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I consigli di mamma: Lynette Federer racconta “come essere genitore di un tennista”

Nel mondo del tennis, forse più che in qualsiasi altro sport, i genitori o i parenti stretti diventano spesso parte integrante dello staff di un giocatore, quando non ne sono addirittura allenatori. Gli esempi si sprecano: dallo ieratico zio Tony,  o dall’energica Judy Murray, fino agli estremi non proprio positivi ed edificanti di Ivica Tomic (che, lo ricordiamo, ha rotto il naso a Thomas Drouet, sparring partner del figlio, perché non voleva andare a comprare il latte) e Damir Dokic (che, anche qui lo ricordiamo, era solito presentarsi ubriaco a Wimbledon avvolto nella bandiera britannica, urlando frasi sconnesse contro la Regina Elisabetta e Bill Clinton). Anche essere figlio di un padre od una madre appassionati di tennis può rivelarsi un compito arduo e, a  volte, perfino rischioso. Altre volte, la maggior parte per fortuna, i genitori giocano un ruolo fondamentale nella maturazione tennistica, e diventano tasselli importanti della strada verso la gloria.

E’ il caso di Lynette Federer, della quale proponiamo, in traduzione italiana, un’intervista (tratta dal sito: thetennisspace.com) incentrata sul ruolo dei genitori nella carriera del proprio figlio. E se lo dice lei, c’è da fidarsi!

Consigli esclusivi di Lynette, madre di Roger Federer, su “come essere genitore di un giocatore di tennis”.

È importante che quando si è giovani ci si diverta a giocare, e non bisogna essere forzati. “Io penso che un bambino scelga il tennis perché lui o lei sono attratti e affascinati dallo sport, e ciò può avvenire grazie ai genitori, agli amici o alla famiglia in generale.”

La disciplina fa parte del gioco. “Se un bambino desidera giocare a tennis, allora è necessario che si alleni e giochi delle partite, e durante questi match, così come in allenamento, deve comportarsi correttamente. Questo non è sempre un compito facile, dal momento che le emozioni giocano una parte importante nell’influenzare il comportamento e, quindi, i risultati. Se vostro figlio non si comporta correttamente, è meglio non intromettersi durante l’allenamento, bensì parlarne con il suo coach per capire quali sono i motivi di tale comportamento. Un cattivo comportamento in allenamento potrebbe anche derivare da una mancanza di interesse, oppure essere dovuto ad un allenatore mediocre, o ancora essere semplicemente la conseguenza di una brutta giornata a scuola o a casa. Bisognerà anche parlare con lui o lei riguardo la sua condotta. Nel caso di Roger, quando si comportava male durante un match gli facevo notare che in pratica stava chiedendo di essere battuto.”

I genitori non dovrebbero mettere troppa pressione, e non dovrebbero essere troppo esigenti. “Bambini della stessa età possono essere a livelli di tennis differente – a causa della maturazione fisica, mentale o di altri fattori – e quelli che progrediscono più velocemente di altri all’inizio della loro carriera da juniores saranno poi sorpassati da quelli che sembravano meno forti. Penso che i genitori non dovrebbero essere troppo ambiziosi. Il nostro ruolo di genitori implica assicurarsi che nostro figlio si alleni (ma questo non significa stare a bordo campo tutto il tempo), accompagnarlo ai match, motivarlo e, se necessario, confortarlo, ma sopratutto essere sicuri che si diverta, senza mettergli mai pressione.”

Un bambino comincia a giocare a tennis per divertimento a tre o quattro anni. “Roger cominciò a tre anni perchè io e mio marito frequentavamo il tennis club, e lui prendeva la racchetta e giocava da solo contro il muro. A casa invece contro l’armadio. Ogni volta che c’era l’occasione giocavamo in campo insieme a lui. Roger poteva passare ore a giocare da solo. Più tardi cominciò a giocare con gli amici in strada, con una rete da mini-tennis e una palla morbida.”

Non è semplice dare un consiglio su come aiutare vostro figlio a scegliere il giusto allenatore. “Noi siamo stati molto fortunati, perchè in Svizzera abbiamo un buon sistema. Se un bambino ha talento viene selezionato insieme agli altri migliori della sua età e affidato ad un coach regionale. Noi siamo stati anche fortunati ad avere buoni allenatori nel nostro club.”

Penso che un genitore giochi un ruolo importante rispetto alla carriera del proprio figlio. “Senza il supporto e la guida dei genitori per un ragazzo sarà molto difficile emergere.”

I peggiori errori che i genitori di un tennista possono commettere sono: forzare il proprio figlio a giocare, e interferire troppo.

Giacomo Foglietta

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