Djokovic: “Sono contento che le persone mi considerino il più forte dell’Era Open…”

Potremmo anche dire: “It’s the same old story…”

Chi è il GOAT?
Chi tra Federer, Nadal e Djokovic?
E perché?

Domande retoriche?
Forse, ma di sicuro questo è uno dei temi più caldi e attuali; Eurosport, qualche giorno fa, ci ha costruito sopra un sondaggio, e il risultato che ne è scaturito, ha sancito Djokovic il giocatore più forte dell’Era Open.

Il serbo ha un bilancio positivo sia contro Re Roger che contro Rafa negli scontri diretti, ed è in piena, pienissima lotta per superare il record di settimane al vertice, detenuto da Federer; ha attualmente 17 Slam in bacheca e punta nemmeno troppo velatamente a vincerne più di tutti.

“Noi tre abbiamo vinto il maggior numero di Slam nella storia e abbiamo trascorso più settimane di tutti in vetta al ranking ATP: queste sono cose che mi motivano. Il mio obiettivo è superare sia Sampras che Federer. Oltre a quello, voglio anche diventare il giocatore con più titoli Slam in bacheca”, ha detto il serbo, in un’intervista rilasciata a Sport Klub.

E ha aggiunto: “Sono onorato che quasi un milione di persone abbiano partecipato al sondaggio e che le persone mi considerino il più forte. Stiamo parlando di un dibattito (quello del GOAT) che va avanti da tantissimo tempo, e che tira in ballo soprattutto Federer, Nadal e me” .

“Probabilmente continuerà anche nei prossimi decenni fino a quando non arriverà un giocatore ancora migliore. E’ una cosa naturale nella vita come nello sport, ed è positivo per il tennis”, ha aggiunto con serenità il serbo, consapevole comunque che ancora l’anagrafe è dalla sua, essendo il più giovane dei tre mostri sacri che dominano il tennis da quasi un ventennio.

E soprattutto, essendo consapevole della sua immensa forza mentale, che gli ha permesso – ahimè per tutti i tifosi di Roger come me – di annullare quei due maledetti match point a Wimbledon, edizione 2019, e di aggiudicarsi con caparbietà anche gli Aussie di quest’anno, senza dimenticare come ha guidato la sua Serbia alla vittoria della prima edizione della ATP Cup.

Turning points, questi, che peseranno e non poco probabilmente alla fine delle rispettive carriere, quando si dovrà tracciare una riga e domandarsi ancora una volta: si, ma chi è il GOAT?

E, prima di azzuffarsi per rispondere a una domanda senza risposta, ne pongo un’altra: chi potrebbe essere il giocatore migliore e più forte che immagina Nole?

C’è all’orizzonte o deve ancora nascere?
Thiem è forte, ma non è un Next Gen; idem Zverev, che poi non è nemmeno forte come Thiem.

E di quelli nuovi?
Dalla Russia con furore, tipo Medvedev, Rublev o Khachanov, o a passo di Sirtaki come Tsitsipas?

E se il nuovo si presentasse sotto forma di un ragazzo giovane, di poche parole, longilineo e coi capelli rossi?
Che favola sarebbe?

Maurizio Petti

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