Il mondo del tennis continua a discutere del caso Jannik Sinner, sospeso per tre mesi dopo un accordo con la WADA. Nonostante l’agenzia antidoping abbia riconosciuto che non vi fosse alcuna intenzione di doping e che la quantità rilevata fosse insignificante, il tennista altoatesino sarà costretto a rimanere lontano dai campi fino al 4 maggio. Una decisione che ha sorpreso molti, tra cui Omar Camporese, ex numero 18 del mondo e protagonista del tennis italiano negli anni ‘90.
Una sospensione “contraddittoria”
Camporese in un’intervista al quotidiano QN/Nazione Sport non ha nascosto il suo disappunto per la vicenda, definendo il provvedimento privo di logica. “Se è stato riconosciuto che non c’era intenzione e che la quantità era irrisoria, un giocatore innocente non dovrebbe scontare nemmeno un giorno di sospensione”, ha dichiarato con fermezza. La vicenda, secondo lui, è stata gestita in modo confuso e poco chiaro, soprattutto considerando che inizialmente si parlava di una possibile squalifica di uno o due anni.
Sinner, nel frattempo, ha dovuto convivere con una pressione enorme. Le sue vittorie hanno messo in secondo piano la questione doping, ma mentalmente la situazione deve essere stata difficile da sopportare. “Credo che a un certo punto non ne potesse più”, ha sottolineato Camporese, evidenziando il peso psicologico di una vicenda che si trascina da mesi.

Tre mesi di stop: un danno enorme
Al di là dell’ingiustizia percepita, la squalifica avrà conseguenze dirette sulla stagione di Sinner. Il tennista italiano sarà costretto a saltare quattro tornei fondamentali, gli ATP Masters 1000 di Indian Wells, Miami, Montecarlo e Madrid. La sua assenza a Rotterdam gli è già costata 500 punti in classifica, che avrebbe voluto recuperare a Doha.
Anche se il suo vantaggio nel ranking rimane significativo, l’assenza dai tornei potrebbe compromettere il suo ritmo di gioco e la sua tenuta mentale. “Più di tre mesi senza competere pesano su qualsiasi giocatore, anche su un campione come lui”, ha avvertito Camporese, sottolineando l’importanza della continuità nel circuito.
A rendere ancora più difficile la situazione è il divieto di allenarsi fino a metà aprile. Un’ulteriore decisione che Camporese fatica a comprendere: “È assurdo che non possa nemmeno allenarsi. Questo rende ancora più insensata la sospensione”.
Il ritorno a Roma: un nuovo inizio?
Il 4 maggio, Sinner tornerà in campo nel torneo più atteso dal pubblico italiano, gli Internazionali BNL di Roma. Sarà un ritorno emozionante, ma Camporese invita alla prudenza: “Non possiamo aspettarci che sia subito al massimo livello”.
L’ex tennista vede il torneo capitolino più come una tappa di riavvicinamento alla competizione che come un obiettivo primario. Il vero traguardo sarà il Roland Garros, lo Slam che Sinner ancora non ha conquistato e per cui avrà bisogno della migliore preparazione possibile.
Nel frattempo, le critiche nei confronti della WADA non si placano. Alcuni ritengono che Sinner sia stato trattato troppo bene, ricevendo una squalifica più lieve del previsto. Camporese, invece, la pensa diversamente: “È stato trattato male. Probabilmente la WADA era sotto pressione per altri casi e ha voluto rifarsi con lui”.
La vicenda Sinner rimane un caso controverso, ma una cosa è certa: il suo ritorno sarà atteso con grande entusiasmo. E Roma potrebbe essere il punto di ripartenza perfetto per lasciarsi alle spalle mesi difficili e guardare avanti con rinnovata determinazione.