Monica Puig e il peso di un oro olimpico

13 agosto 2016: Monica Puig batte la futura numero uno e favorita Angelique Kerber nella finale olimpica di Rio e conquista un oro storico. I Giochi regalano spesso belle storie ma in molti pensano che la portoricana di San Juan possa diventare uno dei nomi nuovi del tennis, in grado di dire la sua anche nei grandi tornei del circuito Wta. Quei molti però, per ora si sbagliavano perché la Puig entra in una fase di crisi tennistica da cui non è ancora uscita.

GLORIA INASPETTATA – Fino a quella finale la Puig vantava un solo titolo Wta, a Strasburgo nel 2014. In Brasile, dove partecipa al torneo da numero 34 del mondo, qualcosa in lei cambia. Gioca come non ha mai fatto prima, battendo tra le altre Petra Kvitova e Garbine Muguruza e perde un solo set, all’ultimo atto con la Kerber. Le porte della gloria si spalancano ma allo stesso tempo caricano di responsabilità un’atleta diventata simbolo di un intero Paese.

RESPONSABILITA’ – Quello di Rio infatti, è il primo oro portoricano di tutti i tempi ai Giochi Olimpici. E da quel giorno in tanti hanno cominciato a bussare metaforicamente alla sua porta, come ammesso dalla stessa Puig in un’intervista: «Ho ricevuto tantissima attenzione dai media dopo Rio. Non è semplice tornare ad allenarsi dopo una vittoria così, avrei voluto prendermi una pausa per dare al mio corpo del tempo per recuperare». Ma i media, gli addetti ai lavori e i tifosi, si sa, non hanno tempo per aspettare.

DELUSIONI – Dopo Rio la portoricana ha partecipato a 5 tornei di singolare, tra Us Open e tourneè asiatica. Per tre volte è uscita al primo turno (Flushing Meadows compreso), perdendo spesso contro avversarie non irresistibili. «È difficile concentrarsi su altri tornei con tutta questa pressione» ha lamentato la Puig.
A 23 anni, in uno sport in cui non sei più considerata giovanissima, la campionessa olimpica è arrivata a un bivio: da un lato cercare di superare la crisi psicologica in cui è entrata e cercare di fare un salto di qualità nel suo tennis, puntando alla top 10 (obiettivo che può essere nelle sue potenzialità, 3 top ten in un torneo importante non si battono per caso); oppure adagiarsi al livello che teneva fino ad agosto, portando avanti una carriera lontana dalla luce dei riflettori.

Nel 2017 probabilmente sapremo quale sarà il futuro di Monica Puig.

 

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