La stagione sul verdeggiante tappeto erboso è appena iniziata e dopo il trionfo slam di Simona Halep la possibile dominatrice o vincitrice dei tornei in grass court non appare così semplice da individuare, data la notevole mobilità, labilità e imprevedibilità che la classifica femminile offre da quando Serena Williams è entrata in maternità pre e post partum. Di sicuro sappiamo che Marion Bartoli, la campionessa dell’edizione 2013 di Wimbledon, ha deciso di ritirarsi definitivamente dal circuito WTA, dati i numerosi problemi fisici che l’affliggono da un bel po’ di tempo. Resta ancora da capire se gli organizzatori dei Championships londinesi concederanno la testa di serie alla più giovane delle sorelle Williams e se, dopo il risentimento muscolare avvertito al Roland Garros, la pluricampionessa di Church Road si sentirà pronta e sicura per affrontare in modo competitivo il torneo inglese. La fresca vincitrice dei French Open e numero uno del mondo Simona Halep, storicamente non è mai stata grande amica dei campi in erba, seppure a Wimbledon vanti una semifinale, due quarti di finale e un titolo vinto a s’Hertogenbosch. La spagnola Garbiñe Muguruza, attuale detentrice del titolo, quest’anno ha manifestato una condizione fisico-tattica non ancora ottimale e sembra attualmente accusare una sorta di pressione che non le consente di esprimersi al massimo del suo potenziale. Quindi, al momento, pare improbabile che possa ripetere la grande impresa dello scorso anno, quando disputò due settimane da copertina e in finale annichilì, minuto dopo minuto, una rediviva Venus Williams. Maria Sharapova ha appena rinunciato al torneo di Birmingham e poco si può puntare sulle difensiviste Wozniacki e Kerber. Tra le possibili sorprese, che l’erba britannica potrebbe riservare, alcuni nomi sembrano spiccare più di altri, sebbene con le giovani pulzelle le previsioni risultino sempre notoriamente azzardate. Ma da impavidi scommettitori, pronti anche alle numerose critiche che gli appassionati lettori potrebbero riservarci in disaccordo con la nostra scelta, andiamo ad analizzare sei potenziali campionesse che, per caratteristiche di gioco e risultati ottenuti, potrebbero candidarsi a realizzare delle ottime prestazioni in questa parte di stagione, così breve ed entusiasmante allo stesso tempo, che culminerà con lo slam più antico e prestigioso che la storia del tennis annoveri.
[Karolina Pliskova]
Sebbene la tennista ceca non abbia mai brillato particolarmente nei tornei in erba, lo scorso anno si laureò campionessa a Eastbourne. Karolina, mai oltre il secondo turno a Wimbledon, possiede comunque un buon gioco per fare bene anche sui prati verdi, qualora trovasse ritmo e voglia di vincere. Lo schema servizio-dritto, che lei solitamente riesce a verticalizzare in modo possente, potrebbe rivelarsi senza dubbio la chiave vincente, per raggiungere soddisfazioni di non poco conto su questi campi.
[Camila Giorgi]
La tennista di Macerata, mai oltre gli ottavi di finale ai Championships, ha vinto e convinto nel 2015 a s’Hertongenbosch, conquistando il titolo contro Belinda Bencic. L’azzurra ha tutte le carte in regola per giocare bene e in modo consistente sull’erba. Il suo tallone d’Achille è la poca pazienza e forse un supporto tecnico non del tutto all’altezza della situazione. Quest’anno però, con un discreto tabellone, sognare potrebbe non essere proibito se Camila è la prima a crederci e riesce a concretizzare anche il suo gioco di rete.
[Petra Kvitova]
Come non pensare a lei, quando si parla dei campi in erba? La dolce Petra, due volte campionessa a Wimbledon, vincitrice lo scorso anno del WTA di Birmingham, ha mostrato quest’anno una forma straordinaria e una voglia pazzesca di tornare a vincere e dominare. La ceca, qualora dovesse mostrare la stessa confidenza del 2011 e 2014, potrebbe davvero ripetersi e conquistare il terzo piatto a Londra, impresa straordinaria che la appaierebbe al record raggiunto dalla divina Chris Evert.
[Caroline Garcia]
La francese ha tutto il talento necessario per ottenere ottimi risultati su questa superficie: servizio, dritto e una buona presenza a rete, le possono regalare quella consacrazione che in singolare va cercando già da tempo. A Wimbledon difende gli ottavi di finale, traguardo assolutamente superabile se testa e ritmo reggeranno la pressione.
[Johanna Konta]
La britannica, semifinalista lo scorso anno a Londra e finalista (battuta in volata da Donna Vekic) a Nottingham, non sta attraversando un momento felice, per forma e motivazione. Ma è anche vero che, davanti al pubblico di casa, potrebbe ritrovare la giusta fiducia per regalare a se stessa e alla nazione che l’ha adottata un bellissimo sogno. Servizio e dritto sono, anche per lei, le armi giuste e più incisive per arrivare lontano.
[Agnieszka Radwanska]
Il tennis in erba è quello che maggiormente si addice alla classe e all’eleganza della tennista di Cracovia. Finalista nel 2012 e semifinalista l’anno successivo, la polacca non sta attraversando un buon momento, a causa di alcuni problemi fisici. Ma è anche vero che spesso basta il torneo giusto per recuperare ciò che si è perso per strada, soprattutto quando un talento cristallino come il suo trova casa su queste superfici.