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Federer e quelle lacrime per Mirka: quando Roger smette di essere un supereroe

L’ultima volta che aveva trionfato in quel di Wimbledon era il 2012: Roger Federer aveva trattenuto a stento le lacrime per non impressionare le sue primogenite, Myla e Charlene. Questa volta però, (con la prole aumentata grazie all’arrivo anche di Leo e Lenny) Re Roger non ce l’ha fatta ed è scoppiato in un pianto di gioia alla vista della sua famiglia esultante ad applaudirlo in tribuna.

LA NOSTRA VITTORIA – “E’ la nostra vittoria” ha detto in seguito il fuoriclasse elvetico che non mai ha nascosto l’importanza della moglie Mirka nei successi che da anni costellano la sua carriera. I due si conobbero nel 2000 alle Olimpiadi di Sydney, dove parteciparono entrambi come rappresentanti del tennis elvetico con ambizioni ben differenti. Roger era una giovane ma già importante promessa mentre Mirka promessa lo era non tanto del tennis, quanto come sposa di un ricco fidanzato arabo. Ma lo scenario per la giovane tennista slovacca naturalizzata svizzera, cambierà in fretta: nel 2002 molla il tennis per un infortunio al piede e si dedica anima e corpo al suo amato Roger che sposerà nel 2009 e renderà padre di quattro gemelli. Mirka ha avuto il grande merito di smussare il comportamento focoso ed irrequieto del giovane Federer e di massimizzare quel talento che tutto il mondo ha poi imparato a conoscere.

MOGLIE E MANAGER – Lady Federer non è solo moglie e madre ma anche manager, dicono sia lei a gestire le finanze del marito, ad aiutarlo a programmare la stagione, addirittura a studiarne gli avversari per affrontarli al meglio. Non le piace nemmeno essere troppo discreta sugli spalti, dove tende a farsi sentire e non poco, ma il suo essere moglie di un campione lo ha sempre vissuto lontano da riflettori e copertine patinate. Inoltre a sentire Roger, è sempre grazie a lei che possiamo ancora ammirare le sue gesta su di un campo da tennis perché “quando Mirka si stancherà di viaggiare, io smetterò”.

ROGER CAMPIONE DI UMANITA’ – Le lacrime di Londra sottolineano ancora una volta l’immagine della normalità che Federer riesce a trasmettere, nonostante la popolarità e la ricchezza che in questi anni lo hanno circondato fino a renderlo uno dei personaggi più influenti del mondo. Roger ha segnato un’epoca del tennis mondiale, ha fondato marchi e lanciato mode, ha incarnato uno stile di gioco che probabilmente cesserà con il suo addio alle competizioni ma il suo essere un super eroe è da sempre confinato all’interno del rettangolo di gioco, dove, anche se non lo dice, ha la coscienza di essere ancora il più forte. Quando la pallina compie il suo ultimo rimbalzo e tutto finisce, però Roger si spoglia dei suoi poteri e torna ad essere “Clark Kent”, colui che si commuove quando il suo sguardo si posa su ciò che più gli è caro.

Lorenza Paolucci

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