I gemelli Bryan si raccontano: Wimbledon, musica e tanto altro

Bob e Mike Bryan sono presenti a Wimbledon dal 1999 e certamente conoscono molto bene l’atmosfera del tempio del tennis. Sedici  anni, una medaglia d’oro olimpica e 16 slam in bacheca; dopo tutto questo tempo i gemelli statunitensi sono ancora in ottima forma. Scopriamo cosa li rende così attraverso un’intervista rilasciata al sito del torneo londinese. 

Avete vinto Wimbledon in doppio nel 2006, 2011 e 2013. Ricordate il vostro primo match qui?

Mike: Era contro una coppia di wildcard britanniche e ricordo che Lee Childs tirò un dritto che colpì in testa Bob. Vincemmo facilmente quella partita e dopo le teste di serie numero 2. Nel round successivo giocammo una partita di tre giorni che perdemmo 10-8 al quinto. E’ stato un rinvio per pioggia davvero memorabile. Questo era prima che i “Millennium Buildings” venissero costruiti. Ricordo che gli spogliatoi erano al vecchio campo 2.

Com’è cambiata la vostra vita dopo le prime vittorie sui prati di Wimbledon?

Bob: Non andiamo più al “Dog and Fox” (un locale nel villaggio di Wimbledon)- ed è un grande cambiamento. Inoltre, eravamo soliti condividere una stanza nel Southfields. I nostri genitori volevano viaggiare con noi e dovevamo trovare un posto con due stanze da letto, ed eravamo tutti stipati là dentro con anche le nostre ragazze e tutte le nostre cose. Ora è tutto più confortevole.

In che modo?

Bob: Abito a Chelsea e ora viaggio con mia moglie Michelle, due ragazzi e una balia. Mike sta con sua moglie Lucille a Wimbledon. Prima che ci sposassimo Mike ed io vivevamo assieme.

Qual è la sfida più grande da padre?

Bob: La privazione del sonno e la sistemazione dei letti. La nostra bambina non ama dormire da sola, le piace stare tra noi due. Con tutti i viaggi non siamo stati capaci di “allenarla” in modo corretto, quindi sta nel mezzo del letto. Abbiamo un piccolo materasso per terra, lei sta la per un po’ ma dopo inizia a saltellare qua e là. Nostro figlio necessita di una stanza molto buia e tranquilla e da solo se no si sveglia. E’ molto sensibile a questo.

Qual è il segreto della vostra longevità come coppia di doppio?

Bob: Abbiamo una routine che funziona e la seguiamo alla lettera. Ci fermiamo sempre una settimana dal circuito prima di Wimbledon e andiamo in palestra ad allenarci molto pesantemente sul nostro ritmo cardiaco, che è importante nelle partite “tre su cinque”, che sono diverse da quelle degli altri tornei.

Mike: E’ praticamente la stessa vicenda tutti i giorni. Andiamo qualche volta in palestra al giorno, ci alleniamo, facciamo un massaggio e molto stretching. Abbiamo pensato a cosa è necessario per noi a quest’età -37 anni-.  Facciamo così tante volte, ormai abbiamo le nostre routine. Abbiamo lo stesso spogliatoio – numero uno, tutte le volte – e conosciamo bene tutti quelli che lavorano negli spogliatoi.

Oltre al tennis, che altro fate quando siete a Londra?

Mike: Proviamo a vedere sempre uno spettacolo quando siamo qui, andiamo a vedere un concerto e poi ci piace andare a mangiare negli stessi ristoranti. A Chelsea andiamo in Fulham Road, ci sono un sacco di bei posti là.

Come vi rilassate?

Mike: Amiamo la musica. Io ho una chitarra e Bob sa suonare il piano. Quando siamo assieme di solito strimpelliamo un po’.

Siete superstiziosi?

Bob: Si. Mi lavo nella stessa doccia ogni volta. Le docce sono così belle a Wimbledon.

Perché amate Wimbledon?

Mike: Quando si è in campo è semplicemente stupendo. Una volta ho visto un ragazzo lavare un muro per essere sicuro che non ci fosse polvere. L’attenzione per i dettagli è fantastica.

Bob: E poi ci sono i fiori. Solo camminare sull’erba ti da una bellissima sensazione. Questo è l’evento più storico. Anche nostra madre giocò qui alla fine degli anni ’60. E’ bello fare quello che ha fatto pure lei.

Chi invitereste alla vostra ultima cena?

Mike: Probabilmente inviterei Kobye Bryant, siamo dei grandi fan dei Lakers, e poi anche i componenti dei Maroon 5. Forse anche Barack Obama, sembra un ragazzo simpatico, coi piedi per terra.

Bob: Tiger Woods e Justin Timberlake. Li ammiro molto.

Che altra carriera avreste scelto in alternativa al tennis?

Bob: Quella da rockstar, fanno sempre buoni concerti. Non perdono mai, vanno sul palco e vincono sempre

Mike: Concordo

Jonathan Zucchetti

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