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Studenti e atleti? Con la #buonascuola si può

Pochi giorni fa il governo ha illustrato un’iniziativa molto interessante che coinvolge scuola e sport.

Presentato dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, dal sottosegretario Gabriele Toccafondi, dal presidente del Coni Giovanni Malagò e dal presidente della Serie A Maurizio Beretta, il progetto è finalizzato ad aiutare gli studenti che praticano sport ad alto livello, con la finalità di non penalizzare la loro crescita scolastica.

Per chi pratica sport, si sa è difficile conciliare la frequenza degli impegni (allenamenti e partite) con il rendimento scolastico. Questo progetto, che per ora interesserà 1.342 studenti appartenenti alle categorie giovanili Allievi e Primavera di Serie A, di cui 362 con contratti professionisti e 13 già presenti al massimo livello, cercherà proprio di venire incontro alle loro esigenze.

Secondo le nuove disposizioni verranno introdotte lezioni ad hoc a distanza, tramite l’uso di internet, per aiutare i giovani atleti a non rischiare di rimanere indietro con gli studi e non interrompere, allo stesso tempo, il proprio percorso sportivo. Si sa, è il sogno di ogni ragazzo quello far diventare la propria passione sportiva un lavoro, ma spesso ciò non accade, ed è importante che i giovani abbiano una cultura sufficiente per continuare eventualmente gli studi o trovarsi un lavoro.

“Vogliamo offrire la possibilità agli studenti-atleti di portare avanti una carriera da professionisti ed allo stesso tempo vogliamo abbattere l’alto tasso di dispersione scolastica che colpisce gli studenti che praticano sport ad alto livello”, ha spiegato Toccafondi. “Per la prima volta il sistema nazionale d’istruzione, con un’azione concreta ed innovativa, si occupa di sostenere il percorso scolastico di questi ragazzi, un obiettivo importante che compariva come uno degli aspetti qualificanti della ‘Buona Scuola’”.

Malagò ha aggiunto: “Dare a questi giovani la possibilità di proseguire e completare gli studi è molto importante, anche per garantire loro un futuro quando interromperanno l’attività agonistica, perché sappiamo che anche dopo aver ottenuto la massima consacrazione sportiva, questi atleti non sempre hanno la certezza di avere una tranquillità lavorativa ed economica.

“Ecco dunque che questo programma diventa fondamentale”, ha continuato Malagò, “e dobbiamo già immaginare di ampliarlo a livello universitario. Questo anche perché al giorno d’oggi si creano nuove opportunità lavorative all’interno dell’ordinamento sportivo. Con questo progetto ci mettiamo al passo coi tempi, è un segnale di civiltà che prepara una categoria fino a poco tempo fa totalmente spiazzata di fronte alle difficoltà lavorative che gli sportivi devono affrontare nel momento in cui interrompono l’attività sportiva”.

Il presidente della Serie A Beretta si è detto molto soddisfatto di questo progetto, che avrà durata triennale, per iniziare vedrà interessati gli atleti della Lega Serie A poi dal prossimo anno verrà esteso agli studenti-atleti di altre discipline sportive, con l’obbiettivo di aiutare i ragazzi che , nel tentativo di inseguire il loro sogno, sarebbero penalizzati nel campo scolastico.

E’importante precisare che non usufruiranno di “sconti” sul programma scolastico, ma seguiranno le lezioni su una speciale piattaforma Web conciliando i loro impegni sportivi, dialogando con compagni e docenti.

Saranno seguiti da due tutor, uno scolastico e uno sportivo, le attività di E-learning (documentate e certificate dal Consiglio di classe) potranno essere equiparate ai fini della valutazione a quelle svolte in presenza, per una quota massima del 25% del monte orario annuale. Le verifiche, sia orali che scritte, valide anche ai fini della ammissione alla classe successiva, non potranno essere effettuate tramite la piattaforma digitale.

Un’innovazione decisamente interessante che favorirà anche i tennisti,  disciplina in cui se non si è presenti nelle prime 150 posizioni in classifica diventa davvero arduo rientrare nelle spese che si devono sostenere per giocare, per cui avere un piano B diventa importante per chi non riesce a sfondare.

Alex Bisi

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