A tutto Flavia Pennetta: dalla voglia di diventare mamma alle pressioni del CONI in vista di Rio 2016

Flavia Pennetta, intervistata da Radio Marca, ha parlato della finale vinta agli Us Open contro Roberta Vinci, del desiderio di diventare mamma, e anche delle pressioni del CONI sulla sua partecipazione alle Olimpiadi di Rio 2016, nonostante l'azzurra abbia piú volte dichiarato di voler appendere la racchetta al chiodo alla fine della stagione.

A Radio Marca ha parlato la tennista azzurra, Flavia Pennetta, che a tre settimane dalla vittoria in America ha chiarito ancora una volta la situazione sul suo imminente ritiro: “Ci ho pensato molto bene – ha ammesso -. E’ stata una decisione presa prima degli US Open, anche se il CONI sta tentando di convincermi per partecipare ai prossimi giochi Olimpici. Ma per il momento mantengo la mia scelta“, ha chiarito Flavia. “Ci si sente molto bene dopo aver vinto gli US Open – ha commentato -. In verità è stato così inaspettato che mi ha un po’ scioccato, ma sono molto felice. Anche se molto stanca perché ci sono molte cose dietro, non avrei potuto chiedere niente di più bello nella vita“.

Un trionfo che rimarrà per sempre un sogno realizzato per chi nella propria carriera ha lottato con tutte le proprie forze finché ciò accadesse. Quando meno te lo aspetti, questo accade. Poi ha parlato della sfida con la compagna di sempre, Roberta Vinci, e dei propri idoli adolescenziali: “Ero contenta per Roberta, è stato incredibile per lei. Ma anche contenta perché non avrei dovuto affrontare Serena – ha risposto -. Ero un po’ spaventata perché la partita cambiava totalmente; è diventato un incontro in cui dovevo vincere assolutamente e avevo accumulato molto stress, non era facile dal punto di vista mentale. Ho trascorso due giorni molto brutti e tesi, ma alla fine ho dato il meglio di me stessa per portare a casa la vittoria. Roberta è un’amica che conosco molto bene, la conosco da un mucchio di tempo e abbiamo vissuto tantissime cose insieme. Lei stava giocando molto bene, ma tutti speravano che vincessi io – ha sottolineato -. Avevo un po’ di paura e non sapevo come vivere tutto questo. La mattina, con la squadra, mi misi a piangere e dissi loro che non potevo giocare, ma loro mi risposero che tutto sarebbe andato per il meglio. Più passavano le ore e più mi tranquillizzai riuscendo, così, ad entrar bene in campo. 

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Idoli d’infanzia? Ho amato Monica Seles e Jennifer Capriati. Restavo ogni giorno ad osservare i loro incontri e i miei genitori mi regalarono l’equipaggiamento di una o la racchetta dell’altra. Come ogni bambino che guarda i propri idoli cercando di imitarli“. “Il tennis di ora sta diventando molto più fisico, anche nelle ragazze – ha dichiarato -. Ora le ragazze sono tutte molto più alte e molto più forti, la generazione è cambiata. Mi piace guardar giocare Roberta Vinci perché interpreta bene i fondamentali: il gioco, le tattiche, la tecnica“.

Il pensiero di Flavia Pennetta sulla Spagna e di cosa accadrà quando giocatori come Nadal e Ferrer si ritireranno: “Quello che succede è che la gente si abitua. Si abitua al fatto che una persona inizia a vincere e pensa che tutto sia semplice. Quando accade ciò, le persone non vedono più che fai qualcosa di buono o incredibile, semplicemente hai fatto qualcosa di normale. E non è così – ha precisato la Pennetta -. Continuare a vincere dopo anni e mantenersi al top ha un suo valore. Nel momento in cui non riesci te ne rendi conto. Ma la Spagna, per il momento, è fortunata ad avere giocatori come Garbiñe Muguruza o Carla Suárez“.

E, infine, cosa vorrebbe diventare Flavia Pennetta dopo aver appeso la racchetta al chiodo?Vorrei diventare mamma. Fabio Fognini, che già ne è a conoscenza, è avvisato!

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