Caso “Tennis-Scommesse”: la TIU annuncia indagine interna

Continua a fare rumore lo scandalo scommesse che ha investito il tennis nelle ultime settimane grazie all’indagine di BBC e Buzzfeed, dando tristemente seguito ai tanti dubbi ed alle tante accuse piovute su diversi giocatori nella passata stagione. Questi dubbi passano dai giocatori, dai flussi di scommesse ed inevitabilmente anche dall’incapacità del Tennis Integrity Unit di arginare tali avvenimenti, con il seguito e la legittimità dello stesso mondo del tennis a venire minati in modo estremamente pesante.

E’ di queste ore la notizia che le principali associazioni che operano nel tennis – ATP, WTA, ITF ed il Comitato del Grande Slam, oltre alla già citata TIU – avvieranno un’indagine interna, come annunciato dal vertice dell’ATP Chris Kermode, dal presidente dell’ITF David Haggerty e dal N.1 del TIU Philip Brook, mirata a valutare l’efficienza del Tennis Anti-Corruption Programme, entrato in vigore ufficialmente il 1 Gennaio 2009 e volto a “ mantenere l’integrità del tennis salvaguardandolo da ogni tentativo di influenzare i risultati o il naturale svolgimento di qualsivoglia incontro.”

L’indagine, come riporta anche Gazzetta Dello Sport, è stata affidata all’esperto di diritto sportivo Adam Lewis, con l’indicazione di prendersi tempo e risorse necessari a risolvere una volta per tutte questa grave situazione.

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Proprio “La Rosea” ha riportato le parole di Brook, che ha aperto definitivamente le porte ad un intervento senza precedenti di tutte le massime istituzioni in fatto di tennis:”Dobbiamo fare uno sforzo non soltanto per il tennis, ma per l’intero sport, perché quello delle scommesse non è un problema che riguarda solo il tennis.”

A far fede alle parole spese negli scorsi giorni c’è anche la richiesta di collaborazione ai vari governi di tutto il mondo, perché essi trasformino in rato il tentativo di truccare gli incontri sportivi, per estendere la lotta contro la criminalità sportiva agli enti nazionali ed alle agenzie sportive, con la speranza di costituire un sistema realmente a prova di crimine, per un mondo dello sport trasparente e dove si torni a parlare degli avvenimenti che succedono legittimamente in campo.

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