Il tennis australiano, dopo il ritiro di Hewitt, non ha ancora trovato un tennista in grado di raggiungere i livelli del campione di Adelaide. Molti giocatori si sono candidati per ricoprire questo ruolo ma, tra coloro che non sono riusciti a gestire il loro carattere, come Kyrgios e Tomic, chi aveva dato qualche segnale, soprattuto nel tour junior, ma non è riuscito a ripetersi nel tour maggiore, come Saville e Mitchell, e chi a causa degli infortuni, uno su tutti Thanasi Kokkinakis, nessuno ancora è riuscito a dimostrare di poter diventare il migliore, capace di portare l’Australia ai vertici del tennis mondiale. E’ questione di tempo, nell’attesa che Kyrgios e Tomic esplodano, oppure c’è bisogno di altri tennisti, come i giovani Jasika e De Minaur?
OLD-NEW GENERATION- Stiamo parlando di coloro che, in passato, erano considerati il futuro del tennis australiano e che in parte hanno rispettato le promesse. Ovviamente, parlando di questo tipo di giocatori, non si può non citare Bernard Tomic, tennista dotato di un talento potenzialmente da numero uno, ma accompagnato da un carattere terribile che non gli permette di esprimere al massimo le sue capacità. Il tennista originario di Stoccarda, dopo due slam vinti a livello Junior, si fa notare nel mondo del tennis grazie ai quarti di finale raggiunti a Wimbledon nel 2011; un risultato che fa scalpore sia per gli avversari battuti, quali due ex Top 5 come Davydenko e Soderling, sia perchè permette a Tomic di diventare il quarto più giovane a raggiungere questo traguardo, a soli 19 anni, dopo tre mostri sacri come Becker, Borg e Mcenroe. Tuttavia, Bernard non riesce mai veramente ad affermarsi nel tennis, raggiungendo solamente un best ranking al 17esimo posto ed essendo spesso protagonista di situazioni al di fuori del campo da tennis, solitamente negative. Se il fratello di Sara Tomic è un giocatore al quale abbiamo visto fare di tutto, anche buttare le partite, di fatto rifiutandosi di giocare, il suo connazionale Kyrgios non ha ancora toccato certi livelli, fortunatamente, però ha dimostrato di non essere esattamente l’esemplare di tennista perfetto. Anch’egli, come Tomic, dopo vari slam vinti nel circuito Junior, esce allo scoperto nel tennis dei grandi a Wimbledon, nel 2014, quando raggiunge i quarti di finale battendo tra i suoi avversari, Gasquet dopo un match incredibile dove annulla ben 9 match point, e Rafael Nadal. In questo modo, anche il tennista di Canberra entra a far parte dell’albo dei record diventando il primo tennista debuttante del torneo a giungere ai quarti, come Mayer 10 anni prima. L’anno successivo Kyrgios raggiunge i quarti di finale anche agli Australian Open e, durante la stagione riesce a battere avversari di un certo calibro, come Wawrinka, Raonic ed il pluricampione slam Roger Federer, nel secondo turno dell’Atp 1000 di Madrid. Il 2016, è per lui un anno molto importante, infatti coglie i primi successi Atp vincendo ben 3 tornei, tra cui un Atp 500, e conquista la posizione numero 13 nella classifica mondiale, suo best ranking. Purtroppo per lui, quest’anno è stato anche teatro di vari episodi negativi, in particolare la pesante squalifica inflittagli dall’Atp in seguito ad un comportamento piuttosto irriguardoso durante il match contro Zverev. Croce e delizia, questo è Nick Kyrgios, un giocatore che ha un talento strepitoso, probabilmente anche più di Tomic, una testa che gli dice tante cose, spesso sbagliate, ed un tipo di persona che forse, lascerebbe il tennis per un contratto in Nba, dove ritroverebbe il suo tanto amato basket, che lui stesso ha dichiarato di preferire al tennis. Insomma, due personalità molto forti, che però, spesso, danno la precedenza ad altre cose piuttosto che al tennis.
NEW-OLD GENERATION- Per quanto riguarda questa categoria, ne fanno parte coloro che, nel circuito Junior avevano dato importanti segnali in vista del futuro, ma, una volta fatto il salto nel tour maggiore, non hanno rispettato i pronostici. L’esempio più palese è Luke Saville, ex numero uno a livello Junior che però, nel circuito Atp, non ha raggiunto grandi risultati poichè a causa della classifica, si è ritorvato costretto a giocare i Challenger e, quando possibile, le qualificazioni negli Slam, i quali non gli hanno portato troppe soddisfazioni, anche se qualche anno fa gli hanno fatto provare il gusto di vincere un match nel main draw a Wimbledon ai danni di Thiem. Ma cosa manca veramente a Saville per fare il salto di qualità? Probabilmente è sia questione di tipo di gioco, poichè nel circuito Junior è importante fare pochi errori, mentre nel tour maggiore è importante insistere sui fondamentali, sia di mentalità visto che, abituato a perdere da pochi tennisti, non è facile entrare nell’ottica di poter essere sconfitto da più di 200 giocatori. Purtroppo Saville non è riuscito a gestire questo importante passaggio dal livello Junior a quello maggiore, però all’età di 23 anni non è assolutamente il caso di disperarsi, anzi, bisogna continuare a provarci e, se dovrà succedere, accadrà. In questa categoria, possiamo trovare anche Thanasi Kokkinakis che però, diversamente dagli altri, non ha potuto esprimere tutto il suo valore a causa degli infortuni. Il tennista di Adelaide, quelle poche volte che è stato al meglio della condizione, ha dimostrato di poter essere un cliente scomodo per chiunque, anche se, non ha mai conseguito risultati veramente importanti ed il best ranking alla 69esima posizione ne è la prova.
NEW GENERATION- Se l’Australia ha avuto conferme e delusioni, certamente non mancano le speranze, infatti sono molti i tennisti al di sotto dei 21/22 anni presenti nella Top 300. Proprio gli Australian Open, in corso al momento, spesso sono il teatro di lancio perfetto per i giovani aussie, esattamente come è successo ad Alex De Minaur, tennista classe ’99 che, dopo un ottimo inizio di stagione condito dalle qualificazioni superate a Brisbane e la vittoria contro Paire a Sydney, oggi ha centrato la prima vittoria in uno Slam battendo Gerald Melzer in 5 set annullando anche un match point. Questo ragazzo, però, è solo uno dei tanti che fa parte del movimento tennistico per i giovani messo in atto dall’Australia. Probabilmente per aspettare i frutti, dovremmo attendere ancora qualche anno, però, questi giovanni aussie regalano soddisfazioni continuamente, ad esempio Omar Jasika, che l’anno scorso perse al secondo turno dell’Australian Open, arrendendosi dopo un dignitosissimo match solo a Jo-Wilfried Tsonga, ha cominciato la stagione al Challenger di Happy Valley dove ha raggiunto la finale, dimostrando di essere un giocatore molto completo. Tra le altre giovani speranze dell’Australia troviamo Blake Mott, qualificatosi al primo slam dell’anno e che nei prossimi giorni esordirà contro Richard Gasquet, e la wild card O’Connell, il quale se la vedrà con Dimitrov. Infine, non si possono non menzionare Max Purcell, 18 anni ma già vincitore l’anno scorso nel challenger di Gimcheon, Marc Polmans, uno dei migliori diciannovenni in circolazione, e soprattutto Jordan Thompson, 22enne nativo di Sydney che, dopo un anno dedicato quasi interamente ai Challenger, con annessi 4 tornei vinti, in questo inizio di stagione ha voluto disputare i tornei più importanti, trovando ben 3 vittorie, tra cui una su Ferrer, nei primi due tornei dell’anno. Tante giovani speranze per l’Australia, ma quanti di loro riusciranno a compiere il grande salto, e soprattutto, per un nuovo top player australiano, dovremo aspettare il perfezionamento di Kyrgios o Tomic, la consacrazione di Kokkinakis oppure l’exploit di un giovane?
TENNIS FEMMINILE AUSTRALIANO- In termini di ranking, la miglior tennista australiana è Sam Stosur, veterana del circuito ma prossima al ritiro. Dopo di lei troviamo la Gavrilova, alla 26esima posizione e successivamente un incredibile vuoto, colmato dalla Rodionova, che però si trova oltre la piazza numero 150. Nonostante questi numeri poco incoraggianti, il futuro promette tutt’altro che male infatti, le giovani ragazze pronte a spiccare il salto sono molte. Se da una parte c’è una ragazza classe ’97, Lizette Cabrera, che punta in alto ed è pronta a competere con le migliori, come testimonia la vittoria nel recente torneo di Hobart sulla Doi, dall’altra parte abbiamo una giovane riconferma: si tratta di Ashleigh Barty, una tennista che aveva abbandonato il tennis per dedicarsi al cricket, ma che nella giornata odierna è tornata in campo, battendo Annika Beck, in quel di Melbourne, ed ora è carica per tornare a rappresentare i colori della sua terra. Alcune tenniste molto interessanti sono senza dubbio Destanee Aiava, nata nel 2000 e già vincitrice di un incontro nel circuito maggiore, contro la Mattek Sands a Brisbane, e Jaimee Fourlis che oggi, con la vittoria ai danni della Tatishvili, ha dimostrato di aver meritato molto questa wild card e di poter essere un ottimo prospetto in ottica futura per la sua nazione.