“Non puoi cambiare i tuoi geni”, dice Agnieszka Radwanska ricordando i tempi in cui le giocatrici più grandi la prendevano in giro per la sua struttura snella.
“Ero la più bassa, la più magra. Mi prendevano in giro dicendo che, se ci fosse stato vento, mi avrebbe semplicemente portato via”.
Le apparenze possono ingannare e la sua costituzione fisica non l’anno fermata dal raggiungere la finale a Wimbledon 2012 e vincere le prestigiose WTA Finals lo scorso anno. Radwanska ha usato la sua taglia a suo favore, creando uno stile antiestetico ma funzionale per contrastare le grandi colpitrici che incontra spesso.
“Non sarò mai in grado di servire a 100 mph come fanno altre giocatrici e quindi devo trovare altre vie per battere quelle giocatrici”, ha detto. “Non ho mai pensato di poter essere una di quelle che colpisce forte. Vado in palestra, lavoro un sacco sul mio corpo e uso i pesi, ma se facessi anche poco in più potrei perdere in velocità o tocco. Sto cercando di diventare più forte, ma non sarò mai come le altre. Mio padre mi ha sempre insegnato il tennis intelligente”.
Radwnaska ha definito “un giorno triste per il tennis” quando Maria Sharapova ha dichiarato di aver fallito il controllo anti-doping per la medicina recentemente vietata (il meldonium) a marzo. L’ITF ha condannato la russa ad una sospensione di due anni dal circuito, anche se il 18 luglio ci sarà la sentenza d’appello chiesta da Sharapova per modificare la lunghezza della pena.
“Non sono un giudice”, ha detto Radwanska. “Bisognava aspettarselo [la lunghezza della sospensione]. La federazione sta facendo di tutto per eliminare la possibilità che cose del genere si ripetano in futuro. Non penso le sarà data alcuna grazia. Per questo non sono sorpresa abbia ricevuto così tanto. Non importa chi sei, è la stessa cosa, stava assumendo qualcosa che non doveva avere”.
“Il test è casuale, a volte ne ho di più, a volte no, a volte dopo che vinco, a volte dopo che perdo. Non ci sono regole per quello. A volte durante il torneo, a volte a casa, a volte tra un torneo e l’altro. E’ buono che sia casuale e non quando ce lo aspettiamo”.
Raswanska insiste che non ha mai avuto motivo di incolpare un’avversaria di doping ma dice:”Lo sport dovrebbe essere pulito. E’ così che tutti lo vogliono vedere. Il tennis è uno sport in cui ti servono un sacco di cose per vincere un match. Assumere qualcosa, non importa cosa, ti aiuterà in un match di tre ore. Non è corretto”.
Alta 1,72 metri, Radwanska non è bassa come potrebbe sembrare in televisione. E’ più alta di due giocatrici in top 10, Simona Halep (5) che è alta 1,67 e Roberta Vinci che è alta 1,62, ed è poco più di due centimetri più bassa di Serena Williams. Ma c’è una differenza davvero importante. Secondo i dati della WTA, Williams pesa 14 chili in più di Radwanska, che è la giocatrice più leggera nella top ten (56 kg). Angelique Kerber , nuemro 4 al mondo, è anch’essa alta 1,72 metri, ma la campionessa dell’Australian Open pesa 68 kg. Garbine Muguruza, numero due al mondo, vincitrice del Roland Garros e alta 1,83 metri, ha 22 anni, pesa 73 kg e potrebbe dominare questo sport per anni.
In un circuito pieno di pesi massimi, Radwanska somiglia a Belinda Bencic, Elina Svitolina e Caroline Wozniacki, con un gioco mentale e molta varietà. Direi che lei è una ventata di aria fresca rispetto alle altre sarebbe ingiusto, visto che non c’era niente di monotono nel gioco esplosivo che Muguruza ha mostrato nella finale del Roland Garros contro Serena Williams, ma lei è differente, arrota, carica e scende a rete.
Vedendo Radwanska da vicino si notano subito le gambe finissime che aiutano la sua elasticità. Anche se non ha un grande servizio, il suo marchio di fabbrica, ossia il suo colpo con le ginocchia praticamente a terra, le permettono di resistere a potenti risposte, colpendo una sorprendente demi-volée.
Radwanska, che affronterà Kateryna Kozlova, numero 97 al mondo, nel primo turno di Wimledon, ha perso 4-6 7-6 6-3 con Dominka Cibulkova ai quarti di finale del torneo di Eastbourne, ma vederla assorbire la potenza di Eugenie Bouchard e smantellare la canadese con dei delicati tocchi nel terzo turno di mercoledì è stato affascinante. Bouchard ha giocato bene, ma la sua mente sarà davvero confusa alla fine.
Mentre accetta i complimenti, sembra che manchi qualcosa a Radwanska. Ha 27 anni e non fa una finale slam da quando perse in tre set a Wimbledon 2012 con Serena Williams. L’erba è la sua superficie preferita, ha vinto il titolo junior nel major londinese nel 2005, e ora vuole andare in fondo anche al torneo principale, partendo proprio contro la Kozlova. “Tutti i premi come giocatrice preferita dell’anno o miglior colpo del mese che ho vinto così tante volte, sono qualcosa che compensano il non aver vinto uno slam”, dice Radwanska. “Ma non è la stessa cosa”.