Jannik Sinner è pronto a tornare. Dopo tre mesi di sospensione forzata, il numero uno del mondo si prepara a calcare di nuovo i campi da gioco, partendo dagli Internazionali BNL d’Italia a Roma per poi puntare dritto al Roland Garros. Nonostante l’assenza dai tornei, il suo trono non è mai stato realmente in pericolo: l’altoatesino resterà in vetta al ranking ATP almeno per un anno consecutivo, un risultato storico condiviso soltanto da leggende come Federer, Djokovic, Connors e Hewitt.
Il mancato assalto alla vetta da parte dei suoi principali rivali ha sorpreso più di un osservatore. “Ci si aspettava che Alcaraz e Zverev potessero approfittare dell’assenza di Jannik, invece hanno combinato dei disastri”, ha dichiarato senza mezzi termini Paolo Bertolucci, ex campione e voce autorevole del tennis italiano a Il Corriere della Sera. Tra problemi fisici e scelte discutibili, i due non sono riusciti a capitalizzare l’opportunità. “Zverev ha sbagliato tutto andando in Sudamerica, mentre Alcaraz continua a soffrire la pressione e manca di continuità”, ha aggiunto.
L’attesa per il rientro di Sinner agli Internazionali di Roma è palpabile. Il torneo casalingo sarà il primo test vero per verificare la sua condizione fisica e mentale. Bertolucci lo conosce bene e avverte: “A un giocatore normale servirebbero due tornei per tornare al top, ma Jannik non è un giocatore normale. È capace di sorprenderci con effetti speciali”. Il riferimento è chiaro: Sinner ha già dimostrato in passato di sapersi adattare rapidamente alle difficoltà, complice una testa da campione e un approccio professionale fuori dal comune.
Non sarà facile: la pressione del pubblico di casa, l’attenzione mediatica e la voglia di tornare a vincere pesano. Ma nessuno sembra più attrezzato mentalmente di lui per affrontarle. Come ricorda Bertolucci, “È molto più maturo della sua età. Ha un comportamento esemplare in campo e fuori”.
Roma sarà dunque un banco di prova, ma l’obiettivo vero resta il Roland Garros. Il sogno di uno Slam stagionale è vivo, anche se lo stesso Bertolucci predica calma: “Parigi è la tappa più difficile, ma Sinner è giovane. Avrà molte occasioni”. L’esperienza, la gestione del fisico e della mente, l’adattamento alla terra battuta: tutte variabili che peseranno, ma sulle quali l’azzurro ha lavorato a lungo, pronto a tornare protagonista.
E se qualcuno si sofferma ancora sul confronto con altri tennisti dal tennis più estetico, Bertolucci taglia corto: “Lo stile è una componente estetica. A contare è chi vince”. In questo, Sinner ha già detto la sua — e promette di farlo ancora per molto.
Al di là dei numeri e dei risultati, ciò che colpisce di Sinner è la sua umanità. Un ragazzo semplice, lontano dagli eccessi, che incarna un modello positivo per il tennis e per lo sport italiano. “È un orgoglio essere rappresentati da un giocatore come lui”, sottolinea Bertolucci, che intravede in Sinner un talento ancora in evoluzione: “Ha ancora margini di miglioramento. A trent’anni, se manterrà questa fame, sarà ancora più forte”.
Un simbolo di continuità in un’epoca dove lo sport rischia di smarrire i suoi valori. E se anche voci critiche come quelle di Federica Pellegrini hanno messo in discussione la gestione della sua vicenda extra-campo, Bertolucci chiude con eleganza ma fermezza: “Non era informata a dovere. Ha detto cose inesatte”. Il messaggio è chiaro: Sinner ha già dato tutte le risposte dove conta davvero, in campo.
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