, dopo averne annullati 5 al connazionale.
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??8. Rafael Nadal vs Pablo Andujar 2-6, 6-3, 7-6(10) (semifinali Rio)?
Un derby spagnolo memorabile sulla terra battuta di Rio de Janeiro. Contrariamente alle previsioni, Nadal deve faticare parecchio per portare a casa l’accesso alla finale. Andujar gioca forse la sua miglior partita in carriera e mette alle corde il maiorchino. Si aggiudica il primo set costringendo Rafa a tirar fuori tutte le sue infinite energie fisiche e mentali per recuperare e portare il match al terzo.
Alla resa dei conti del tie break finale, sono i dettagli a far girare la partita dalla parte dell’ex numero uno del mondo. Nadal si impone per 12-10, ma non prima di essere stato graziato da Andujar, che commette due gratuiti su altrettanti match point a disposizione. Tre ore di tensione che hanno infine strozzato i cori del pubblico che aveva preso ormai le parti del gregario Pablo e sperava nell’impresa del meno famoso dei due.
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??7. Grygor Dimitrov vs Andy Murray 4-6, 7-6(5), 7-6(3) (semifinali Acapulco)
Una sfida tirata fino alle 2.30 di notte nella città messicana. L’ultimo dei Fab Four di fronte al futuro del tennis Dimitrov. Le condizioni climatiche sono proibitive e il campo è un forno. Murray sembra avviato alla vittoria dopo aver conquistato il primo set ma il bulgaro reagisce aggredendo lo scozzese e strappando il secondo parziale al tie-break.
Il caldo si fa sentire, soprattutto per Murray che è costretto a cambiare anche le scarpe zuppe di sudore. Grygor non era mai riuscito a battere Andy fino ad allora. E infatti al game in cui va a servire per il match, sul 5-4, gli trema il braccio. Murray, che sembrava non averne più, ne approfitta da campione e strappa un insperato controbreak all’avversario. Ma la resa dello scozzese è solo rinviata. Nel tie-break conclusivo il bulgaro ritrova la calma e vince il suo primo match contro Murray per punti a 7-3 dopo tre ore di gioco. Questa partita sarà ricordata anche per quello che molti considerano il punto più bello dell’anno, giocato nel terzo game del secondo set.
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6. Kei Nishikori vs Stan Wawrinka 3-6, 7-5, 7-6(7), 6-7(5), 6-4 (quarti di finale Us Open)
Un match che consacra definitivamente Kei Nishikori nel giro dei migliori del circuito. Il giapponese non doveva nemmeno partecipare allo Slam americano per via di un’infezione al piede. E invece gioca e dà spettacolo. Dopo aver eliminato Raonic agli ottavi in 4 ore e 20 minuti, contro Wawrinka riesce a far sua un’altra maratona di 4 ore e un quarto.
Scontro ricco di colpi vincenti e caratterizzato dal dominio del giocatore al servizio. Alla fine sono solo 5 i break conquistati in tutto l’arco della partita, decisa in particolare da due doppi falli dello svizzero in altrettanti momenti cruciali. Da ricordare lincredibile tie-break del terzo set, giocato da entrambi a suon di vincenti, accelerazioni e giocate da strabuzzare gli occhi. Quello vinto per 9-7 da Nishikori è probabilmente uno dei più bei tie-break visti negli ultimi anni.
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??5. Nick Kyrgios vs Richard Gasquet 3-6, 6-7(4), 6-4, 7-5, 10-8 (secondo turno Wimbledon)
Molti sicuramente ricorderanno la clamorosa eliminazione di Rafa Nadal al torneo di Wimbledon per mano del talentuoso teenager Nick Kirgyos. Ebbene, quell’impresa seguì in realtà un’altra partita epica disputata dal giovane australiano. Due turni prima dell’ottavo di finale, infatti, il gigante di origini greche aveva operato una clamorosa rimonta ai danni di Richard Gasquet.
Sotto due set a zero, Kirgyos ha iniziato a prendere fiducia nei propri colpi, bombardando letteralmente il francese n. 14 del mondo che ha infine ceduto al quinto set dopo 18 games. Una dimostrazione di personalità attestata soprattutto dai 9 match point annullati all’avversario, la maggior parte dei quali con colpi vincenti degni di un fuoriclasse. Si cominciavano a intravedere le grandi potenzialità dell’australiano che furono confermate nel seguito dello Slam londinese con l’impresa contro Nadal.
Il match point
4. Andy Murray vs Tommy Robredo 3-6, 7-6(7), 7-6(8) (finale Valencia)?
Davanti al pubblico di casa va in scena il dramma di Tommy Robredo. Lo spagnolo dopo quasi tre ore e mezza consegna il titolo a Andy Murray, dopo aver fallito 5 match point distribuite tra secondo e terzo set. Una maledizione per il generoso Tommy, che ha visto la storia ripetersi.
Poco meno di un mese prima, infatti, nella finale a Shenzhen sempre contro Murray, Robredo aveva sprecato 5 palle match prima di arrendersi. Partita tiratissima quella di Valencia. Come era prevedibile tra due lottatori come Murray e Robredo. Le grandi doti difensive di entrambi ha inciso inevitabilmente sul gioco e quindi sulla durata della partita. Scambi molto lunghi per ogni punto, con i due avversari che hanno macinato chilometri correndo in continuazione lungo la linea di fondo. La solidità mentale dello spagnolo è impressionante. Soprattutto in confronto agli alti e bassi caratteriali di Murray. Tuttavia non è bastata contro il talento di Andy. Al termine del match va in scena un curioso e ironico siparietto tra i due, con Robredo che mostra il dito medio allo scozzese per averlo beffato ancora una volta e Murray che consola lo spagnolo abbracciandolo.
Il match point e il “gestaccio” di Robredo
?3. Wawrinka vs Djokovic 2-6, 6-4, 6-2, 3-6, 9-7 (quarti di finale Australian Open)
Prestazione superlativa di Stan Wawrinka che dopo 14 sconfitte consecutive contro il numero uno del mondo Djokovic, riesce finalmente a batterlo dopo 4 ore e 5 set infiniti. Un risultato che non ti aspetti, strameritato dallo svizzero. L’umano Stan The Man che sconfigge l’androide Robonole.
Una sfida che già l’anno prima a Melbourne aveva regalato emozioni, quando Djokovic riuscì a spuntarla dopo oltre 5 ore di gioco. Questa volta però Wawrinka non si è sciolto all’arrivo e con il suo tennis elegante ed efficace ha firmato l’impresa. Di lì a poco, lo svizzero avrebbe cambiato la storia della sua carriera, con la conquista del suo primo torneo Slam e rompendo l’egemonia dei Fab Four nei Majors. Da bellissimo perdente, con la vittoria a Melbourne, Stan entrava finalmente nell’Olimpo del tennis.
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2. Wawrinka vs Federer 4-6, 7-5, 7-6(6) (semifinali Finals di Londra)
In un torneo nettamente al di sotto delle aspettative, spicca il gran derby svizzero (unica partita degna di essere ricordata di queste Finals 2014) tra Federer e Wawrinka.
I due amici, che avrebbero giocato fianco a fianco nelle finale di Davis pochi giorni dopo, si ritrovano uno di fronte all’altro in una semifinale al cardiopalmo.
Stan riesce quasi nell’impresa di battere il connazionale Roger (lo aveva già battuto quest’anno a Montecarlo) che è costretto agli straordinari per accedere alla finale, dopo quasi 3 ore di grande tennis e dopo aver annullato ben 4 palle match al numero due svizzero.
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1. Djokovic vs Federer 6-7(7), 6-4, 7-6(4), 5-7, 6-4 (finale Wimbledon)
Al primo posto non poteva che esserci la grande sfida andata in scena sull’erba di Wimbledon tra Djokovic e Federer. Una finale epica, degna della finale del torneo più bello e importante del mondo, che resterà nella memoria di tutti gli amanti dello sport. Il dominatore del recente passato che ritorna e cerca prepotentemente di scalzare il padrone del presente.
Federer, a 33 anni suonati, ha sfiorato l’impresa di essere il primo tennista a vincere per otto volte il torneo di Wimbledon. Ci ha provato con grande determinazione e dando sfoggio del suo miglior tennis. È rimasto aggrappato alla partita anche quando sembrava tutto già finito. Nole in vantaggio 2 set a 1 e 5 a 2 al terzo, con match point a disposizione si è fatto sorprendere dallo svizzero che, grazie a cinque game di fila conquistati, gli ha soffiato il quarto set. Chiunque al posto del serbo sarebbe crollato psicologicamente ma Nole ha ripreso a macinare il suo gioco, dimostrando una forza mentale che in pochi hanno nel circuito, e vincendo partita e Championships per la seconda volta in carriera. Partita ricca di colpi di scena in cui i due fuoriclasse hanno imposto il proprio gioco a fasi alterne, deliziando il pubblico britannico con colpi da manuale. Il migliore spot del tennis andato in onda quest’anno.
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Menzione speciale?: Kei Nishikori vs Simone Bolelli 3-6, 6-3, 4-6, 7-6(5), 6-4
Merita gli onori delle cronache anche l’incontro durato due giorni tra Nishikori e il nostro Simone Bolelli ai sedicesimi del torneo di Wimbledon. L’azzurro, entrato nel tabellone da lucky loser, sorprende tutti giocando ai suoi massimi livelli. Elimina prima il tedesco Kohlschreiber e poi fa tremare il giapponese.
La partita andata in scena il 28 giugno viene sospesa per oscurità sul 3-3 al quinto set. Si continua il 30 giugno, ma Simone non ha più la solidità dimostrata due giorni prima. Riesce a guadagnarsi due palle break per il 4-3 ma non le sfrutta. Kei Nishikori ne approfitta e con un parziale di 3-1 fa suo il set e l’incontro. Peccato per l’italiano che per tre volte durante il primo giorno di partita si è trovato a soli due punti dal match. Un grande rimpianto che tuttavia non ha cancellato quanto di buono fatto da Simone in questo 2014, in cui è tornato a giocare ai livelli che gli competono.