Di Alessio Ravanelli
Fresca della vittoria del suo 19esimo Grande Slam, Serena Williams si confida con Rebecca Johnson. Parla di come è stata capace di perdonare, dei suoi cambiamenti fisici e della sua grandissima amicizia con la rivale Caroline Wozniacki. Quando lo scorso maggio la notizia della rottura tra il golfista Rory Mcllroy e Caroline Wozniacki faceva il giro del mondo, Serena ha immediatamente tempestato di chiamate e messaggi la sua migliore amica, infranta dalla notizia: Era devastata – dice – aveva già programmato la festa di addio al nubilato!.
Sei mesi più tardi, Wozniacki e Williams, sono sedute, fianco a fianco, su un divanetto al Williams Palm Beach Gardens a discutere dei loro cambiamenti. Il mio telefono quel giorno stava impazzendo, ma non volevo parlare con nessuno, nonostante questo Serena ha continuato a chiamareha detto Caroline.
L’americana considera la sua preoccupazione in quel periodo: Se non risponde prendo e volo a Monaco e se quando arrivo non mi apre le butto giù la porta. Caroline sorride nel ricordare quei momenti e confessa: Alla fine sono davvero contenta di aver risposto. Lei non è stata compassionevole con me, mi ha aiutata moltissimo. Voglio dire, nessuno è morto però ero comunque sotto shock. Cè stata nel momento in cui avevo più bisogno e per questo la nostra amicizia è così intensa.
Sono rimasta colpita da quanto è stata forte – dice Serena – E sai che ti dico? Ci saranno altre feste di fidanzamento – si ferma un attimo – Moltissime!. Ed è allora che le due scoppiano a ridere, cosa che fanno ogni 3 minuti da quando stanno sedute assieme. Ridono fino a che il viso non si riempie di lacrime. Ma la cosa più bella è che queste due ragazze sono le stesse che, poche settimane fa, hanno lottato come guerriere una contro laltra a Singapore. Battaglia vinta da Serena arrivando a rompere pure una racchetta.
Bisogna mettere fine a questo mito che le giocatrici donne non possono essere amiche – dice la Williams – Possiamo eccome!. Anche se nella storia del tennis abbiamo visto ben altro che amicizie, Steffi Graf, Monica Seles, Maria Sharapova tutte campionesse che lasciano e hanno lasciato la loro tenerezza al di fuori del circuito.
Serena Williams è entrata nel circuito ed è nelletà doro della sua carriera da moltissimi anni. Anni in cui la sua esperienza, la sua intelligenza e i suoi colpi leggendari si sono combinati per renderla praticamente imbattibile. La sua forza è però anche un’altra: riuscire a mutare in continuazione. Il suo ultimo cambiamento che ha sorpreso tutti è il fatto che sia diventata molto più amorevole. Lo si può vedere nella sua amicizia con la Wozniacki, lo si può vedere dalla vittoria contro la Sharapova agli Australian Open. Ero davvero calma e positiva – afferma – sapevo che non bisognava perdere la pazienza. Ho raggiunto ogni possibile obiettivo quindi sono entrata in campo e ho fatto tutto ciò che sapevo fare meglio.
Forse il gesto più lampante che segna il suo netto cambiamento è la partecipazione al torneo di Indian Wells, torneo che aveva promesso di abbandonare in modo definitivo dopo lepisodio che le era successo: fischi e urla per il suo colore della pelle. Anche se quella partita lha poi vinta, Serena si è poi chiusa negli spogliatoi a piangere per ore e ore. Dite quello che volete su me e Venus – scrive sulla sua autobiografia – alla fine della giornata eravamo solo due bambine che cercavano di fare del nostro meglio.
Quella è stata una delle ferite più profonde e Serena ci ha messo ben 14 anni per riuscire a rimarginarla (anche se solo in parte). Ogni anno gli organizzatori lhanno pregata di tornare ma puntualmente lei ha rifiutato. Poi qualcosa è cambiato, probabilmente durante le vacanze di Natale, di circa un anno fa, passate a leggere lautobiografia di Nelson Mandela. Il racconto delle sue battaglie lha costretta a riflettere sulla propria vita. In quel momento ho capito che dovevo fare un passo indietro – dice – Ho sempre parlato di perdono, ma dovevo dimostrare che ero davvero in grado di farlo e quel torneo mi è sembrato il momento più opportuno.
Cè moltissima gente là fuori che potrebbe mettere in discussione il grande cuore della Williams, per tutte le volte che si è messa a discutere con i giudici per una chiamata dubbia. Ma è la complessità del suo carattere che la rende una figura così avvincente. Sul campo lotto come una leonessa e posso sembrare cattiva, ma fuori sono completamente lopposto. Noi amiamo Serena perché è un esempio di vita per tutti, dentro e fuori dal campo.
Serena parla poi del suo mutamento fisico: Oggi tutti vanno in palestra, ma quando ho vinto il mio primo Grande Slam, non c’ero mai stata. Cosa abbastanza naturale vista la sua imponente fisicità fin da giovane. Odiavo le mie braccia e avevo paura che diventassero troppo grosse, ha poi aggiunto.Una volta che le sorelle Williams hanno iniziato la formazione fisica, tutto il tennis femminile è cambiato. Cambiamento che Mary Joe Fernandez, ex giocatrice, ricorda benissimo. Quando hanno iniziato a colpire con quella potenza ogni singolo colpo, tutti hanno dovuto cambiare il proprio gioco. A 28 anni e dopo lintervento al polso, per lei fare questo passo era qualcosa di impossibile, così si ritirò.
Serena batte la sorella Venus nel torneo di Wimbledon del 2003
A differenza di molti altri atleti, Serena Williams ha trascorso tutta la sua vita in competizione con la persona che le è più vicina, sua sorella. Per batterla, Serena ha imparato ben presto su come staccare e lasciare a casa le emozioni. Io non guardo Venus quando sono in campo. Non posso” ha detto “se stessi vincendo potrei provare compassione per lei”.
Se sto perdendo la vorrei buttare fuori.Con l’inizio della battaglia di sua sorella contro la sindrome di Sjögren, malattia autoimmune che ha drasticamente impoverito le forze di Venere ed ha causato una serie di altri problemi di salute, Serena fa ancora più fatica ad incontrarla in partita. “Lei ha avuto così tanti problemi – dice, diventando improvvisamente seria – Vivere con lei, vedendola così in difficoltà, onestamente non so nemmeno come possa ancora giocare e avere questa classifica (attuale 17 del mondo).
A 33 anni, la maggior parte dei giocatori avrà già appeso la racchetta al chiodo. Ma la Williams non fa parte di quelle persone. E incredibile quello che Serena sta facendo in questo momento – ha detto Brad Gilbert, ex giocatore e ora allenatore . “Ha vinto il suo primo titolo Slam a 17 anni e ora lo ha rivinto a 33. Una longevità così non si è quasi mai vista nemmeno negli uomini”. Serena attribuisce la sua capacità di resistenza alla preparazione fisica e il suo programma ridotto di tornei. Non so come la gente possa giocare 32 tornei allanno. Nemmeno a 17 anni lho fatto e credo che sia stato un bene. Giocando meno ha evitato lesaurimento fisico ed emotivo che costringe così tanti atleti al ritiro.
Cinque anni fa Caroline Wozniacki diventava la numero uno del mondo. Risultato a dir poco sorprendente se pensiamo che aveva appena 20 anni. Ha così potuto provare la sensazione di stare sul tetto del mondo e respirare quellaria così dannatamente rarefatta. Stranamente, la Williams non apprezza molto quella posizione. E difficile e solitario stare in cima. Ecco perché è così bello avere Caroline e mia sorella. Quando sei la numero uno sei un bersaglio. Tutti ti vogliono battere e ricevi molte più critiche.
A testimoniare la loro grande amicizia c’è un simpatico aneddoto: dopo la vittoria a Singapore, la Williams ha messo, nella borsa della Wozniacki, un piccolo disegno di un occhio e un cuore. E stato un gesto tenero e sorprendente commenta la danese. Ero molto arrabbiata, ma non potevo lasciarla fuori dalla porta .Così, quando Serena è entrata nello spogliatoio e mi ha detto mi dispiace le ho chiesto quando avesse intenzione di andare in pensione, ma poi ho trovato il biglietto e non ho potuto fare altro che abbracciarla forte”.
Una delle poche donne che sa cosa vuol dire essere al top nel tennis femminile è Chris Evert, che ha visto lamicizia Williams/Wozniacki con un misto di deja vu e perplessità. In passato le sorelle Williams sono sempre state assieme, quindi è bello vedere lamicizia nata tra le due. Sul campo hanno stili totalmente diversi, Caroline è molto riservata mentre Serena è più emotiva. Quando si parla con loro però si vede che hanno molto in comune.Come la Williams, la Evert ha sviluppato un stretta relazione con la sua rivale, Martina Navratilova. Ma a differenza di Serena, ha sentito il bisogno di di staccarsi un po da lei. Aveva imparato a conoscere il mio gioco così bene – dice Evert – che ha incominciato a battermi.
In precedenza, la Williams aveva parlato del suo desiderio di creare una famiglia ed avere dei figli. Ora però le volontà sembrano essere altre e a questo proposito l’americana ha dichiarato: Ora il tennis mi porta via troppo tempo per pensare ad una famiglia ed i miei interessi sono altri, come per esempio impegnarmi maggiormente sul mio progetto delle scuole in Kenya”. Nonostante tutto Serena non ha alcuna intenzione di premere sull acceleratore ma per lei non è mai abbastanza. Mi sento come se avessi il desiderio di fare sempre qualcosa in più -dichiara- non sono mai soddisfatta. Voglio sempre di più. Non solo nel tennis, ma in tutto ciò che faccio.