2018: dieci indimenticabili frammenti di sport… oltre il tennis

Non solo le imprese di Nadal, Federer e Djokovic in questo 2018. Ecco 10 dei più importanti ed eclatanti eventi accaduti nel mondo dello sport durante quest'annata densa più che mai di emozioni

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GIOCHI OLIMPICI:  11 FEBBRAIO. Daegwallyeong, Alpensia Sliding Centre (Corea del Sud). La disfatta di  Felix Loch.

Quarta e ultima manche dello slittino maschile. Felix Loch, tedesco, sta per fare la storia: dopo Vancouver 2010 e Sochi 2014 è in gara per il terzo sigillo olimpico consecutivo. Entrerebbe a far parte di uno ristretto ed esclusivo club di Immortali dello sport. Gli slittinisti sono persone un po’ particolari, guidano il loro mezzo con braccia, gambe, piedi caviglie, fianchi e natiche, hanno un rapporto ossessivo e quasi morboso con la slitta, qualcuno di loro dice che “ci parla e la ascolta”. Curano i pattini insieme ai tecnici in modo maniacale, si buttano a capofitto in quei budelli infernali a velocità ben superiori ai 100 km all’ora  senza quasi vedere dove vanno, la pista la “sentono” e la interpretano, rischiano la vita e qualche millesimo in più o in meno fa tutta la differenza del mondo tra la vittoria e la sconfitta. Loch ha condotto le prime tre discese con la sicurezza di chi confida nel suo ragguardevole talento, ha imposto la legge del più forte essendo il chiaro favorito della competizione. Secondo tempo nella prima manche ad un soffio dall’austriaco David Gleirscher, leader con il record della pista nella seconda tanto per far capire chi comanda, relativo prudente contenimento nella terza in cui arriva a soli 26 centesimi dall’americano Chris Mazdzer. Come da prassi il capoclassifica parte per ultimo nella discesa decisiva, Loch ha un vantaggio di due decimi sul secondo, un distacco considerevole che si può definire di sicurezza, deve solo arrivare in fondo senza sbavature. Al cancelletto parte con impeto dopo i classici quattro “pinguini” (le vigorose spinte con le dita sul ghiaccio ), si distende rapidamente sulla slitta e la conduce dritta come un fuso per il tracciato procedendo senza problemi. A 28 secondi dall’avvio accade l’imponderabile: su un tratto rettilineo Felix perde inspiegabilmente il controllo, sbanda verso la sua destra, tocca leggermente il bordo e la slitta smarrisce la traiettoria, si sposta in diagonale verso l’altro lato e si schianta a sinistra in modo decisamente brusco. L’attrito è notevole, la velocità si riduce nettamente e all’intermedio successivo Loch ha già perso tutto il suo vantaggio. Il traguardo è vicino, ma ad ogni metro brucia decimi su decimi, il suo slittino a causa dell’incidente ondeggia pericolosamente allungando ancora di più il percorso. Il “dramma” si compie: il tedesco realizza il diciannovesimo e penultimo tempo di manche, regala all’austriaco Gleirscher la bellezza di mezzo secondo e gli concede la gioia inaspettata del titolo olimpico. Lo staff tecnico teutonico è impietrito, Loch frena e si rialza seduto sulla slitta che lo ha tradito (o forse lui ha tradito lei ?), si mette una mano in testa e poi l’altra, guarda il tabellone dei tempi con gli occhi fuori dalle orbite: sembra incredulo e affranto allo stesso tempo, chiuderà con un insignificante quinto posto complessivo.  Si china su stesso quasi ad isolarsi dal resto dell’umanità, le spalle si ingobbiscono e fremono, questo ragazzone alemanno di un metro e novanta per quasi cento chili di muscoli cerca di trattenere i singhiozzi, inutilmente. In Germania è lutto nazionale. Semplici, ma intensi attimi che mostrano quanto lo sport possa essere crudele.

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10 comments
  1. Bravo Nick, sapevo che il resoconto più lungo sarebbe stato quello sul ciclismo, ma non avrei mai immaginato che se la sarebbe giocata fino all’ultimo col curling. Una carrellata di emozioni raccontata con precisione e stile, al di sopra delle parti. Bravissimo

    1. Grazie. Eh si, col ciclismo sono andato via liscio come l’olio…e non mi sono accorto di quanto stessi “allungando”. Come si dice ? Non si interrompono le emozioni ! 🙂 Comunque sia ho cercato di essere equilibrato e se devo proprio scegliere le storie che ho scritto con più piacere allora opto per le quattro delle Olimpiadi Invernali.

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