Quante decisioni cambiate con l’Occhio di Falco da quando è in attività. Quasi 10 anni di storia nel mondo del tennis, fin da quella Hopman Cup del 2006, in cui Michaëlla Krajicek chiamò per la prima volta in suo soccorso il “pennuto”. La storia potrebbe cambiare. Infatti una nuova tecnologia potrebbe sbaragliare quella microscopicamente imperfetta dell’Hawk Eye (che ufficialmente ha dichiarato una media di errore di 3.6 millimetri).
TECNOLOGIA – Forse quei millimetri che hanno deciso alcuni punti, ma si sa che un minimo di incertezza viene lasciato anche dalla macchina più precisa. La tecnologia del sistema FoxTenn è diversa da quella del proprio predecessore: Hawk Eye, infatti, incrocia le immagini delle dieci telecamere poste ai vari angoli del campo di gioco, fornendo soltanto una simulazione dell’effettiva traiettoria della pallina. La “volpe”, invece, lavorerà con 40 telecamere, in grado di fornire oltre 150.000 immagini per secondo, e contando sull’aiuto dei rilevamenti laser. Una tecnologia, la prima nel suo settore, basata sul reale rimbalzo della palla. Dovremo certo aspettare dei veri test sul campo, ma nel frattempo FoxTenn ha ottenuto l’approvazione di commissioni dell’ATP, WTA, ITF e dei 4 Slam.
Nel frattempo, parole di grande soddisfazione quelle di Javier Simon, CEO di Foxtenn: “È un onore aver lavorato fianco a fianco con le principali organizzazioni di tennis internazionali per poter sviluppare un prodotto del genere. Sarà un passo in avanti per il tennis sia dal punto di vista dell’arbitraggio che da quello dell’analisi del rendimento dei giocatori”.
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