Categories: AROUND THE NETNEWS

Federer: “È dura non essere a New York, ma ho già pianificato tutto il 2017”

È un Federer che appare molto rilassato quello che si vede parlare, immerso tra le montagne svizzere, ai microfoni della televisione svizzera. “È meraviglioso per me, adoro stare in Svizzera e girare un po’. È qualcosa che non riesco a fare durante la normale stagione e spero di godermi ancora qualche giornata di fine estate”.

Anche se con più relax del solito, il percorso di Roger verso il recupero sembra già ben definito. Nei prossimi giorni si dovrà allenare ancora in palestra prima di riprendere a giocare a tennis: “Al momento sono come un lavoratore part-time. Per lo più mi alleno al mattino, poi mangio con la mia famiglia e ho del tempo libero al pomeriggio.”

“Ci sono state già alcune settimane tranquille prima di Wimbledon – ha aggiunto Roger – ma non ho mai avuto così tanto tempo come ora per strutturare il 2017. Ieri ho incontrato il mio team e, insieme a Ivan e al dottore, abbiamo definito esattamente quello che succederà nei prossimi mesi. Voglio tornare al massimo della forma per la Hopman Cup e gli Australian Open”, ha spiegato. Poi ci sarà una piccola pausa: “Torneremo in Svizzera a sciare. Non io, ma la mia famiglia”, scherza Federer. Effettivamente per il ginocchio lo sci non è il massimo.

Anche il resto dell’anno sembra essere già stato più o meno definito. “Voglio andare a Dubai. Poi l’obiettivo è quello di giocare a Indian Wells e a Miami. Ci saranno diverse cose da fare, ma niente è scolpito nella pietra. Tutto dipenderà dalla mia condizione di salute. Non vedo l’ora di affrontare ciò che verrà.”

Federer ha poi parlato di nuovo del lungo stop. “Non è stato facile – ha ribadito – ma non ho davvero avuto alcuna scelta”. I fattori che lo hanno portato a terminare anzitempo la stagione sono la salute, il futuro e la prospettiva di giocare a tennis ancora per un po’. “Con queste come priorità, era chiaro che non avrei potuto giocare a Rio e agli US Open”, dice Roger che non era disposto a correre il rischio di giocare con l’ausilio di antidolorifici.

Proprio a proposito degli US Open, il cinque volte campione ha confessato di essere davvero sorpreso da quante volte si ritrovi a controllare i risultati, aggiungendo poi con un pizzico di nostalgia: “Certo, è strano essere qui mentre si gioca a Flushing Meadows. È un torneo che ho giocato tutti gli anni fin da quando ero juniores, è dura non essere lì a New York”.

Riccardo Costarelli

Recent Posts

“Ho pensato che fosse la fine”: Damir Dzumhur racconta la malattia e l’amore ritrovato per il tennis

Una seconda vita sul campo A 32 anni, Damir Dzumhur, oggi numero 63 del ranking…

10 ore fa

Rublev dice no a Kalinskaya per il doppio misto: “Jannik o non Jannik, non voglio immischiarmi”

Un invito inatteso e un rifiuto che fa discutere Nel mondo del tennis, le partnership…

11 ore fa

Max Purcell sospeso 18 mesi per doping: “Felice di poter finalmente voltare pagina”

Il mondo del tennis torna a confrontarsi con il tema doping, questa volta con il…

14 ore fa

Internazionali d’Italia 2025: iniziano le prequali a Piazza del Popolo

Al via le prequalificazioni: una festa del tennis tra tradizione e futuro Con oltre 74.000…

14 ore fa

Jannik Sinner si racconta stasera su Rai 1: l’orario dell’intervista

Un'intervista speciale, un campione straordinario. Questa sera, martedì 29 aprile, tutti gli occhi saranno puntati…

14 ore fa

Mirra Andreeva compie 18 anni: dalla racchetta più grande di lei ai trionfi nei tornei 1000

Il tennis mondiale festeggia oggi il diciottesimo compleanno di Mirra Andreeva, una delle stelle emergenti…

14 ore fa